mercoledì 5 aprile 2017

Caporalato, imprenditori agricoli in piazza

Grandi e piccoli imprenditori agricoltori sono scesi in piazza ieri a Bari per la prima manifestazione promossa dal Movimento nazionale per l'agricoltura, nuova realtà nel mondo delle rappresentanze agricole nata in Puglia un mese fa sull'onda delle perplessità scatenate dall'applicazione della legge 199 del 2016, quella in contrasto al caporalato.
I partecipanti alla manifestazione lamentano le ricadute di alcuni aspetti della Legge contro il Caporalato, in quanto essa può comportare, secondo quanto dichiarato da Giacomo Sgobba, vicepresidente del Movimento nazionale per l'agricoltura: "La cosiddetta responsabilità penale per conto terzi. Nel momento in cui le campagne di raccolta entreranno nel vivo, il titolare dell'azienda agricola non sarà nella possibilità di controllare tutti i dipendenti. Se uno di loro si macchiasse di reati, nello specifico di sfruttamento della manodopera, a risponderne indirettamente sarebbe anche il titolare dell'impresa agricola".

Il movimento presieduto da Filippo Dipinto, che già associa oltre 1.500 imprese agricole per circa 200mila lavoratori impegnati durante le varie campagne, richiede infatti “lo stop immediato all'automatismo della responsabilità penale dei titolari delle aziende agricole anche per lievi infrazioni e l'identificazioni degli stessi con il reato di caporalato; la modifica della legge nella parte in cui prevede la responsabilità penale dei titolari delle aziende e degli imprenditori agricoli che non devono essere paragonati a criminali organizzati; l'abolizione del controllo giudiziario dell'azienda presso cui il lavoratore era stato assunto in condizioni di sfruttamento”.

Tra le lamentele, anche quelle riguardanti gli accordi provinciali sui salari che porterebbero il costo di un lavoratore agricolo a pesare più del doppio, per le imprese pugliesi, rispetto a quelle operanti al Nord Italia. Il Prefetto di Bari ha trasmesso le istanze degli agricoltori agli organi competenti.

Nel frattempo, sono già mille i licenziamenti nelle campagne, ma altre decine di migliaia di posti sono a rischio

Sgobba conclude: "Abbiamo bisogno di più flessibilità per il settore agricolo e chiediamo un tavolo di concertazione su questi temi".In realtà le richieste del Movimento per l'agricoltura sono già arrivate nei palazzi romani. Il senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri (Gruppo Conservatori e riformisti) ha presentato una mozione – sottoscritta da 32 parlamentari – per modificare la legge di contrasto al caporalato. “Il 19 aprile nella Sala Nassirya del Senato ci sarà un convegno organizzato dai firmatari di questa mozione – conclude Sgobba – Abbiamo trovato chi si sta ascoltando in maniera puntuale, la speranza è di verde calendarizzata al più presto questa discussione nei lavori di Palazzo Madama”.


Nessun commento:

Posta un commento