giovedì 23 luglio 2015

Agricoltura, Regioni: tutelare produzioni dop, valgono 6,6 mld


Si è svolta un'audizione di rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome presso la commissione Agricoltura della Camera in merito alle ricadute sul sistema agroalimentare italiano dell'accordo di partenariato transatlantico su commercio e investimento (Ttip). A guidare la delegazione e ad illustrare la posizione delle Regioni è stata l'assessore della regione Emilia-Romagna, Simona Caselli, che ha lasciato agli atti un documento approvato dalla Conferenza delle Regioni e due risoluzioni approvate il 25 giugno dall'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. Richiamandosi alle conclusioni contenute nella nota di approfondimento "Indagine conoscitiva sulle ricadute sul sistema agroalimentare italiano dell'accordo di partenariato transatlantico su commercio e investimenti (presentato da Paolo De Castro alla Camera alle esportazioni agroalimentari italiane verso gli Usa) totalmente condivisa, la Conferenza delle Regioni e delle province autonome ha, in aggiunta, consultato alcune rappresentanze del mondo imprenditoriale del settore agricolo e alimentare al fine di raccogliere ulteriori informazioni in merito alle difficoltà che si riscontrano attualmente nelle relazioni commerciali fra Europa e Stati Uniti, affinché anch'esse possano trovare soluzione nell'ambito della trattativa. Il primo tema affrontato dall'assessore Caselli è il riconoscimento delle indicazioni geografiche il cui valore in termini numerici ed economici è molto alto, "per questo è necessario che sia garantita una tutela analoga a quella europea". Secondo recenti indagini - sottolinea il documento della Conferenza - il valore alla produzione complessivo delle Dop, Igp e Stg italiane è oggi stimato in 6,6 miliardi di euro, che corrispondono a 13,2 miliardi di euro fra mercato nazionale ed esportazione, mentre il settore coinvolge oltre 80.000 imprese, 75.000 delle quali agricole. L'Emilia-Romagna rappresenta una parte notevole di tali valori: l'8% delle imprese agricole concorrono a realizzare oltre il 40% del valore delle Dop e Igp". "Il problema - ha spiegato Caselli - è che la tutela nel territorio statunitense è garantita solo attraverso complesse e costose iniziative legali" ed è quindi quanto mai "opportuno fare in modo che la normativa USA conceda alle produzioni Dop e Igp registrate le stesse garanzie vigenti in Europa"

Nessun commento:

Posta un commento