martedì 3 aprile 2012

Strada in salita per le energie rinnovabili


Ci vorrà del tempo per strappare i provvedimenti attuativi del Decreto rinnovabili dalle sabbie mobili in cui sono stati affossati. Attesi da sei mesi, palesano il proprio ulteriore rallentamento per voce del ministro dell'ambiente Clini che prospetta un lavoro ancora lungo nonostante il forte ritardo già accumulato. Dovevano essere pronti per il mese di febbraio, comunque fuori tempo massimo e ora a marzo quasi concluso, il punto di convergenza con il ministero dello Sviluppo economico e quello dell’Ambiente è ancora lontano.

Sotto zero

L'effetto è quello del congelamento di un intero settore che come sottolinea lo stesso ministro, potrebbe avere la capacità di fungere da volano sull'intera economia; un dato non da poco in tempi come questi. “Gli ulteriori ritardi nell’adozione della disciplina sui nuovi sistemi incentivanti che dovrebbero entrare a regime il 1 gennaio 2013, sono ormai insostenibili e sussiste il rischio che l'intero comparto si fermi definitivamente – sostengono le associazioni Anev, Aper e Federpern rivolgendosi al capo del Governo e ai ministri Passera, Clini, Fornero e Catania. La scadenza si avvicina a passi da gigante e la mancata emanazione dei decreti riguardanti eolico, geotermico, biomasse e idroelettrico sta generando confusione e insicurezze tra gli operatori; “la mancanza di certezze per il futuro delle rinnovabili – dichiara Filippo Bernocchi, delegato Anci alle Politiche energetiche e ai rifiuti – rischia di trasformarsi in una contrazione inaccettabile per uno tra i settori più innovativi del nostro Paese''.

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