martedì 19 dicembre 2017

Protocollo d'intesa per aumentare grano duro italiano

Un patto di filiera, in 5 punti, per rafforzare la competitività della pasta italiana aumentando la disponibilità di grano duro italiano adatto alla pastificazione, incentivandone la produzione sostenibile e la tracciabilità, e sostenendo gli agricoltori che scelgono di puntare sulla qualità. Questi i punti principali del protocollo di intesa per migliorare il grano duro italiano siglato oggi da Aidepi - Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Cia- Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri- Confederazione Produttori Agricoli e Italmopa - Associazione Industriali Mugnai d'Italia.

I firmatari rappresentano complessivamente poco meno della metà di tutta l'agroindustria italiana, per un valore di circa 60 miliardi di euro: per quanto riguarda il mondo agricolo, parliamo di oltre 3 milioni di associati che gravitano nel settore agricolo, 1,1 milioni di imprese agricole e 5mila cooperative agroalimentari distribuite su tutto il territorio nazionale; per il comparto molitorio, oltre l'80% della capacità totale di trasformazione del frumento in Italia; per l'industria della pasta, l'80% di un settore storico che conta 100 imprese, dà lavoro in Italia a 7.500 addetti e genera 4,7 miliardi di euro.

Il protocollo d'intesa, sottolineano le parti, "vuole essere una risposta concreta, volontaria e "di squadra" ad alcune criticità di filiera che ostacolano la crescita del settore". L'Italia è prima al mondo per produzione (3,6 milioni di tonnellate annue) e export di pasta (2 milioni di tonnellate), ma questo primato è a rischio per tre motivi: in primo luogo, la forte concorrenza internazionale, specie da Turchia e Egitto, che pur con un prodotto di qualità inferiore stanno erodendo quote di mercato alla pasta italiana, forti anche del supporto dei rispettivi governi.(ANSA).



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