martedì 8 novembre 2016

Sud, tanti contratti di filiera per il grano duro

Barilla, Divella, La Molisana: ecco cosa si sta muovendo nel mondo del grano duro dopo l'emanazione del decreto sui contratti di filiera da parte del ministro alle Politiche agricole Maurizio  Martina.
Il decreto del ministro Maurizio Martina che regolamenta il premio da 100 euro ad ettaro per gli investimenti in grano duro legati ai contratti di filiera, firmato lo scorso 26 ottobre 2016, dopo aver ricevuto l'avallo della Conferenza Stato-Regioni il 29 settembre 2016, ed atteso a breve alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale, ha scatenato la reazione dei produttori di grano duro del Mezzogiorno d'Italia.
Tutti pronti ad aderire a contratti di filiera, pur di mettere al sicuro il prezzo della materia prima e ad intascare il nuovo aiuto che verrà dispensato con il criterio del de minimis.

Al momento, oltre al rinnovo in corso del contratto di filiera con Barilla, si registrano altri due importanti player nazionali della pasta secca in corsa per i contratti di filiera: La Molisana di Campobasso e la Divella di Rutigliano (Bari), che pagherà prezzi minimi tra i 27 ed i 28 euro al quintale.

Vincenzo Divella, presidente della major pugliese annuncia: "Dopo il contratto di filiera già siglato con il Consorzio agrario di Lucera, mi preparo da domani a firmarne altri ancora in capo a commercianti, nei vari territori di approvvigionamento dalla Basilicata alla Puglia: grazie all'incentivo psicologico del Governo dell'aiuto ad ettaro, molti agricoltori si stanno convincendo dell'utilità di questa forma di protezione del reddito".

Divella inoltre dichiara: "Di questo passo credo che molto presto il plafond previsto per questa campagna dal Governo (3 milioni di euro Ndr) andrà a talmente tanti beneficiari, che finirà per abbassare di fatto il premio ad ettaro: poco male, perchè in compenso avremo molti più agricoltori che potranno comunque beneficiare dei prezzi dei contratti di filiera, il che è un bene per tutti, a cominciare da noi pastificatori che riceveremo una materia prima di alta qualità".

"La Op Cereali centro Sud, il 20 ottobre scorso ha perfezionato un accordo di filiera con La Molisana per la prossima campagna" riferisce Luigi Roberto Pinti, presidente e fondatore della Op Cereali centro Sud, che in Molise associa 600 agricoltori, mediante sette cooperativee quattro stoccatori.

"A tal proposito, La Molisana ha indetto una conferenza stampa per illustrare i termini dell'accordo per il prossimo 10 ottobre alle ore 11.00" continua il presidente Pinti.
In quella sede si apprenderanno i numeri e i prezzi minimi dell'operazione made in Campobasso.

Da Campobasso a Benevento, dove lo scorso 5 novembre la Agrisemi Minicozzi è ufficialmente tornata su piazza per il Contratto di filiera grano Aureo di Barilla.
Agrisemi Minicozzi, azienda sementiera, è uno dei tre delegatari di Barilla sul territorio del Centro Sud, con il compito di selezionare il seme certificato per la risemina e consegnare al tempo stesso la varietà aureo al molino Barilla di Altamura di Puglia, da dove la granella affluisce poi al pastificio Voiello di Caserta.
Su questo accordo non si hanno ancora notizie ufficiali sui prezzi minimi che verranno praticati in questa campagna.

Nell'annata agraria 2016-2017 Agrisemi Minicozzi conta di raggiungere i 4mila ettari investiti a grano duro aureo nella sola Campania, come già accaduto nel 2014-2015, quando si riuscì a portare al molino quasi 140mila quintali di granella di altissima qualità, con tenore proteico medio del 14,5% e con punte anche del 16%.
Vincenzo Minicozzi, responsabile marketing della Agrisemi Minicozzi, sottolinea: "L'obiettivo è quello di superare questi quantitativi già dalla campagna cerealicola 2017-2018".

E se Barilla riparte alla grande, Divella non è da meno: "Con i contratti di filiera di questa annata agraria - afferma Vincenzo Divella - contiamo di pagare prezzi minimi da 27 a 28 euro al quintale, a seconda degli areali di produzione (collina o pianura) e del tenore di proteine che ci attendiamo, dal 13 al 14%. E voglio assicurare gli agricoltori che sono al sicuro: come in una botte di ferro".

Oltre al prezzo minimo c'è il premio che Divella pagherà a chi riesce a produrre un più alto tenore di proteine: "Ma nel caso i prezzi di mercato saranno maggiori dei prezzi minimi dei contratti di filiera - afferma Divella - pagheremo prima la differenza di prezzo tra i primi ed i secondi, ed in più i premi legati alla qualità del grano duro".
La Divella, inoltre, si farà carico dei costi di stoccaggio del grano duro.





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