lunedì 17 luglio 2017

Caldo record: volano i consumi di frutta, ma è crisi nei campi

Caldo record protagonista delle cronache, per via della conseguente siccità e degli incendi boschivi che stanno mettendo in ginocchio la nostra Penisola. Le temperature bollenti di questo periodo – ricordiamo che la primavera del 2017 è stata considerata la seconda più torrida dal 1800 ad oggi –  spingono ad elevati consumi di frutta e verdura con un balzo record del 9,6% nel 2017. Nonostante i consumi stiano producendo risultati più che soddisfacenti, nei campi è crisi con quotazioni che in molti casi non coprono i costi di produzione delle aziende, per l’effetto di distorsioni di filiera e speculazioni. Questi informazioni sono emerse sull’analisi di dati Istat sull’inflazione che scende a giugno ad un valore tendenziale dell’1,2%.

Proprio nel momento in cui si assiste ad un aumento dei consumi, importante per fronteggiare il caldo record di questo periodo, pratiche commerciali sleali lungo la filiera stanno provocando situazioni di crisi diffuse per i coltivatori di frutta estiva: in questo momento, quindi,  è necessario chiedere interventi per prevenire e perseguire tali pratiche. Occorre estendere al più presto l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della frutta trasformata in conserve e succhi, per evitare che venga spacciata come Made in Italy quella importata dall’estero. Di conseguenza bisogna aumentare i controlli sull’ortofrutta fresca di importazione, spesso etichettata e venduta per nazionale. Occorre un impegno di filiera per salvare il frutteto italiano che si è ridotto di un terzo (-33%) negli ultimi quindici anni con la scomparsa di oltre 140.000 ettari di piante con il rischio rischiano di far perdere all’Italia il primato europeo nella produzione di una delle componenti base della dieta mediterranea.

Con questo caldo record è anche importante fare attenzione a quando si acquistano frutta e verdura, perché è con le alte temperature che si verificano i maggiori problemi nella conservazione con perdite di prodotto fino al 25%, tra produzione, commercio e consumo, dovute all’eccessiva maturazione. Se un frutto su quattro rischia di essere sprecato, per ottimizzare la spesa e non buttare via niente, basta seguire alcuni consigli per mantenere la freschezza della frutta e verdura acquistata dal campo, al banco del rivenditore fino alla tavola dei consumatori.

Vademecum antispreco

1) Effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo

2) Scegliere i frutti con il giusto grado di maturazione

3) Verificare l’etichettatura e preferire le produzioni e le varietà locali da acquistare direttamente dai produttori o nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica

4) Preferire varietà di stagione, che hanno tempi di maturazione naturali

5) Prediligere i frutti interi (esempio cocomero) che si conservano più a lungo

6) Fare la spesa poco prima di recarsi a casa, evitando di lasciare troppo a lungo la frutta e verdura dove il sole e le alte temperature favoriscono i processi di maturazione

7) E’ opportuno – nel caso di trasferimento con auto climatizzata – riporre i prodotti nel sedile posteriore piuttosto che nel bagagliaio

8) Mantenere separate le confezioni delle diverse varietà di frutta e verdura acquistate, che vanno riposte in contenitori di carta piuttosto che in buste di plastica

9) Mantenere separata la frutta e verdura che si intende consumare a breve, da quella che si intende conservare più a lungo

10) E’ opportuno che la frutta venga posta stesa sul contenitore per evitare ammaccature e sviluppo di marcescenze.



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