martedì 12 settembre 2017

Industria alimentare: in mani straniere 3 marchi del Made in Italy su 4

Tre marchi storici del Made in Italy alimentare su quattro sono già in mani straniere che oggi estendono il proprio controllo anche all’Aceto Balsamico di Modena Igp con l’acquisizione da parte di Associated British Foods (Abf) di Acetum spa, principale produttore italiano del prezioso condimento. E’ quanto si afferma nel commentare la cessione agli inglesi della società emiliana, nuovo capitolo di un trend che negli anni scorsi ha visto pezzi importanti del Made in Italy a tavola venduti a gruppi stranieri. L’ultimo è stato il passaggio nelle mani dei giapponesi di Asahi della Peroni dopo varie vicissitudini che l’aveva fatta entrare nell’orbita del gruppo sudafricano Sab Miller, mentre lo scorso anno c’è stata la vendita della catena di gelaterie torinesi Grom, alla multinazionale Unilever. Alla fine del 2014 la maggioranza del Gruppo oleario toscano Salov, proprietario dei marchi Sagra e Filippo Berio è passata nelle mani del Gruppo cinese Yimin, una sussidiaria del Gruppo Bright Food mentre, sempre nel 2014, l’antico Pastificio Lucio Garofalo ha siglato un accordo preliminare per l’ingresso nella propria compagine azionaria, con il 52% del capitale sociale, di Ebro Foods, gruppo multinazionale spagnolo che opera nei settori del riso, della pasta e dei condimenti, quotato alla Borsa di Madrid e Bertolli, Carapelli e Sasso sono entrate a far parte del fondo statunitense CVC Capital Partners, che lo ha “strappato” al gruppo spagnolo SOS.


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