venerdì 29 marzo 2019

Il corretto impiego dei fitofarmaci


NORME DA SEGUIRE NELL’ACQUISTO, TRASPORTO, CONSERVAZIONE
E IMPIEGO DEI PRODOTTI FITOSANITARI
(queste norme valgono sia per i professionisti, sia per i dilettanti che, proprio perché meno esperti, possono a volte sottovalutarne la pericolosità)


ACQUISTO

- Acquistare i prodotti esclusivamente presso negozi autorizzati;
- esibire il patentino nel caso di acquisto di prodotti classificati come molto tossici (T+), tossici (T) e nocivi (Xn) e firmare un modulo d’acquisto che dovrà essere conservato per un anno assieme al quaderno di campagna; si ricorda che il patentino è un documento personale che non va assolutamente lasciato al rivenditore e in caso di smarrimento o furto deve essere fatta denuncia alle autorità competenti;
- acquistare scatole integre (la vendita di prodotti sfusi è vietata) e controllare l’integrità e lo stato di conservazione delle confezioni;
- acquistare solo prodotti registrati in Italia (è vietato fare uso di prodotti registrati all’estero anche se i principi attivi che li compongono sono autorizzati in Italia);
- richiedere la scheda di sicurezza per ogni prodotto fitosanitario acquistato e conservarla in azienda.

TRASPORTO
- Non utilizzare mezzi normalmente adibiti al trasporto di persone, animali o alimenti;
- cercare di evitare rotture alle confezioni durante il carico e lo scarico;
- in caso di rotture e spandimenti durante il trasporto indossare innanzitutto i dispositivi di sicurezza adeguati e poi recuperare i colli danneggiati e smaltirli secondo la normativa vigente;
- nel caso di fuoriuscita di prodotti liquidi, assorbire i residui con segatura e poi smaltirla secondo la normativa vigente e pulire accuratamente il veicolo.

CONSERVAZIONE
- Conservare i prodotti fitosanitari in luoghi appositi, arieggiati e asciutti, inaccessibili ai bambini, agli animali e alle persone estranee e apporre fuori dal magazzino la dicitura “veleno” o il simbolo che indichi la pericolosità dei prodotti;
- evitare cantine e luoghi umidi;
- non conservare i prodotti fitosanitari insieme ad alimenti e bevande;
- tenere i prodotti molto tossici, tossici e nocivi chiusi a chiave;
- non fumare, mangiare o accendere fuochi nel magazzino dei prodotti fitosanitari;
- tenere separati i prodotti solidi da quelli liquidi e depositare le confezioni dei prodotti liquidi sul ripiano più basso. È consigliabile depositare i contenitori dei prodotti liquidi in bacinelle che possano raccogliere il prodotto in caso di sversamenti per evitare il contatto con altri fitofarmaci;
- è buona norma redigere un registro di magazzino;
- controllare periodicamente che i prodotti conservati nel magazzino siano ancora autorizzati e in caso contrario non utilizzarli assolutamente ma smaltirli come rifiuti a norma di legge (entro un anno dalla scadenza dell’autorizzazione).


SCELTA DEL PRODOTTO E PREPARAZIONE DELLA MISCELA

- Riconoscere l’avversità (parassita, patogeno, ecc.) che si vuole combattere;
- accertarsi che la sua presenza sia davvero dannosa (superamento della soglia di tolleranza);
- accertarsi che sia l’epoca corretta per fare il trattamento;
- utilizzare solo prodotti registrati contro avversità da combattere (è scritto in etichetta);
- utilizzare solo prodotti registrati sulla coltura da trattare (è scritto sull’etichetta);
- indossare i dispositivi di sicurezza prima della preparazione della miscela;
- preparare la miscela in un luogo arieggiato (possibilmente all’aperto);
- non mangiare, bere o fumare durante la preparazione della miscela e il trattamento e finché non ci si è tolti gli indumenti sporchi e ci si è lavati;
- utilizzare le dosi corrette in funzione del tipo di attrezzatura usata per la distribuzione e non superare mai le quantità riportate in etichetta;
- calcolare correttamente i volumi da impiegare per evitare di avere residui in botte (fare eventuali prove in bianco a inizio attività per calcolare i volumi che occorrono sulla superficie da trattare);
- nel caso di preparazione di miscele di più prodotti accertarsi della compatibilità tra gli stessi;
nel caso di utilizzo di prodotti non alcalini è buona norma acidificare l’acqua utilizzata per la preparazione della miscela;
- accertarsi di poter rispettare i tempi di carenza (attenzione perché possono essere diversi a seconda della coltura trattata) e nel caso di miscele di più prodotti tener conto del tempo di carenza più lungo;
- accertarsi che i prodotti che si intendono utilizzare siano ancora autorizzati (per saperne di più sulle date di revoca delle autorizzazioni è possibile consultare il sito www.fitorev.imagelinenetwork.com o rivolgersi agli uffici che hanno accesso alle banche dati fitofarmaci, come l’Ufficio servizi fitosanitari regionale);
- registrare sul quaderno di campagna la data del trattamento, la quantità utilizzata e l’avversità trattata. Il quaderno di campagna, compilato in ogni sua parte, deve essere conservato per tutto l’anno successivo a quello relativo al trattamento eseguito (sono esentati dalla sua compilazione solo le persone che utilizzano prodotti fitosanitari per orti e giardini famigliari il cui raccolto è destinato all’autoconsumo).

