venerdì 20 gennaio 2017

Il maltempo ha comportato un rincaro nei prezzi: speculazione o dinamica di mercato?

Il maltempo che si è abbattuto su tutto il Paese ha messo in ginocchio moltissimi coltivatori. I danni si sono contati un po' ovunque.
La produzione in generale, anche in assenza di gelate, ha subito un rallentamento a causa del freddo che, associato alle perdite di produzione, ha determinato una flessione dell'offerta e, conseguentemente, un rialzo dei prezzi.
Alcune associazioni di categoria, all'interno di queste dinamiche, hanno però ravvisato elementi di potenziale speculazione. Il Codacons ha addirittura presentato un esposto alle Procure della Repubblica siciliane denunciando "le intollerabili speculazioni sui prezzi di frutta e verdura registrate in questi giorni e legate al maltempo".

"Le condizioni meteorologiche avverse che hanno interessato il nostro Paese stanno avendo pesanti ripercussioni sui listini dell'ortofrutta all'ingrosso e al dettaglio – ha spiegato Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons – In sostanza, come già avvenuto in passato, schizzano alle stelle i prezzi di numerosi prodotti ortofrutticoli venduti nei mercati o sugli scaffali dei supermercati, e i rialzi vengono giustificati con il maltempo che ha interessato le coltivazioni e la riduzione delle produzioni. Nella realtà, tuttavia, la maggior parte dei prodotti oggi in vendita è stata raccolta nelle settimane scorse, quando cioè non vi era alcuna emergenza neve e freddo. Addirittura vengono spacciate per nazionali frutta e verdura provenienti da paesi esteri, allo scopo di poter rincarare i prezzi con la scusa del maltempo".

Per quanto riguarda le colture non italiane, o comunque non colpite dal maltempo, l'occhio vigile del Condacons potrebbe aver centrato il segno, ma saranno gli organi inquirenti a darne contezza.
Anche il deputato nazionale Nino Minardo ha voluto dire la sua, presentando un'interrogazione al Ministro per le politiche agricole "al fine di avviare immediatamente interventi di tutela e salvaguardia per i produttori e per i consumatori". "Il maltempo di queste settimane, che ha colpito violentemente l'isola, ha determinato un grave ridimensionamento delle consegne degli ortaggi - ha dichiarato il parlamentare siciliano - Molte aziende agricole sono in grave difficoltà; le attività di produzione degli ortaggi invernali costituiscono elementi fondamentali per lo sviluppo. Ciò in alcuni casi sta comportando un sostanziale aumento dei prezzi dei prodotti agricoli. Non solo il maltempo, ma la crisi e le malattie che hanno colpito nei mesi passati alcune specie di prodotti (virosi del pomodoro e zucchino n.d.r.), stanno dando il colpo di grazia definitivo al comparto, con conseguente danno per i consumatori".

"Con i prezzi che aumentano in modo vertiginoso c'è il rischio di forti speculazioni, per cui prodotti provenienti da paesi esteri vengano venduti come italiani – conclude Minardo – Per questo è stato chiesto al Ministro di monitorare questo aspetto a difesa dei prodotti made in Italy e della salute dei cittadini. Nel contempo ho chiesto di salvaguardare le imprese agricole che tra crisi, siccità e gelate hanno perso le produzioni e automaticamente i profitti".

La realtà dei fatti
Per chiarire lo stato delle cose abbiamo interpellato un conosciutissimo imprenditore dell'ortofrutta: Massimo Pavan, presidente della Pef Srl e vicepresidente di ben due Consorzi di tutela IGP, quello del Pomodoro di Pachino e della Carota Novella di Ispica.

"Per quanto attiene alla mia esperienza in questo settore, e dalle analisi del mercato in questo momento storico - afferma Pavan - non mi sembra che si possa generalizzare definendo l'innalzamento dei prezzi come mera speculazione. Si tratta semmai della sommatoria delle molteplici componenti nell'incontro tra domanda e offerta che, regolando le dinamiche del mercato, determinano i prezzi. A incidere pesantemente sullo stato attuale sono, intanto, gli esiti di un evento climatico che nella zona sud-orientale della Sicilia ha distrutto il 60% delle produzioni di zucchino e ha creato danni anche nel comparto del pomodoro. Qui avremo la perdita, inoltre, di due palchi di prodotto, con un ulteriore ammanco del 20% sulle colture rimaste e un rallentamento di almeno due mesi nella progressione della produzione, dovuta al freddo, nelle colture illese".
"Noi produttori abbiamo subito perdite pesantissime - aggiunge l'imprenditore - che nessuno rifonderà, nonostante le molteplici dichiarazioni dello stato di calamità che si sono registrate nei vari territori. Nessuno ha mai visto un soldo, in casi come questi. E neanche le assicurazioni risarciscono alcunché nella fattispecie, come quella occorsa, in cui non vi siano contestuali danni strutturali alle serre. Infatti le domande di indennizzo assicurativo, presentate nella fascia trasformata, sono state rigettate nella loro totalità. L'aumento dei prezzi porterà un beneficio solo effimero agli agricoltori, in quanto mancando la produzione, quest'ultimi non riusciranno a sopperire i danni subiti".
L'attuale mancanza di prodotto e il conseguente rincaro dei prezzi - conclude Pavan - è generato anche della minor superficie di produzione. Molti non sanno o fingono di non sapere che l'annata agraria scorsa è stata disastrosa, con prezzi medi per il miglior ciliegino sui 60/70 centesimi di euro, mentre le altre referenze hanno sofferto molto di più. Ciò ha comportato il crack per molte aziende; moltissime tra quelle rimaste non hanno avuto la forza economica per affrontare quest'annata in corso, riducendo di molto l'impianto delle loro colture. Il prodotto, peraltro, scarseggia anche all'estero e quel poco che entra viene pagato anch'esso a caro prezzo, sebbene meno di quello italiano. Tuttavia non bisogna mai abbassare la guardia su fenomeni di concorrenza sleale".



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