giovedì 2 marzo 2017

Federdistribuzione: gli Italiani preferiscono risparmiare e le vendite al dettaglio crollano del 10 per cento in sette anni

I dati Istat sul commercio al dettaglio relativi al mese di dicembre 2016 registrano un calo del -0,2% rispetto a dicembre 2015 nelle vendite a valore, con l'alimentare a +0,2% e il non alimentare a -0,4%. Nell'arco dell'intero 2016 l'Istat evidenzia una variazione pari al +0,1% a valore e al -0,3% a volume.

"Il dato di dicembre conferma le nostre previsioni degli ultimi mesi – dichiara Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione - dopo un 2015 di lieve ripresa delle vendite (+0,7% a valore), il 2016 è tornato a evidenziare una dinamica assolutamente piatta. Un fatto molto negativo, perché si associa a un incremento del potere d’acquisto delle famiglie che si è tradotto in risparmio e in liquidità anziché in acquisti capaci di riattivare un circolo virtuoso di maggiore produzione e occupazione".

"I numeri di dicembre, particolarmente negativi per i prodotti non alimentari, ci dicono che neanche in occasione del Natale si è trovato lo stimolo necessario per tornare a destinare in consumi parte del risparmio accumulato" continua Cobolli Gigli.

"Dal 2010, secondo l'Istat, abbiamo perso il 10,1% dei volumi di vendite al dettaglio e il 4,8% a valore. Un trend dovuto, oltre che alle difficoltà concrete delle famiglie in questi lunghi anni di crisi, anche a un senso generale di incertezza e preoccupazione per il futuro, che ha frenato i consumi. Un aspetto "immateriale" importante tanto quanto quello più reale".



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