mercoledì 29 luglio 2015

Con fine sanzioni a Iran balzo export agroalimentare a 40mln


La fine delle sanzioni verso l'Iran potrebbe far crescere l'export agroalimentare italiano al 2018 portandolo a un livello che si colloca in una forbice tra i 33 e 40 milioni di euro, contro i 20 attuali. Lo stima Nomisma, che ricorda come, complessivamente, nel 2014 il valore dell'export italiano verso l'Iran è stato di poco più di 1,2 miliardi. La maggior parte delle vendite nazionali in Iran (57,9%) riguarda meccanica strumentale. Seguono i prodotti chimici (8,4%), la metallurgia (7,7%) e le apparecchiature elettriche (5,8%). Solo l'1,7% dell'export italiano verso l'Iran è rappresentato da prodotti agroalimentari. Ma il ruolo dell'agroalimentare è cresciuto nel corso degli ultimi 10 anni: nel 2004 l'agroalimentare italiano infatti valeva appena lo 0,2% in valore sul totale degli scambi commerciali verso l'Iran. L'80% dell'export agroalimentare italiano in Iran ora sono prodotti trasformati, il restante 20% agricoli. E' l'olio di oliva la voce principale, e vale il 15% dell'export di settore. Nel periodo pre-sanzioni l'export agroalimentare italiano è cresciuto del +144%. Nella prima fase del processo sanzionatorio, l'export ha effetti negativi e nel 2006 le vendite in Iran si sono ridotte del 13%. Con l'inasprimento delle sanzioni si è registrata un -33% tra 2011 e 2013 e -27% tra 2012 e 2013.

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