lunedì 30 aprile 2018

Api: Ue, stop a pesticidi nocivi


I Paesi membri dell'Ue hanno approvato la proposta della Commissione europea che introduce il divieto di utilizzo all'aperto di tre pesticidi perché nocivi per le api. L'impiego dei principi attivi (imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam, noti come neonicotinoidi), che è molto diffuso in agricoltura, sarà consentito solo in serra. La decisione segue restrizioni già imposte dall'Ue nel 2013.

L'Italia ha votato in favore della proposta di divieto insieme ad altri 15 paesi. Lo stop ai tre pesticidi, che sarà applicabile dalla fine del 2018, arriva dopo due tentativi falliti da parte della Commissione di mettere ai voti la sua proposta e due pareri dell'Efsa circa i rischi che questi principi attivi comportano per le api. I neonicotinoidi sono sostanze insetticide molto usate in agricoltura e risultano più tossici per gli invertebrati, come gli insetti, che non per mammiferi, o uccelli.

I paesi membri dell’Unone Europea si sono espressi in merito all’uso dei principi attivi neonicotinoidi, ed hanno accolto la richiesta della Commissione UE di restringerne l’impiego. Verificato scientificamente che queste sostanze costituiscono una seria minaccia per le api, è stato deciso che d’ora in avanti l’imidacloprid, il clothianidin ed il thiamethoxam potranno venir utilizzati solo all’interno di serre specifiche, dove il contatto con questi insetti impollinatori è ridotto a zero. Mentre ne è stato vietato l’uso all’esterno e da qualsiasi altra parte.

Vytenis Andriukaitis, uno dei membri della Commissione per la Health and Food Safety, ha salutato con un sorriso il voto di questa mattina ed ha commentato: “La Commissione Europea aveva proposto di prendere queste misure già mesi fa, sulla base di un parere scientifico della Health and Food Safety. Il benessere e la sopravvivenza delle api rimangono questione di primaria importanza poiché coinvolgono tematiche quali la biodiversità, la produzione alimentare e naturalmente la cura dell’ambiente.

Solo qualche giorno fa, il 25 aprile, era inziata una raccolta firme sul sito di Avaaz, che aveva raggiunto in breve tempo quasi cinque milioni di firme. Nella petizione si leggeva “Vi chiediamo di vietare immediatamente l’uso dei pesticidi neonicotinoidi. La drastica diminuzione delle colonie di api rischia di mettere in pericolo la nostra intera catena alimentare. Se prenderete provvedimenti urgenti con precauzione ora, potremmo salvare le api dall’estinzione”. Degna di nota ed interessante a leggersi è anche la lettera di fine marzo che un gruppo di autorevoli scienziati aveva indirizzato per le medesime ragioni agli stati ed alle istituzioni europee, riportata integralmente in un articolo de’ La Stampa.

Queste sostanze attive vengono utilizzate per proteggere i prodotti di piante dall’azione di alcune tipologie di insetti. A differenza di quelli classici da contatto, i quali vengono applicati e rimangono solo sulla superficie della foglia, i neonicotinoidi sono insetticidi sistemici. Vengono assorbiti dalla pianta e trasportati ovunque. Alle foglie, alle radici, al gambo, al fiore, fin’anche al polline ed al nettare. Sono tossici soprattutto per gli invertebrati, di cui fanno parte gli insetti, mentre generalmente i mammiferi, gli uccelli e gli altri animali superiori ne risentono in misura minore. Nello specifico attaccano il sistema nervoso dell’invertebrato, conducendolo all’eventuale paralisi o alla morte. Il loro nome viene abbreviato come “neonics” o “NNIs” e significa letteralmente “nuovi insetticidi nicotina-simili”, in quanto chimicamente sono analoghi alla sostanza.

In un comunicato ufficiale dello scorso 28 Febbraio, l’EFSA, la European Foood Safety Authority, aveva mostrato la necessità di rivedere ed ampliare le restrizioni già avallate dalla Commissione Europea nel 2013. Per le nuove valutazioni, che questa volta riguardavano le api selvatiche (bombi e api solitarie) e le api mellifere, l’Unità “Pesticidi” dell’EFSA ha effettuato un’estesa attività di raccolta dati, che ha compreso la revisione sistematica della letteratura scientifica al fine di raccogliere tutte le evidenze pubblicate dopo le precedenti valutazioni. Jose Tarazona, responsabile dell’unità Pesticidi, aveva dichiarato: “La disponibilità di una quantità così estesa di dati e le nostre linee guida ci hanno permesso di giungere a conclusioni molto dettagliate. In queste vi è un po’ variabilità dovuta a fattori come la specie delle api, l’uso previsto del pesticida ed il grado di esposizione. In alcuni casi i rischi sono più bassi, ma nel complesso è stato confermato il rischio per i tre tipi di api oggetto delle nostre valutazioni.”

L’EFSA ha portato a termine le proprie conclusioni dopo aver condotto distinte consultazioni con esperti di pesticidi degli Stati membri dell’UE, i quali hanno convalidato tali conclusioni. Come per le precedenti valutazioni, l’esposizione delle api alle sostanze è stata valutata attraverso tre vie: residui nel polline e nettare di api; deriva della polvere durante la semina/applicazione dei semi trattati; e consumo di acqua.

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