APPLICAZIONE DEI PRODOTTI IN CAMPO

- Sottoporre regolarmente a manutenzione le attrezzature utilizzate per la distribuzione di prodotti;
- eseguire i trattamenti nei momenti della giornata in cui vi è assenza di vento;
- non trattare mai con insetticidi e acaricidi durante la fioritura (solo per i fungicidi sono previste deroghe in casi particolari diramati con avvisi dall’Ufficio servizi fitosanitari regionale); in caso di piante arboree o arbustive accertarsi sempre che non ci siano anche erbe fiorite sotto chioma e, in tal caso, sfalciarle prima dell’utilizzo di prodotti fitosanitari;
- non trattare nelle «aree di rispetto» relative a punti di prelievo di acque destinate al consumo umano; la legge prevede, intorno a pozzi o sorgenti di acque destinate al consumo umano, il divieto di seguire qualunque tipo di trattamento con prodotti fitosanitari entro un raggio di 200 metri;
- rispettare le distanze dai corpi idrici prescritte in alcune etichette di prodotti fitosanitari; in  alcuni casi infatti nelle etichette sono riportate indicazioni come «Utilizzare il prodotto ad almeno 20 metri di distanza da qualsiasi corpo idrico (es. fiumi, laghi, canali)»;
- se si effettuano trattamenti nelle vicinanze di abitazioni, strade e colture confinanti, verificare che la nube irrorante non esca dall'appezzamento trattato;
quando si tratta in prossimità di abitazioni è opportuno avvertire i residenti affinché abbiano il tempo necessario di adottare le precauzioni del caso;
- quando si opera in prossimità di strade, si deve evitare ogni possibile «deriva» per non danneggiare eventuali passanti. In particolare dovendo trattare un filare prospiciente e parallelo alla strada o ad una proprietà l'irrorazione va effettuata soltanto dal lato esterno verso l'interno del campo;
- segnalare il trattamento avvenuto mediante cartelli;
- dopo il trattamento rispettare il «tempo di rientro»; a causa dei vapori dei prodotti o delle microgocce di miscela che restano in sospensione nell'aria vi è infatti pericolo di intossicazione; evitare altresì di toccare le superfici trattate;
- alla fine del trattamento, non versare l'eventuale residuo di prodotto in fossi o canali (ma raccoglierlo e smaltirlo a norma di legge) e lavare accuratamente le attrezzature utilizzate per la distribuzione;
- dopo il trattamento, togliere e lavare accuratamente cappuccio, tuta, stivali, occhiali, ecc. per rimuovere eventuali imbrattamenti; prestare particolare cura nella pulizia della maschera e del filtro. che va pulito solo esternamente per non pregiudicarne il funzionamento;
- al termine delle operazioni riguardanti i trattamenti l'operatore deve cambiare gli indumenti e lavarsi con acqua e sapone;
- durante tutte le operazioni (dalla preparazione al lavaggio finale) è assolutamente proibito fumare, mangiare, bere e portare qualsiasi oggetto alla bocca.

Fonte: L’informatore Agricolo
Autore: Rita Bonfanti Ufficio servizi fitosanitari Direzione produzioni  vegetali e servizi fitosanitari

BANDO INAIL (ISI), 35 milioni per l’agricoltura


Con l’Avviso pubblico Isi 2018 l’Inail ha messo a disposizione 369,7 milioni di euro suddivisi in 5 Assi di finanziamento, differenziati in base ai destinatari. All’agricoltura (Asse 5) sono destinati 35 milioni di euro, di cui 5 dedicati ai giovani agricoltori. Il finanziamento è in conto capitale nella misura del 40% per la generalità delle imprese agricole e del 50% per i giovani agricoltori. Il calcolo del finanziamento è effettuato sull’importo delle spese ritenute ammissibili, comunque non superiore a 60.000 euro e non inferiore a 1.000 euro. Inoltre, i finanziamenti sono a fondo perduto e vengono assegnati fino a esaurimento delle risorse finanziarie, secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande.

