mercoledì 14 marzo 2018

Europarlamento, più fondi all’apicoltura ed etichette trasparenti per il miele


Etichetta più trasparente, aumento dei finanziamenti, valorizzazione del ruolo del settore  nella Politica agricola comune post 2020. E’ la ricetta del Parlamento europeo per il rilancio dell’apicoltura comunitaria. Nella risoluzione del 1° marzo scorso dell’Europarlamento sulle prospettive e le sfide per il settore dell’apicoltura della Ue sono state fornite alla Commissione indicazioni mirate al sostegno del settore in considerazione del contributo rilevante che offre sia in termini economici, con un fatturato europeo di 14,2 miliardi, sia ambientale. Secondo la relazione del Parlamento Ue il 76% della produzione alimentare comunitaria dipende dall’impollinazione a opera delle api domestiche e selvatiche. Oggi invece i sostegni al settore rappresentano solo lo 0,0003%  del bilancio della Pac.

L’Europarlamento ha lanciato anche l’allarme sul consistente aumento negli ultimi 15 anni della produzione di miele nei paesi terzi con conseguente raddoppio dell’export verso la Ue dove comunque gli alveari, dal 2003 al 2016, sono passati da 470mila a 620mila. La Ue importa il 40% del miele che consuma per un quantitativo di circa 200mila tonnellate soprattutto da Cina (quasi 100mila), Ucraina e Argentina e spesso, secondo la denuncia di Strasburgo,  il prodotto non rispetta le norme imposte agli apicoltori europei.  Dalla Cina, in particolare, secondo quanto sottolinea la risoluzione, arriva prodotto che potrebbe essere adulterato con zuccheri esogeni, di canna  o mais. Il miele è oggi il terzo prodotto più adulterato al mondo con rischi per i consumatori , mentre gli acquisti massicci da paesi terzi  a basso costo hanno dimezzato i prezzi nei principali paesi tra cui l’Italia.

Da qui la raccomandazione alla Commissione di rivedere l’etichettatura, in particolare l’indicazione “miscela di mieli originari  e non originari Ue” che non fornisce informazioni sufficienti ai consumatori e che consente a molte aziende di confezionamento e distribuzione di abusare di  tale  dicitura per omettere i reali paesi di origine.

L’invito rivolto alla Commissione è di assicurare all’agricoltura un ruolo di primo piano nella futura Pac con finanziamenti strutturati e mirati, più ricerca, innovazione e semplificazione: la proposta è di aumentare del 50% la linea di bilancio Ue per i programmi nazionali a favore dell’apicoltura con una particolare attenzione alle micro e piccole e medie imprese che operano soprattutto nelle zone montane e nelle isole. Sollecitato anche uno studio di fattibilità di un sistema di gestione del rischio per coprire le perdite degli apicoltori professionali.

La proposta del Parlamento Ue ha recepito la strategia della Coldiretti che punta a difendere le produzioni made in Italy dalle contraffazioni con una corretta etichettatura del miele e l’obbligo di dichiarare origine, nome del produttore e tipo di prodotto, ma anche favorendo la ricerca e la disponibilità di nuovi presidi sanitari e metodiche di lotta. Per quanto riguarda i contributi occorre inoltre privilegiare in via prioritaria la destinazione  degli aiuti agli apicoltori professionali.

Fonte: Il Punto Coldiretti


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