La pericoltura nazionale ed emiliano romagnola sta vivendo
nuovamente un momento difficile, caratterizzato da quotazioni non remunerative
e al di sotto dei costi produttivi.
“I prezzi delle pere liquidati ad oggi e gli acconti versati
ai produttori sono troppo bassi – denuncia Cristiano Fini, presidente di Cia
Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna – addirittura inferiori ai costi di
produzione. Di questo passo si rischia di compromettere un settore strategico
per il comparto ortofrutticolo regionale”.
L’Italia è infatti il secondo produttore in assoluto e il
primo produttore europeo di pere: dalla Penisola provengono oltre il 35% dei
quantitativi totali europei (da circa un decennio se ne producono, in tutto il
Vecchio continente, intorno ai 2,5 milioni di tonnellate) con una produzione
fortemente concentrata in Emilia Romagna e in modo particolare nel triangolo
formato dalle province di Ferrara, Modena e Bologna, dove sono presenti il 61 %
della superficie e il 68 % dell’intera produzione.
“Le imprese devono fronteggiare avversità dovute ai
mutamenti climatici e agli agenti patogeni, cimice asiatica in primis, oltre a
rispettare le limitazioni sui prodotti per la difesa fitosanitaria – osserva
ancora Fini – ed ora assistiamo a prezzi liquidati assolutamente non
remunerativi: così non va! I produttori hanno fatto investimenti in
attrezzature e nuovi impianti, le aziende di trasformazione e
commercializzazione hanno formato aggregazioni commerciali di prodotto in virtù
del fatto che buona parte del patrimonio pericolo nazionale si trova tra le
province di Modena, Bologna e Ferrara – aggiunge Fini – ma tutto ciò parrebbe
non bastare. Occorre quindi investire maggiormente sulla ricerca varietale, ma
soprattutto incentivare ulteriormente le aggregazioni in campo commerciale,
alla luce anche delle norme previste dal Decreto omnibus che agevola i
raggruppamenti, per raggiungere mercati inesplorati e migliorare la
penetrazione nei mercati già consolidati.
Occorre investire su questo settore – conclude il presidente
di Cia- Agricoltori Italiani – richiamando tutti gli attori della filiera alla
responsabilità ed evitando contrapposizioni ed individualismi”.
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