martedì 26 giugno 2018

Biometano e sottoprodotti: una opportunità di sviluppo per il territorio


Biometano e sottoprodotti: una opportunità di sviluppo per il territorio Foggia, 29 giugno 2018 – Provincia di Foggia – Piazza XX Settembre
In un futuro, non troppo lontano, impareremo ad utilizzare meglio i materiali e le sostanze residuate dai processi produttivi e dai consumi, in successivi cicli produttivi e consumi, riducendo al massimo gli sprechi e l'inquinamento ambientale. E' questo il pensiero che sottende alla cosiddetta "economia circolare", ovvero un sistema economico dove gli sprechi ed i rifiuti non esistono o sono ridotti al minimo, perchè ogni residuo di un processo produttivo o utilizzo (sottoprodotto o rifiuto) diventa la risorsa di un nuovo processo di produzione.
I vantaggi di questo pensiero sono evidenti: minori risorse sprecate, maggiori benefici economici, ambientali e salutari, maggiori opportunità di lavoro, ecc. ecc.
Premesso ciò, in Italia, il nostro legislatore ha voluto introdurre norme in grado di agevolare e stimolare l'utilizzo dei residui di processo, evitando che diventino dei rifiuti non riutilizzabili. Fra queste norme, rientra sicuramente il Testo Unico Ambientale (Decreto legislativo n.152 del 03.04.2006) che definisce i concetti di rifiuto e sottoprodotto e le rispettive caratteristiche e procedure.
A dieci anni dall'uscita del T.U. però, nel 2016, la cultura dell'utilizzo-riutilizzo dei residui di processi, non riuscendo ad avanzare secondo le previsioni, ha indotto il Ministero dell'Ambiente ad emanare una norma specifica per i sottoprodotti (Decreto n.264 del 13.10.2016 - Regolamento recante criteri indicativi per agevolare la dimostrazione della sussistenza dei requisiti per la qualifica dei residui di produzione come sottoprodotti e non come rifiuti), avente l'obiettivo di delucidare, ulteriormente, il concetto di sottoprodotto, incoraggiandone il suo utilizzo e predisponendo, tra l'altro, ausili e procedure per accompagnarne il sempre maggiore utilizzo, istituendo, ad esempio: l'elenco dei produttori e degli utilizzatori di sottoprodotti e la scheda tecnica per l'identificazione dei sottoprodotti.
Nel 2017, il Ministero dell'Ambiente ci riprova, emanando una circolare esplicativa intesa ad esemplificare quanto espresso nel “Decreto sottoprodotti”.
Il 2 marzo di quest'anno, con l'emanazione da parte del Ministero delloo Sviluppo Economico del cosiddetto “Decreto Biometano” si dà avvio, nel nostro Paese, allo sviluppo ed alla valorizzazione di sottoprodotti e di rifiuti, con la produzione di “biometano”.
Il biometano è un gas derivante dalla purificazione e raffinazione del biogas (gas prodotto dalla fermentazione anaerobica di matrici organiche, come sottoprodotti e rifiuti) ed, al pari del gas naturale, può contribuire alla riduzione dell'emissione di gas serra, essere utilizzato come biocombustibile per veicoli a motore, immesso nella rete di distribuzione nazionale, ecc.ecc.
Certamente, il biometano potrà costituire il prossimo protagonista nella produzione energetica del nostro Paese. Una fonte energetica continuativa durante l’anno e capace di sostenere le rinnovabili tradizionali, più fluttuanti nella produzione annuale.
Potenzialmente l’Italia potrebbe produrre entro il 2030 fino a 8,5 miliardi di metri cubi di biometano, oltre il 10% dell’attuale fabbisogno annuo di gas naturale.
Tale potenziale è strettamente correlato alla capacità di poter utilizzare i sottoprodotti e rifiuti, conoscendone le problematiche, oltre che merceologiche, anche e soprattutto di tipo normativo e burocratico.

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