mercoledì 12 aprile 2017

PAC: un mare di burocrazia per 24 euro l'ettaro

Nei giorni scorsi, Confagricoltura Cuneo ha denunciato problemi nella compilazione delle domande della PAC .In pratica la novità 2017 sta nel fatto che occorre presentare la "Domanda grafica", a differenza di quella classica detta "alfanumerica".

La versione grafica prevede la scomposizione dei terreni dell'azienda non più in particelle catastali, ma in isole, vale a dire gruppi di mappali, tra loro contigui, che vanno a formare un insieme uniforme. Inoltre, la "domanda grafica" permette una lavorazione dei piani di coltivazione direttamente sulle foto aeree, mentre, in precedenza, essa avveniva utilizzando le foto aeree come semplice base di riferimento, ma lavorando su schemi alfanumerici .

A proposito di burocrazia, allargando il discorso, abbiamo chiesto un'opinione a Francesco Donati, presidente federazione nazionale di prodotto frutta fresca per Confagricoltura.

"Quello che riportano i colleghi è vero - commenta Donati - e forse, in certe situazioni, è anche peggio. Purtroppo Stato e Regioni non si parlano né si confrontano. Nei mesi scorsi, insieme a una delegazione di Confagricoltura Ravenna abbiamo compiuto una missione nei Paesi Bassi. Eravamo nella zona di Amsterdam e abbiamo parlato con degli imprenditori agricoli. Ci hanno spiegato che le domande sono semplici al punto che se le possono fare direttamente da casa propria, davanti al proprio computer. E se uno sbaglia qualcosa, per esempio la particella del terreno, l'incrocio delle banche dati permette di segnalare subito l'errore. Tutto è molto semplice e non servono quasi mai intermediari".
Il problema della burocrazia è un nodo ricorrente, in Italia. E' grave quanto le crisi di mercato, anche perché, ogni tanto, i prezzi si alzano, mentre la burocrazia peggiora sempre o rimane colpevolmente costante. Di certo manca in Italia la cultura del voler semplificare, di fare le cose immediate, del rendere tutto accessibile a tutti.

"Un altro aspetto che mi ha colpito dell'esperienza nei Paesi Bassi - aggiunge Donati - è quanto riportato da un imprenditore. Lui ci ha detto che neppure ci pensava a chiedere contributi della Pac. Ha spiegato che la sua è un'impresa che deve stare sul mercato, che è in grado di capire come fare profitto, dove, con quale qualità presentarsi ai clienti, etc. Il resto non conta".
Donati afferma che "la contribuzione Pac la riserverei quasi esclusivamente alle imprese di nuovo insediamento. Dare 24 euro all'ettaro alle aziende ortofrutticole è una presa in giro, una sottospecie di carità che non serve a nulla. Nella provincia di Olanda settentrionale, quella di Amsterdam, appunto, abbiamo visitato aziende tecnologicamente avanzate per la produzione di pomodori, melanzane, peperoni, cetrioli. Onestamente, in Italia credo vi siano ben poche realtà simili. Là, invece, è una consuetudine ed è per questo che i Paesi Bassi sono anche grandi esportatori, oltre che produttori per il proprio mercato interno".

Autore: Cristiano Riciputi

Fonte: www.freshplaza.it

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