E' ai minimi degli ultimi decenni la produzione in Italia di
olio di oliva con 175 mila tonnellate, -59% su base annua. A indicare il calo
produttivo 2018 sono le ultime stime dell'Istituto di servizi per il mercato
agricolo alimentare (Ismea) elaborate, sulla base dei dati dichiarativi, con un
report di mercato pubblicato nel mese di maggio. Dall'analisi emerge che
"sono state le regioni del Sud quelle che hanno risentito maggiormente
della scure produttiva a partire dalla Puglia per la quale si stima una
riduzione del 65%.
Calo produttivo anche per Calabria, Sicilia e per quasi
tutte le altre regioni centro-meridionali". Situazione migliore nel
Centro-Nord con recuperi di Toscana, Umbria e Liguria uniti a quelli delle
altre regioni del settentrione. E' calcolata invece, secondo stime del
Consiglio oleicolo internazionale (Coi) sotto la soglia dei tre milioni di
tonnellate la produzione mondiale 2018, in flessione del 7% sull'anno
precedente. Gli analisti segnalano in particolare che i volumi, a livello
globale, sono sostenuti da una produzione spagnola particolarmente abbondante e
decisamente superiore alle previsioni fatte prima dell'inizio della raccolta.
Le stime di Madrid pubblicate dalla Commissione Ue, indicano- spiega una nota -
quantità che sfiorano 1,8 milioni di tonnellate, con un incremento del 42,5%
sul 2017. Registrate flessioni per gli altri Paesi produttori:Grecia (185 mila
tonnellate - 47% rispetto al 2017), Tunisia (120 mila tonnellate), Turchia (165
mila, -37%).
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