venerdì 31 maggio 2019

Decreto Emergenze per gelate e Xylella, prima riunione tecnica: ecco la posizione di Confagricoltura Puglia


Pubblicato il Decreto Emergenza, la Regione Puglia riunisce il tavolo delle associazioni agricole per discutere termini e modalità di attuazione. L’incontro si è tenuto ieri con i dirigenti regionali Gianluca Nardone e Luca Limongelli. Presenti i vertici di Confagricoltura Puglia. “Così come abbiamo seguito l’intero iter di approvazione del decreto fino alla sua pubblicazione – spiega il presidente dell’Organizzazione Luca Lazzàro – così continueremo ad affiancare le strutture regionali in questa delicatissima fase”. Due i punti centrali della legge 44 che riguardano la Puglia: l’approvazione della declaratoria dello stato di calamità per le Gelate del 2018, necessario alle aziende per ottenere il ristoro dei danni subiti, e la migliore allocazione delle risorse per far fronte alla Xylella. “Per entrambe le questioni – afferma Lazzàro – chiediamo celerità nelle procedure e attenzione all’utilizzo delle risorse. E soprattutto chiediamo ai funzionari dell’Assessorato di applicare le norme del Decreto cum grano salis, specie per quel che riguarda la regolarità contributiva delle aziende danneggiate dalle Gelate e gli indennizzi per quelle toccate dalla Xylella”.

GELATE

Per quanto riguarda le misure relative ai danni causati dalle gelate 2018, specie per le aziende olivicole del Nord Barese, Confagricoltura Puglia ha individuato le priorità.

La declaratoria

“Posto che la determina per la declaratoria di calamità deve prevedere uno specifico richiamo alla legge 44 e che quindi va riscritta ex novo – spiega Michele Lacenere, presidente di Confagricoltura Bari-Bat – abbiamo chiesto che si proceda in brevissimo tempo”. Per il prossimo 16 giugno è fissata per le aziende la scadenza dei pagamenti dei contributi. “Con quella di giugno, moltissime aziende si troverebbero ad avere ben tre cartelle scadute nel 2019 – spiega Lacenere – Per questo la declaratoria che sospende i pagamenti dei contributi intervenga prima di quella data”. La regolarità contributiva Altra questione urgente, la valutazione della regolarità dei Durc (Documento unico di regolarità contributiva) per le aziende che hanno subito i danni delle Gelate, rispetto alle domande del Psr per le misure strutturali e a superficie. “È evidente che un’impresa danneggiata da una calamità, come quelle del Nord Barese – spiega il presidente di Confagricoltura Bari-Bat – non sarà quest’anno in regola con il Durc. Abbiamo posto la questione, perché non vorremmo che qualche zelante funzionario della Regione escluda le domande alle misure del Psr di queste aziende”.

Il de minimis

Nel corso della riunione di ieri si è anche discusso della possibilità di derogare, per le aziende toccate dalle Gelate 2018, al regime del de minimis. “La legge 44 prevede un contributo di 750 euro per ettaro – spiega Lacenere – Applicando il de minimis la soglia massima raggiungibile sarebbe di 15mila euro, sufficienti a coprire un’azienda di massimo 20 ettari: una forte sperequazione a danno delle aziende di maggiori dimensioni, che nel Nord Barese sono assai diffuse”.

I dati sui danni

Dalla riunione è emersa poi l’insoddisfazione delle associazioni agricole per le modalità con le quali i funzionari regionali hanno conteggiato i danni delle Gelate, basandosi su un dato medio produttivo di 40 quintali di olive per ettaro e portando così alla stima contenuta del Decreto Emergenze di 180 milioni di euro di danni. “Noi abbiamo sempre parlato di minimo 600 milioni di danni, parametrati su una capacità produttiva media di 80 quintali per ettaro – dice Michele Lacenere – È chiaro che non abbiamo più tempo per modificare il Decreto. Ma chiediamo che errori del genere non se ne commettano più e soprattutto che questi dati non siano presi a riferimento storico per fare eventuali future valutazioni”.

XYLELLA

Espianti e reimpianti

Molto soddisfatto si dice Pantaleo Greco, presidente della Federazione nazionale Olivicolo-Olearia di Confagricoltura e delegato della Giunta nazionale per il dossier Xylella, per la completa liberalizzazione degli espianti in zona infetta. “Siamo invece preoccupati – aggiunge – per il lunghissimo iter che si prospetta per coloro che dovranno reimpiantare in zona soggetta a vincolo paesaggistico. Il Decreto non prevede alcuna accelerazione in questo caso e le aziende saranno comunque costrette a passare per la richiesta alle Soprintendenze”.

 I 300 milioni di euro

Particolare attenzione ha richiesto Confagricoltura Puglia rispetto all’allocazione delle risorse stanziate per la Xylella. “Da quello che è emerso dalla riunione, i fondi a disposizione – spiega Greco – potranno essere utilizzati solo per investimenti. Ma è fuor di logica che quei denari non siano priori tariamente usati per gli indennizzi. Come fa un’azienda ferma da 5-6 anni a investire se prima non si rimette in sesto?”. Positiva invece per Confagricoltura la previsione di misure ad hoc per le piccole imprese – che nel Salento rappresentano il 35% del tessuto produttivo agricolo – per forme di unione, dalle cooperative alle organizzazioni produttive.

