“Le risorse finanziarie nel bilancio previdenziale dell’Inps
ci sono. Il 2018 si è chiuso con un saldo positivo di 34 miliardi. La spesa
pensionistica italiana, con una incidenza intorno al 12% del Pil, comprensiva
dell’Irpef pagata dai pensionati, si dimostra sostenibile e al di sotto della
media europea. Al nuovo commissario dell’Inps Pasquale Tridico e al sub
commissario Adriano Morrone, chiediamo di fare chiarezza sul bilancio
dell’Istituto, separando l’assistenza dalla previdenza”. Così, assieme agli
auguri e le felicitazioni per gli importanti incarichi la Cia-Agricoltori
Italiani e Inac-Istituto nazionale assistenza cittadini, inviano le proprie
istanze ai nuovi vertici dell’Inps. Secondo Cia e Inac “andrà presto affrontato
il nodo delle pensioni basse, in particolare quelle degli agricoltori”.
Pur apprezzando lo sforzo di correggere le distorsioni del
sistema previdenziale italiano -evidenziano Cia e Inac- determinate dalla legge
Fornero, bisogna evitarne di nuove con il Decreto legge numero 4 del 28 gennaio
2019, in particolare sui capitoli “quota 100” e “pensione di cittadinanza”, in
discussione ora alla Camera dei Deputati.
Per questo Cia-Agricoltori Italiani e il patronato Inac
hanno elaborato una proposta di emendamento al cosiddetto “decretone”, per
armonizzare le pensioni basse e ad aumentare fino a 650 euro le pensioni
integrate al minimo oggi di 513 euro, come previsto dalla Carta Sociale
Europea. A tale misura -sottolineano Cia e Inac- è interessata la maggior parte
delle pensioni agricole e di tutti quelli che, pur avendo versato i contributi
previdenziali, continueranno a percepire pensioni molto al di sotto della
pensione di cittadinanza.
Il nostro emendamento -ribadiscono Cia e Inac- guarda anche
ai giovani e a tutti coloro che andranno in pensione nei prossimi anni, con
l’istituzione di una pensione base di 650 euro a cui aggiungere la quota di
pensione maturata con il calcolo contributivo.
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