giovedì 29 giugno 2017

Grano: Confagri, impegno comune per filiera tutta italiana

Il prezzo medio all'origine del grano duro, dal 2015 al 2016, è crollato del 30% circa; nel primo quadrimestre del 2017 la flessione è proseguita e, rispetto al primo quadrimestre dello scorso anno, è stato registrato un ulteriore -16%. La nuova campagna di raccolta però sta facendo registrare incoraggianti segnali di ripresa legati soprattutto alla elevata qualità proteica. Ma i primi prezzi espressi non consentono ancora di ottenere remunerazioni adeguate ai costi di produzione. Tutto ciò sta spingendo molti produttori ad abbandonare la coltivazione. Tanto è vero che già si ha una diminuzione delle semine del 7%-8%". Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, intervenendo a Tarquinia al convegno dell'Organizzazione di Viterbo-Rieti sul comparto del grano duro.

"Aziende agricole, molini, pastifici, stoccatori e Gdo - ha detto Giansanti - dovrebbero costituire finalmente l'organizzazione interprofessionale, prevista dalla normativa europea e nazionale. Penso poi alla definizione di contratti pluriennali di coltivazione che potrebbero aiutare a superare la volatilità dei mercati. "Occorre migliorare le informazioni sul mercato e rendere il tutto trasparente per gli operatori - ha aggiunto -. Servirebbero stime più puntuali sugli investimenti e sui raccolti. A livello di importazioni sarebbe poi essenziale avere una conoscenza più approfondita dei quantitativi importati".

"Svecchiamo quindi - ha esortato il presidente di Confagricoltura - le borse merci provinciali che non sono più in grado di fare fronte alle esigenze degli operatori. Serve piuttosto un nuovo modello di mercato telematico che abbia una visione non solo limitato al locale". "Sono essenziali - per Giansanti - strumenti di politica agricola che garantiscano liquidità agli operatori e fronteggino la volatilità dei prezzi in caso di crisi. Con interventi di emergenza nei casi dei veri e propri 'tracolli' delle quotazioni che abbiamo conosciuto anche nei mesi scorsi"."Occorre promuovere e finanziare - ha osservato ancora- nuovi progetti di ricerca per il miglioramento genetico del frumento duro, sia in termini di produttività sia di qualità, ma anche di resistenza alle fitopatie. Però laddove si produce grano di qualità questa qualità va giustamente remunerata".

"Vogliamo puntare ad una progettualità comune - ha concluso il presidente di Confagricoltura - con tutti gli operatori della filiera, in particolare con l'industria molitoria e della pasta.


Se ci muoviamo in sintonia possiamo ottenere risultati importanti, che aumentino il valore del prodotto, dalla terra alla tavola, a vantaggio di tutta la filiera".

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