Tempi rapidissimi

Per quanto riguarda la Xylella, scadenze fissate non ce ne sono. Ma, dice Pantaleo Greco, “specie per quel che riguarda la misura 5.2, abbiamo bisogno che si proceda entro le prossime settimane, con la stagione delle piantumazioni ancora in corso. Un ennesimo ritardo ci farebbe saltare anche la prossima campagna 2019-2020. Non ce lo possiamo permettere”.

Apicoltura, maltempo mette in ginocchio produzione miele


Annus Horribilis per l'apicoltura in Italia, a causa delle condizioni meteorologiche particolarmente avverse di questa prima parte dell'anno, con perdita di produzione di molti mieli, nello specifico per l'acacia al Nord.

E' quanto emerge dal monitoraggio dei dati produttivi per il mese di maggio condotto dall'Osservatorio Nazionale Miele, tanto che presidente nazionale della Federazione Apicoltori Italiani Raffale Cirone ha chiesto lo stato di calamità.

Il report, nell'analisi per regione e area geografica, segnala nel dettaglio che l'abbassamento della temperatura nella primavera 2019 ed il perdurante maltempo ha causato frequentissimi episodi di sciamatura. Si fa presente inoltre che in alcune zone i forti venti hanno causato danni agli alveari e le piogge hanno causato esondazioni di numerosi corsi d'acqua, nelle quali sono stati coinvolti interi apiari. Non sono mancati poi episodi - segnalano gli analisti - di spopolamento delle famiglie a causa di avvelenamenti da fitofarmaci, sia al Nord che al Sud.

La mappa regionale registra, nel Nord Ovest e Nord Est, una produzione scarsa di acacia o nulla nel Piemonte, mentre in Lombardia, in pianura, rese da 0 a 5 kg/alveare e inferiori a 10 kg/alveare. In collina e in montagna non si è registrata alcuna produzione e si continua - spiega una nota - a nutrire le api.

Molto limitata la produzione di miele di acacia in Emilia-Romagna. Il danno per l'intera area produttiva è ritenuto molto alto, anche se è presto - dicono gli esperti - per una quantificazione dello stesso.

Analoga la situazione nel Centro Italia, con una una perdita stimata superiore al 70% di miele primaverile (acacia compresa).

La situazione migliora al Sud, ma non per tutte le regioni. Bene in Basilicata per miele di agrumi, soprattutto sulla costa ionica, e per miele di sulla. In Sicilia la produzione è valutata scarsa, con un livello massimo di 15 kg/alveare. In Sardegna, a parte qualche zona, si stima una produzione di miele in calo del 50%. Ci sono "danni - scrive in una nota Cirone - per almeno 25-50 milioni di euro, introiti di cui quest'anno gli apicoltori dovranno fare a meno". E aggiunge: "nel Nord-Italia, come in buona parte del restante territorio nazionale, la situazione è insostenibile". Il presidente Cirone sostiene che "le aziende a vocazione economica sono allo stremo, servono nutrizioni supplementari, o le api rischiano di morire di fame". Il presidente precisa inoltre che "urge un pronto soccorso almeno per la mancata produzione di miele, e prima che sia troppo tardi per la sopravvivenza delle nostre migliori realtà produttive". "Una richiesta d'aiuto che non può e non deve restare inascoltata - sostiene ancora -: l'apicoltura è preziosa risorsa dell'agricoltura italiana, e non va lasciata nel pantano". La Federazione specifica infine che in questi casi interviene il Fondo di Solidarietà Nazionale e che gli agricoltori ricevono indennizzi per danni da maltempo. "Il 2019 - conclude la Fai - è l'anno in cui questi meccanismi vanno attivati, stimando l'entità dei danni subiti, stanziando le risorse e semplificandone l'erogazione".

Maltempo, corsa alle semine con l'arrivo del sole


Con l'arrivo del sole nelle campagne è corsa alle semine primaverili di mais, soia, leguminose e patate, ma anche ai trapianti di pomodoro e melone, per recuperare il tempo perduto a causa del maltempo senza tregua nel mese di maggio. E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che il cambio di stagione è atteso per poter entrare finalmente nei terreni per effettuare le necessarie operazioni colturali.

"Una occasione anche per verificare le perdite e limitare i danni in una situazione in cui - sottolinea la Coldiretti - rischia di andare perso un frutto su quattro, dalle ciliegie alle pere, dalle albicocche alle pesche. Si punta inoltre alla raccolta del foraggio da destinare all'alimentazione degli animali ma la svolta meteo è importante - continua la Coldiretti - anche per le api in sofferenza con la produzione di miele praticamente azzerata dal maltempo che ha compromesso molte fioriture e impedito la raccolta del nettare".

