venerdì 30 novembre 2018

Xylella, il primo caso su albicocco in Spagna


La notizia del primo caso di ritrovamento di Xylella fastidiosa su albicocco in Spagna, dopo i casi su diverse specie, di Francia, Germania, Spagna e Belgio,  dimostra ancora una volta come il problema sia un problema europeo, come d’altro canto tutte le emergenze di carattere fitosanitario.

E’ per questo motivo che l’Ue deve, una volta per tutte, mettere in essere un sistema di controlli alle frontiere adeguato a proteggere il territorio e le coltivazioni comunitarie da insetti e malattie aliene che troppo frequentemente mettono a repentaglio le produzioni e l’economia.

Il cinipide del castagno, il moscerino dagli occhi rossi, la cimice asiatica, la Xylella e tanti altri parassiti che si sono manifestati con gravi danni nelle campagne italiane ed europee, sono il pegno che è stato e viene pagato quotidianamente dalle imprese agricole europee per una politica troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Unione senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i nostri prodotti quando vengono esportati.

Non è un caso, infatti, che le nostre mele e pere non possano ancora essere esportate in Cina, mentre invece le mele e le pere cinesi sono presenti sugli scaffali dei supermercati italiani. Non si tratta di protezionismo, l’Italia e l’Ue vivono di export, ma di applicare le norme fitosanitarie che sono in vigore nel resto del mondo.



Nessun commento:

Posta un commento