martedì 19 luglio 2016

Non si finisce mai di scoprire il riso

“Il Riso. NON FINISCI MAI DI SCOPRIRLO” che approda in queste settimane nel Sud Italia con una serie di eventi. La campagna di comunicazione ed informazione è stata sviluppata con l’obiettivo di avvicinare il pubblico al patrimonio risicolo italiano, valorizzandone l’importanza culturale, la molteplicità di utilizzi, le proprietà nutrizionali ed accrescere la consapevolezza del consumatore a proposito di questa pregiata risorsa. Dopo una prima fase che ha interessato il nord Italia, l’attenzione si sposta ora nelle regioni del sud. La risicoltura in Italia, si evince da una recente analisi di Ismea, vanta una filiera agroindustriale ben integrata ed efficiente che coinvolge 4.200 aziende agricole e 100 industrie di trasformazione (riserie) a forte connotazione territoriale. I dati di produzione parlano di ben 1.400.000t di risone prodotto da aziende agricole con un fatturato di 450 milioni di euro e 1.000.000t di riso lavorato prodotto dalle seconde, con un fatturato di 1.100 milioni di €. L’Italia è il primo produttore europeo con il 50% del totale UE. I dati del settore segnano numeri significativi, nel 2014 i dati di export di riso italiano erano pari a 751mila tonnellate e il valore delle esportazioni era pari a 527 milioni di €. In Italia si coltivano oltre 140 varietà di riso, che si suddividono in molteplici varietà. Le principali sono:
             Selenio, Centauro (Risi Tondi),
             Vialone Nano (Risi medi),
             Loto, Baldo, Carnaroli, Arborio, Volano, Ariete, Roma, S. Andrea (Risi lunghi A),
             Gladio, Sirio (Risi lunghi B).

Le varietà preferite dagli italiani sono quelle appartenenti al gruppo Medio e Lungo A (il 60% del consumo totale) ed il consumo pro-capite annuo è pari a 6 kg.

Nessun commento:

Posta un commento