mercoledì 12 settembre 2018

Per gli italiani agricoltura e Pac sono poco note ma apprezzate


Agricoltura, questa sconosciuta. Nonostante nella nostra società si parli moltissimo di cibo - basti pensare allo spettacolo della cucina in tv, tra chef stellati e reality - il legame tra alimenti e agricoltura non viene avvertito. Inoltre, i cittadini europei e italiani, soprattutto nelle aree urbane, sono generalmente inconsapevoli del più ampio ruolo rivestito dagli agricoltori non solo per l'economia, ma anche per l'ambiente, il paesaggio e la vitalità dei territori rurali. Poco nota è anche la politica che serve a sostenere tutto questo, la politica agricola comune, che dal 1962 è la più importante politica economica e di gestione dei suoli dell'Ue.

Per gli italiani in particolare la politica agricola comune è sconosciuta, ma apprezzata. Il paradosso emerge da un'indagine Eurobarometro 2018. Tra i cittadini europei, gli italiani sono quelli meno consapevoli dell'esistenza della Pac: la maggioranza degli intervistati, il 54%, non l'ha mai sentita nominare. La situazione è in miglioramento rispetto alle rilevazioni del 2013 e del 2015. Per coloro che la conoscono, invece, la politica agricola comune è utile nei suoi obiettivi principali, vecchi e nuovi. Gli italiani sono i più convinti (28%, primi dell'Ue) che la Pac dia un contributo alla sostenibilità e serva a dare prezzi alimentari accessibili ai consumatori (31%), a tutelare l'ambiente e lottare contro il cambiamento climatico (31%, a pari merito con gli olandesi) e anche a creare posti di lavoro nelle aree rurali, sostenere l'innovazione e il ricambio generazionale nel settore. Tutti questi valori sono in aumento rispetto al precedente Eurobarometro del 2015. Molto più esperti dei loro concittadini europei sulle etichette di qualità (Dop, Igp) ma meno del logo bio, gli italiani, infine, più della media Ue (48% contro 45%) considerano giusto un sostegno finanziario Ue agli agricoltori pari alle proporzioni di oggi (1% della spesa pubblica combinata Ue-paesi).

Fonte: AgriUE

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