giovedì 15 marzo 2018

Ortoterapia, perche' curare le piante e' un po' come curare se stessi


Preoccuparsi di innaffiare ogni giorno, sporcarsi le mani di terra, toccare le foglie più belle e staccare quelle secche, vedere le api, le coccinelle e le farfalle sul mio balcone mi ha fatto riscoprire cosa vuol dire il rapporto con la terra e la natura, anche se abito in città. Vedere crescere, fiorire e fare frutti le mie piante mi ha regalato tanto buonumore e un’ insolita sensazione di realizzazione personale. L’ortoterapia è tutto questo e molto di più.


“Chiunque ama e capisce un giardino,vi troverà dentro della gioia” recita un proverbio cinese! Saggia verità! Con la versione casalinga dell’ortoterapia si ottengono buoni risultati, ad esempio, su depressione e ansia. Le piante, infatti, sono un potente antistress e prendersi cura quotidianamente anche solo di pochi vasi sul davanzale della finestra, sul balcone o sul terrazzo mette in moto tanti muscoli dell’organismo, rallenta il battito cardiaco, ossigena il cervello ma soprattutto libera la mente dai pensieri negativi.

L’ortoterapia vera e propria è nata negli Stati Uniti grazie all’intuizione di Roger Ulrich che notò come i pazienti in cura presso un ospedale della Pennsylvania guarivano più rapidamente se la stanza in cui erano ricoverati era esposta sul grande giardino della clinica. Ulrich capì che un giardino armonico e ben curato poteva lenire un po’ il dolore e favorire a livello psicologico il processo di guarigione.

Dopo questo primo passo, compiuto a cavallo degli anni 70’-80’, sono stati fatti diversi studi ed esperimenti su giovani, anziani, disabili, pazienti psichici, riscontrando sempre ottimi risultati. Chi si prendeva cura di un orto aumentava l’autostima personale e la capacità di lavorare sia in autonomia e in gruppo. La American Horticultural Therapy Association, un’associazione che attualmente negli Usa si occupa di ortoterapia, promuove questa tecnica alternativa per tutte le persone ansiose e depresse, affiancandola alle normali terapie mediche. Ma l'ortoterapia si sta diffondendo anche in altri paesi: Canada, Australia, Giappone, Germania, Inghilterra e piano piano anche in Italia.

Penso che tanta gente si sentirebbe più in forma (quantomeno sarebbe un pochino più tranquilla e rilassata) se avesse affianco una pianta o meglio ancora un bel giardino casalingo dove poter piantare e prendersi cura di ‘qualcosa’ o ‘qualcuno’ che è altro da sè…  Del resto “dimenticare come scavare la terra e prendersi cura del suolo è dimenticare noi stessi” diceva Gandhi…

Sono davvero molti i vantaggi fisici e psichici derivanti dalla lavorazione della terra. L’ortoterapia infatti non ci viene in aiuto solo per contrastare lo stress, ma anche per disturbi più gravi come la depressione. Inoltre è un’attività che può essere svolta davvero da tutti, giovani e anziani, disabili e normodotati. Tutti possono trarre benefici e vantaggi dal prendersi cura di piante e dallo stare a contatto con la Natura. Svolgere lavoretti come questi aiuta l’inclusione sociale e la relazione tra le persone. Gli Ospiti, assistiti dal personale qualificato e all’interno di progetti dedicati, svolgono mansioni come la semina, la raccolta dei frutti e dei fiori, vale a dire tutte quelle attività che stimolano l’olfatto, la vista, il tatto o l’udito e incrementano capacità e competenze.

Coltivare un orto, un giardino o delle piante dona grandi soddisfazioni. Serve amore, cura e dedizione per far crescere le piante e i fiori sani e vederli in salute dona grande soddisfazione.

Scopriamo insieme alcuni degli aspetti più importanti dell’ortoterapia, per stare meglio con se stessi, con gli altri e con la natura:

– stimola la motricità: gli Ospiti, essendo impegnati nella cura delle piante e nel loro mantenimento, sollecitano il movimento e il coordinamento;
– viene migliorata la capacità di apprendimento in quanto, ricordare i nomi delle piante, imparare delle nozioni ad esempio, sulla semina o sulla cura di una specifica pianta, incrementano l’apprendimento e la memoria;
– viene rafforzata l’autostima. L’Ospite, grazie al suo ruolo attivo sulla pianta, ne vede l’andamento e i frutti che il suo lavoro porta;
– come accennato in precedenza aiuta molto la socializzazione e non fa sentire gli Ospiti soli. Le persone sono inserite in un contesto dove viene perseguito un intento comune e svolgono attività condividendo spazi, strumenti, obiettivi.

Avere le mani occupate nella terra, nella pratica di accudire fiori e piante porta ad allontanare i pensieri negativi, a rilassare la mente e il corpo e a prendere responsabilità verso gli esseri viventi che si coltivano. L’ortoterapia, inoltre, sviluppa la pazienza nell’aspettare i momenti giusti e consoni alle varie fasi di crescita per avere la raccolta del prodotto o semplicemente per godere della bellezza di un fiore o di una pianta. I benefici, come l’autostima e la fiducia in se stessi per le capacità acquisite e le scelte fatte, vengono ripagati dalla pianta stessa che crescerà sana e forte.

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