mercoledì 8 luglio 2015

Formaggi senza latte: Coldiretti Puglia, svilito settore


"Non permetteremo che venga svilito e deprezzato un intero settore e continueremo la nostra battaglia a difesa delle produzioni lattiero-casearie 'vere' e non costruite in laboratorio. Perché la decisione della Commissione europea si tradurrebbe in un inganno a danno dei consumatori, oltre ad una evidente concorrenza sleale nei confronti dei trasformatori che utilizzano esclusivamente latte fresco". Lo afferma il presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, all'indomani dell'invio da parte della Commissione dell'Unione Europea di una diffida all'Italia per chiedere la fine del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale. "In pratica l'Unione Europea - si legge nella nota - vuole imporre all'Italia di produrre 'formaggi senza latte' ottenuti con la polvere". "Una caratteristica distintiva e straordinaria della produzione lattiero-casearia pugliese - aggiunge Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia - è la sicurezza alimentare e la qualità che esprime. Le nostre stalle sono le più controllate al mondo (in media un controllo, diretto o in auto controllo, settimanale) e offrono un latte dalle elevate caratteristiche nutrizionali. Per quanto riguarda la qualità, è da sottolineare come oltre il 45% delle nostre produzioni serve a realizzare i migliori formaggi del mondo la cui qualità e distintività e strettamente legata alla produzione di latte dei nostri territori". "Per questo - annuncia Coldiretti Puglia - stiamo organizzando una intera giornata ad Expo a Milano dedicata alle produzioni lattiero-casearie pugliesi il 23 luglio prossimo". In Puglia a fronte dei 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino, le importazioni di latte dall'estero raggiungono i 2,7 milioni di quintali, e i 35mila quintali di prodotti semi-lavorati quali cagliate, caseine, caseinati e altro, utilizzati per fare prodotti lattiero-caseari che vengono, poi, 'manipolati' e trasformati in prodotti lattiero-caseari "Made in Puglia".

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