lunedì 24 aprile 2017

Filippo Iodice, è ischitano il genio dell’agricoltura 4.0

Filippo guarda l’Italia dall’alto con lo sguardo indagatore di uno scienziato. Poi classifica i terreni coltivati: grano o mais, triticale o granturco. Lo fa con un software tutto suo (si chiama Mcsat open source) che gli è valso l’AgraDemy 2017, il premio per la miglior tesi di laurea in Italia sul binomio informatica-agricoltura, promosso da Almaviva e assegnato all’ultimo Vinitaly. Lui, Filippo Iodice, classe 1992, isolano di Ischia, laurea triennale alla Federico II e magistrale alla Università Iuav di Venezia, ha puntato tutto sull’agricoltura di precisione: la tecnologia soccorre le colture dei cereali, aiutando a prevenire malattie e impoverimento del suolo. Il monitoraggio avviene attraverso gli “open data” dei satelliti.

E classificare i terreni coltivati, grazie alla sua intuizione, è quasi un gioco da ragazzi. “Interrogo i pixel da un punto di vista ottico, in tempo reale. – racconta - Così il Ministero dell’agricoltura risparmia tempo e fatica, ma soprattutto soldi: un milione e mezzo di euro all’anno”.

Si chiama agricoltura 4.0: scenari futuristici, quasi da film di fantascienza, che oggi sono tuttavia già attuali. E’ bastato studiare i dati, scaricabili gratuitamente, dei satelliti della missione ESA, sviluppata nell’ambito del programma Copernicus per monitorare le aree verdi del pianeta e fornire supporto nella gestione di disastri naturali.

“Incrociando due tecnologie, quella ottica e la Sar, che non ha bisogno di luce solare, ho costruito dei modelli digitali che calcolano l’altezza della pianta e assegnano un valore univoco ai pixel (acquisiti dalla piattaforma Landsat 7-8 e Sentinel-1A,1B e 2). Stabilendo quale sia la coltura in un determinato terreno. E dando un nuovo impulso alla digitalizzazione del settore agroalimentare”.

Quali sono i vantaggi? “Anzitutto – spiega Iodice - il Ministero non deve più interrogare i singoli responsabili diretti delle coltivazioni. I dati ricavati sono elaborati e resi disponibili all’agricoltore all’ interno di una piattaforma web e mobile che dà la possibilità di consultare e interagire con il proprio terreno agricolo”.

Filippo Iodice ha vinto una borsa di studio di 10 mila euro: il suo lavoro era confluito nella tesi di laurea magistrale in “Innovazione tecnologica e design per sistemi urbani e territorio”, discussa lo scorso dicembre a Venezia. 110 e lode, il campo di studio è il Veneto orientale

 ma l’applicazione delle metodologie di agricoltura di precisione sono estendibili su tutto il territorio nazionale. Compresa la sua Campania, la terra alla quale resta legato nonostante oggi viva e lavori in Germania (per una azienda con sede a Darmstadt che fornisce servizi all’Agenzia Spaziale Europea): “Adoro Ischia, la mia isola. Ci torno quando posso, mi mancano profumi e colori”. Guardarli dall’alto, con un satellite, stavolta non basta.

Fonte: La Repubblica

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