giovedì 25 gennaio 2018

I “familiari” ed i minori nelle aziende agricole

Un sito specializzato riporta l’articolo della Commissione Europea “Proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori nei settori dell’agricoltura, dell’allevamento, dell’orticoltura e della silvicoltura”. Leggendo l’articolo, ho trovato due punti importanti:
° I familiari possono collaborare volontariamente o su richiesta; tuttavia, quando affidate loro un compito dovreste tenere sempre a mente le loro competenze al riguardo, perché potrebbero non avere la formazione necessaria ed essere pertanto più a rischio.
° Il lavoro minorile non è ammesso. Se i figli dell’agricoltore aiutano i genitori nell’esecuzione di compiti, occorre valutare i pericoli e i rischi connessi, se opportuno spiegandoli e in ogni caso tenendoli sotto controllo, affinché i minori non siano esposti a rischi inaccettabili
Per quanto concerne il ricorso a manodopera “di famiglia”, ci si deve attenere alle disposizioni dettate all’art. 21 D.Lgs. n. 81/08, tra le quali mettere a disposizioni attrezzature conformi e fornire i DPI. Per i soggetti suddetti vi è la facoltà di beneficiare della sorveglianza sanitaria (fermo restando obblighi di normative speciali) e di partecipare a corsi di formazione (fermo restando obblighi di normative speciali). Personalmente ritengo opportuno che i “familiari” impiegati nelle aziende agricole, adibiti a mansioni particolarmente pericolose, come i trattamenti con i fitosanitari, siano comunque sottoposti a sorveglianza sanitaria oltre che ad “adeguata e sufficiente” formazione. I “familiari” adibiti alla guida della trattrice agricola devono ricevere comunque formazione ed addestramento, così come previsto all’All. VIII dell’Accordo Stato-Regioni del 22/02/2012. Se da una parte è vero che nel “coadiuvo familiare” non si riscontra un rapporto di sud ordinazione (viene meno il rapporto datore di lavoro-dipendente), è ovvio anche che il datore di lavoro (padre di famiglia) non voglia mandare allo sbaraglio il proprio figlio all’interno dell’azienda agricola.
Spesso si assiste alla presenza in azienda agricola dei figli minorenni del titolare impegnati nell’esecuzione di alcune lavorazioni (con tanto di orgoglio paterno). Da un punto di vista “romantico” è bellissimo assistere ad una sorta di “eredità” e di tradizione che viene tramandata di padre in figlio. Tuttavia non ci si deve dimenticare dei rischi, poiché una “Cultura della Sicurezza” si trasmette fin dai minori, facendo comprendere loro che va benissimo intraprendere le orme paterne, ma farlo con coscienza. Ultimamente è accaduto un gravissimo episodio, seppur non riguardante il Settore Agricolo: la morte del figlio del titolare di un’azienda, nel bresciano, schiacciato da un tornio, installato proprio nell'azienda di famiglia


Ing. Giuseppe Cacucci

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