Sono ammissibili a finanziamento le spese di acquisto o di noleggio con patto di acquisto di trattori agricoli o forestali e/o di macchine agricole o forestali e le spese tecniche, consistenti unicamente in quelle per la redazione della perizia asseverata.

I soggetti destinatari dei finanziamenti sono esclusivamente le micro e piccole imprese, operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli, iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese o all’Albo delle società cooperative di lavoro agricolo, in possesso dei requisiti di cui all’Avviso pubblico ISI 2018 nonché della qualifica di imprenditore agricolo di cui all’articolo 2135 del codice civile e titolari di partita IVA in campo agricolo, qualificate come impresa individuale, società agricola e società cooperativa. Le imprese destinatarie dell’Asse 5.2 (giovani agricoltori) devono inoltre avere al loro interno la presenza di giovani agricoltori come indicato dall’Avviso pubblico ISI 2018.

La presentazione delle domande di accesso agli incentivi avverrà, come per i bandi precedenti, in modalità telematica, attraverso una procedura “valutativa a sportello” articolata in tre fasi:

·   compilazione della domanda nella sezione “Servizi online” del sito Inail dall’11 aprile 2019 fino alle ore 18 del 30 maggio 2019;

·   inoltro della domanda online nei giorni e orari di apertura dello sportello informatico (il cosiddetto “click day”), che saranno pubblicati sul sito dell’Istituto a partire dal 6 giugno 2019;

·   conferma della domanda online da parte delle imprese collocate in posizione utile per accedere al contributo, tramite l’invio della documentazione indicata nell’avviso pubblico per la specifica tipologia di progetto.

Clicca qui per consultare l’Avviso pubblico della tua Regione.



Ecco i nuovi corsi di formazione per gli allevamenti bovini da carne di Confagricoltura ed Enapra


Ecco la nuova proposta formativa predisposta per gli allevamenti bovini da carne in collaborazione con Enapra, l’Ente Nazionale di Formazione di Confagricoltura. La proposta prevede l’approfondimento di tematiche quali la certificazione Halal, la zootecnia di precisione e l’efficientamento organizzativo, compresa la corretta gestione della stalla, utili ad implementare e aggiornare le competenze nella gestione e nello sviluppo degli standard produttivi. Per la realizzazione dei corsi – totalmente gratuiti per le aziende che aderiscono a Foragri (www.foragri.com) – saranno coinvolti docenti esperti della materia di fama nazionale e/o internazionale, individuati secondo le esigenze formative che il corso si prefigge di soddisfare.

L’adesione ai corsa deve essere inviata entro il 29 aprile 2019 all’indirizzo: vegetali@confagricoltura.it oppure polcom@confagricoltura.it

CORSO N.1 – LA CERTIFICAZIONE HALAL (16 ORE)

Il mercato rappresentato dal consumatore di fede musulmana conta circa 4 milioni di consumatori in Italia, 25 milioni in Europa e 1,6 miliardi nel mondo. La certificazione Halal (lecito) si riferisce a ciò che è permesso secondo la fede in un ambito vario fra cui alimentazione, cosmetica e altri prodotti di consumo. La crescente domanda di prodotti ottenuti secondo i principi i islamici trova nella certificazione Halal lo strumento che può consentire alle eccellenze Made in Italy di incrementare la penetrazione nei mercati dei Paesi con significativa presenza di persone di fede islamica sia in Europa che nel resto del mondo. La rispondenza ai principi della certificazione Halal consente allo stesso tempo di ampliare il mercato interno soddisfacendo le esigenze di un nuovo profilo di consumatore in Italia. Il programma intende accrescere le potenzialità commerciali delle imprese attraverso l’individuazione di nuove opportunità di business. Obiettivo del percorso è consentire ai partecipanti di valutare la fattibilità, i costi e i tempi della certificazione Halal dei propri prodotti. L’obiettivo generale del percorso è pertanto fornire strumenti operativi al fine di ampliare le opportunità di business sia nel mercato interno che internazionale. Il programma prevede un singolo modulo della durata di 16 ore con i seguenti argomenti:

