mercoledì 21 novembre 2018

Ue: Cia, aggiornare subito norme su biotecnologie genetiche


Bene Dichiarazione dei consulenti scientifici europei con richiesta ridiscussione Direttiva 18/2001.

La Direttiva 18/2001 sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati, va subito aggiornata per valutare con attenzione le caratteristiche e le opportunità del genome editing o editing genomico, il metodo che permette di selezionare caratteristiche migliorative delle piante, senza introdurre tratti estranei alla pianta stessa. E’ quanto afferma Cia-Agricoltori Italiani che considera positiva la Dichiarazione messa a punto dal gruppo di consulenti scientifici della Commissione Europea per richiedere l’urgente ridiscussione della direttiva stessa.

La posizione di Cia torna ad accendere i riflettori sul quadro normativo, esistente e risalente alla direttiva, su cui poggia oggi, la decisione della Corte di Giustizia secondo cui gli organismi ottenuti con le nuove biotecnologie genetiche devono essere considerati come Ogm. Soggetti, quindi, anche agli stessi obblighi, a differenza di quelli prodotti con tecniche consolidate di mutagenesi indotta.

 Secondo Cia, che condivide l’intervento del gruppo scientifico europeo, si tratta di una regolamentazione obsoleta, non adatta a un ambito scientifico particolarmente dinamico e non in grado di considerare appieno tecniche di genome editing, come il CRISPR/Cas9, le cui prime applicazioni sono del 2012. Sono, infatti, essenzialmente diverse da quelle Ogm, non prevedendo la trasposizione di materiale genetico proveniente da un altro organismo, ma un intervento diretto nel Dna della pianta, simile ad una mutazione naturale. Inoltre, sono più mirate delle metodologie tradizionali di mutagenesi, indotta da sostanze chimiche o radiazioni che alterano in modo casuale il genoma della pianta in diverse posizioni.

Infine -conclude Cia-Agricoltori Italiani- è importante che si tuteli in Europa l’uso di queste nuove tecniche che sono in linea con le altre agricolture avanzate del mondo e soprattutto, particolarmente indicate per quella italiana con tipicità dei prodotti, legati al territorio, da salvaguardare e valorizzare. La cisgenetica rappresenta il volano per un’agricoltura innovativa, eppure sostenibile, senza uso di prodotti chimici, consumi energetici e dissipazione di risorse naturali. L’"antidoto" ai cambiamenti climatici, per valorizzare la biodiversità e rendere le piante più resistenti agli stress.

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