mercoledì 29 agosto 2018

Miriam Motter: storia di una giovane laureata che sceglie l’agricoltura


“Miriam Motter è una giovane con tanto entusiasmo e voglia di fare. Con i fonti del primo insediamento ha costruito impianti di alberi di ciliegio di piccoli frutti coperti per ridurre al minimo l’intervento con la chimica. L'obiettivo adesso è la trasformazione, ma anche la biocesta per raccontare la ricchezza e la bontà del territorio”
Determinazione, idee chiare ed entusiasmo da vendere. Questa è Miriam Motter una giovane trentina di Tenna, che – pur avendo una laurea in comunicazione in tasca – ha scelto la professione di imprenditrice agricola aprendo ex novo un’azienda di mele ciliegie e piccoli frutti, mirtillo delle varietà resistenti e ribes.

Con la prima rata del premio d’insediamento Miriam ha fatto  impianti di ciliegi. «Considerato il problema drosophila suzukii oltre che il problema intemperie – spiega – tutti gli impianti di ciliegio e di piccoli frutti fatti nei primi 2 anni di attività sono stati coperti per ridurre al minimo l’intervento con la chimica e puntare di più sulla meccanica ed i mezzi di difesa fisica come le reti anti insetti».

La sensibilità sul tema fitofarmaci è molto forte e nella sua azienda Miriam sta facendo di tutto per ridurne l’uso. Innovativa anche per la lavorazione e vendita dei propri prodotti. Il 2017 è stato il primo anno di produzione e Miriam ha voluto subito fare un test sulle proprie capacità di trasformatrice in confetture mettendole in vendita sotto le feste di fine anno. «Il successo – afferma – è stato oltre ogni più rosea previsione per cui punto a sviluppare il settore». Per questo la nostra giovane imprenditrice agricola sta lottando con la burocrazia per l’ottenimento in tempi il più veloci possibili dell’autorizzazione di costruire un laboratorio ed un punto vendita dei propri prodotti al Maso Serafini dove abita con la famiglia. Un posto, meraviglioso con una splendida veduta sul lago di Caldonazzo.

«Ho una grande voglia di raccontare al potenziale cliente fino a farlo sognare, non solo il valore dei suoi prodotti, ma anche la nostra terra le nostre tradizioni, con un’attenzione particolare ai bambini che non sanno più nulla di come si ottiene un prodotto agricolo» – afferma con entusiasmo e convinzione Miriam. Obiettivo futuro ampliare la gamma dei suoi prodotti pensando anche all’ipotesi della biocesta comprendente i prodotti freschi quali gli ortaggi, ma anche quelli trasformati come le confetture di piccoli frutti, ciliegie, mele.



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