• I principi fondamentali
• I vantaggi della certificazione Halal per le aziende
• La Certificazione come strumento per l’accesso ai nuovi mercati
• Sistema di Gestione Qualità (SGQ)
• Piano per la sicurezza alimentare
• Punti critici di controllo Halal (HCCP)
• Corporate Social Responsibility (CSR)
• Gestione Ambientale e la Sostenibilità di Controllo Halal e il Sistema di Certificazione del
Sistema
• Halal Management System (HMS)

CORSO N. 2 – ZOOTECNIA DI PRECISIONE (8 ORE)
La zootecnia di precisione rappresenta la nuova opportunità per le filiere delle produzioni animali per affrontare le nuove sfide dei mercati attraverso un miglioramento dell’efficienza di produzione aziendale, valorizzando sia il benessere animale, grazie alla possibilità di monitorare e gestire il soggetto e non solo il gruppo, sia la sostenibilità delle produzioni. Come sta accadendo da tempo per l’agricoltura in generale, anche nella zootecnia si stanno diffondendo tecniche di controllo fine del processo produttivo, sino ad arrivare al controllo (su alimentazione, salute, prestazioni) dell’individuo anzichè del gruppo di animali allevati. Si sta sviluppando, quindi, un settore che viene chiamato “zootecnia di precisione”, vale a dire un insieme di tecniche di controllo basate su un impiego intensivo e mirato delle Ict, a sua volta identificabile come “zootecnia digitale”. La zootecnia di precisione è ancora oggi una novità, non in termini assoluti di uso di nuove tecnologie, ma essenzialmente di innovazione nei metodi di gestione del flusso di lavoro e di informazione a livello di allevamento. Per questo, anche l’allevatore più accorto necessita di un minimo di assistenza nel processo di scelta e di inserimento dell’innovazione. Il corso offrirà una panoramica delle principali tecnologie disponibili a supporto dei moderni sistemi di allevamento bovino. Verranno inoltre esaminati gli strumenti innovativi di cui si servono gli allevatori italiani e quelli europei, al fine di comprendere quale beneficio essi hanno apportato, rispetto alle prassi di gestione del bestiame – ad esempio, in relazione all’identificazione dell’animale, alla riproduzione e alla salute animale in generale –, al benessere e alla sostenibilità aziendale. Visitando direttamente alcune aziende diverrà possibile apprezzare l’utilità della loro applicazione e valutarla durante la prova sul campo.

Modulo Unico (8 ore):
• Impatto ambientale dell’allevamento bovino: strategie per minimizzare l’escrezione di
azoto e le emissioni di metano
• Zootecnia di precisione: sue potenzialità ed applicazioni all’allevamento di bovini
• Strategie per monitorare e migliorare lo stato di salute e il benessere del bestiame
• Strategie per migliorare la fertilità delle vacche
• La qualità dei mangimi animali, il monitoraggio delle fonti di contaminazione e
l’ottimizzazione delle fermentazioni ruminali
• Genomica funzionale e selezione genetica: strumenti per migliorare la sostenibilità
dell’allevamento

CORSO N.3 – EFFICENTAMENTO ORGANIZZATIVO E CORRETTA GESTIONE DELLA STALLA
(18 ORE)

La crescente attenzione dei consumatori verso le problematiche connesse alla sicurezza alimentare pone al mondo produttivo pressanti richieste di soluzioni e tutele. Per la carne ed i prodotti derivati, la garanzia igienico-sanitaria inizia dalla stalla ed è a questo livello che devono essere fatti i maggiori sforzi. Infatti la più recente ed attuale legislazione è finalizzata a garantire la salubrità degli alimenti coinvolgendo gli operatori di tutta la filiera produttiva. Anche l’azienda zootecnica è quindi considerata una “impresa alimentare” ed è perciò soggetta ad una serie di obblighi volti a tutelare la salute del consumatore. Gli allevatori, in quanto “operatori del settore alimentare”, sono chiamati ad esercitare la loro attività tenendo presenti gli obiettivi di un elevato livello di tutela della vita e della salute umana, considerando anche la salute ed il benessere animale e la salvaguardia dell’ambiente. In quest’ottica, l’obiettivo del corso è quello di fornire agli operatori addetti conoscenze di tipo teorico e applicativo circa le tecniche di allevamento dei bovini e offrire gli strumenti per una prima valutazione dell’effetto delle tecniche di allevamento sulla produzione e qualità dei prodotti di origine animale, sull’ambiente e sul benessere animale. Particolare enfasi verrà data agli aspetti relativi alla conoscenza dei principali indicatori da monitorare per garantire una corretta gestione e salute degli animali, all’importanza del rapporto uomo-animale quale fattore determinante a garantire benessere, prestazioni produttive e comportamento fisiologico in allevamento.