"L'anomalia climatica, che si è manifestata anche con temporali violenti e grandine, ha colpito l'Italia - sottolinea la Coldiretti - in un momento particolarmente delicato per l'agricoltura con le semine, le verdure e gli ortaggi in campo e le piante che iniziano a fare i primi frutti". "Il risultato - conclude la Coldiretti - è una perdita da 14 miliardi di euro in un decennio per l'agricoltura italiana, tra danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne e perdite della produzione agricola nazionale".



Salviamo l’agricoltura italiana, parla Adelino Cordioli


Cari imprenditori, addetti, prestatori di servizi, fornitori di materiali e tutti gli interessati al settore dell’agricoltura, sono Adelino Cordioli di Verona e vi scrivo questo messaggio, perché come voi, vivo stagione dopo stagione, la perdita di remunerazione dei nostri prodotti ortofrutticoli!  Come vi sarete sicuramente accorti, la competitività dei prodotti Italiani, si sta costantemente deteriorando, anno dopo anno. La causa maggiore, oltre ad altre non meno importanti è, che molti paesi Europei, possono produrre la nostra stessa frutta a costi notevolmente inferiori ai nostri, in certi casi, fino al 70% in meno, riuscendo a proporsi a condizioni enormemente piu favorevoli di noi. Ogni anno questi stati, aumentano volumi di produzione e qualità, e per noi produttori di frutta Italiana è diventata una lotta impari. Stiamo continuamente perdendo clienti e mercati e alla fine, per poter vendere, siamo costretti a vendere ai loro prezzi, conoscendone i risultati !! Se non verranno cambiamenti in tempi celeri, tutto questo rischia di essere la nostra fine.
Alcuni di noi, pensano di smettere, delocalizzare, investire in prodotti sconosciuti etc, molti invece, avrebbero ancora la volontà di crederci e provare a fare qualcosa !! E’ vero che il nostro impegno deve essere sempre rivolto all’innovazione e rinnovamento aziendale, per specie, prodotti, varietà etc, ma non appena vengono presi in considerazione, dai paesi piu competitivi, nel giro di poco tempo, ci ritroviamo da punto a capo. Il problema è strutturale !! Non abbiamo possibilità e scampo, se non pretendere un cambiamento dall’Europa, per riequilibrare queste diseguaglianze, cogliendone l’opportunità di farlo con le imminenti elezioni Europee. Infatti entro il 23 maggio possiamo farci sentire e dimostrare a chi pensa che noi non contiamo piu nulla, che le attuali politiche Europee, ci stanno portando al baratro !!! Siamo in Europa per essere uniti, ma alla fine ci sono regole e costi completamente diversi! Il mio intento è quello di riuscire a dare un innesco, affinché si possa creare un movimento generale, che accenda finalmente i riflettori su questa grave situazione e porti avanti il fatto, che ci siamo anche noi !!!!!
L’iniziativa, non parte da alcuna associazione o movimento politico, ma nasce dal rendersi conto che ogni stagione produttiva che passa, viene sempre meno la possibilità di remunerare i nostri sacrifici !!! Faccio appello, come produttore Italiano, a tutte le associazioni di categoria, a tutti quelli che si sentono parte in causa, di coordinarci per approfittare di questa opportunità e portarla avanti piu efficacemente possibile!
L’iniziativa, è’ rivolta trasversalmente a tutti quelli che orbitano nell’agricoltura, perché il problema coinvolge tutti, calando le quantità di produzione o le remunerazioni, ne cala il valore per tutto l’indotto !!
I tempi sono stretti ed il primo passo da fare, per chi pensa che così non si possa piu andare avanti è, diffondere il messaggio piu possibile iniziando a raggrupparci in modo da tenervi aggiornati sulle iniziative che assieme a tutti, metteremo in piedi ! Per dare spazio a commenti, testimonianze, spunti e proposte, potete farlo accedendo alla pagina facebook appena creata : “Salviamo l’agricoltura Italiana” o inviando mail a : salviamolagricolturaitaliana@gmail.com
Anch’io come voi, ho sempre pochissimo tempo da ritagliare, ma se non iniziamo a prenderci un piccolo spazio di tempo per il nostro futuro,
IL FUTURO ANDRA’ AVANTI ANCHE SENZA DI NOI !!!!!!!!

giovedì 30 maggio 2019

FOGLIE TV - Patto di amicizia tra Gal Trulli Barsento e Gal Istria Merid...



Il Gal Terra dei Trulli e di Barsento, nell'ambito del programma Leader, ha sottoscritto un "patto di amicizia"  con il Gal Istria Meridionale con la finalità che diventi il punto di partenza per creare dei rapporti collaborativi fra le due realtà territoriali con lo scambio di esperienze e la condivisione di iniziative per  un legame stabile e duraturo nel tempo. Una delegazione del Gal croato ha effettuato una due giorni di study visit nel territorio del Gal Trulli Barsento (Gioia del Colle, Putignano, Alberobello, Noci, Sammichele, Monopoli, Turi, Castellana Grotte) con visite ad importanti realtà produttive e momenti istituzionali. L'occasione è stata propizia anche per conoscere le bellezze architettoniche e paesaggistiche dell'area e per gustare le numerose eccellenze enogastronomiche.