Modulo 1 – Gestione della stalla – parte operativa
• Principi generali alla base del buon funzionamento dell’azienda
• La pulizia degli ambienti
• La movimentazione degli animali in entrata ed in uscita dall’allevamento,
• La gestione degli accessi in allevamento,
• La gestione interna della mandria,
• La lotta ai roditori, uccelli e mosche,
• Le modalità di smaltimento delle carcasse e delle deiezioni,
• Le disinfezioni.
• L’alimentazione
• Identificazione e selezione dei capi per le procedure di gestione degli accoppiamenti
• Anatomia e fisiologia del parto
• Espletamento del parto
• Assistenza al vitello nelle prime ore di vita
• Procedure per l’assistenza del vitello nella prima settimana di vita
Modulo 2 – Gestione della stalla – parte economica
• Come operare strategicamente le scelte economiche
• Come conoscere e gestire le informazioni produttive che arrivano dalla stalla
• La valutazione e l’utilizzo ottimale dei fattori della produzione
• Gli strumenti economici dell’azienda
• Gli step per prendere le decisioni corrette
• Le 3 tipologie di decisioni aziendali
• Il ciclo del management
• L’analisi SWOT
Modulo 3 – Patologie Bovine
• La salute e benessere come condizione per la produttività dell’azienda
• I principali segni di patologie e anomalie negli animali: osservazioni e interventi
• Misure per proteggere gli animali dalle malattie
• Lotta all’antibioticoresistenza
• Disposizioni generali sull’uso di antibiotici
• Accorgimenti specifici relativi all’uso degli antibiotici negli animali da reddito
• Le malattie metaboliche
• Esercitazioni pratiche in allevamento. Veterinario ufficiale e addetti alla stalla: ruoli,
interazioni, responsabilità; come collaborare in modo costruttivo

Pensioni: il Governo si e' impegnato a rivedere il trattamento per gli agricoltori


Una pensione base di 650 euro per tutti gli ex agricoltori, a cui andrà sommata la quota maturata con i contributi versati all'Inps negli anni di lavoro. Questo il fulcro della "mini riforma" delle pensioni agricole avanzata da Cia-Agricoltori Italiani, Anp-Associazione nazionale pensionati e Patronato Inac, che si è tradotta, prima in un emendamento e ora in un Ordine del giorno accolto dal Governo.

Una revisione del trattamento pensionistico per gli agricoltori è imprescindibile - sostengono le organizzazioni - per giustizia, equità sociale e per favorire il ricambio generazionale. Infatti, gli agricoltori con meno di 40 anni sono sotto l'8 per cento. Gli attuali 513,01 euro di pensione che riceve mediamente l'agricoltore, non gli consentono una vita decorosa e per questo rimane a lavorare nei campi fino a tarda età. Si dà il caso che nell'agricoltura italiana, il 41 per cento degli imprenditori ha un'età superiore a 65 anni.

L'accoglimento da parte dell'Esecutivo - spiegano Cia, Anp e Inac - dell'Odg contenente le nostre proposte, è un segnale importante d'attenzione e un primo passo verso il cambiamento delle norme. Le riforme pensionistiche degli ultimi vent'anni - si legge nel testo dell'Odg - con la reintroduzione del sistema contributivo, hanno inciso, in modo peculiare, sul peggioramento della situazione previdenziale. In particolare, per gli agricoltori, coltivatori diretti e Iap, negli ultimi decenni, il potere d'acquisto delle pensioni ha subito una perdita di oltre il 30 per cento. La cosiddetta indicizzazione, non ha infatti protetto, fino ad oggi, le pensioni di importo basso.

Da tempo Cia, Anp e Inac con una petizione popolare chiedono un adeguamento del trattamento minimo degli attuali 513,01 euro a 650 euro, quale pensione base, di importo pari alla pensione minima.

Questo Ordine del giorno - concludono Cia, Anp e Inac - impegna il Governo a valutare l'opportunità di istituire una pensione base di importo pari al 40% del reddito medio nazionale, come previsto dalla Carta sociale europea in aggiunta alla pensione liquidata interamente con il sistema contributivo, che attualmente ammonta a 650 euro mensili.


Fonte: Cia Agricoltori Italiani