In 100 metri lineari di spiaggia raccolti quasi sei quintali
di plastica, quattro quintali di indifferenziata, meno di un quintale di carta
e 70 kg di vetro
Con l’iniziativa di pulizia della spiaggia della Foce
Bisagno, organizzata questa mattina da Slow Food e Legambiente Liguria insieme
all’assessorato al Marketing territoriale del Comune di Genova e alla Regione
Liguria, parte ufficialmente il conto alla rovescia che ci separa dalla nona
edizione di Slow Fish, tra meno di una settimana, dal 9 al 12 maggio, al Porto
Antico di Genova. In programma oltre 200 appuntamenti, Slow Fish quest’anno è
incentrata sulle buone pratiche che ognuno di noi può mettere in atto a difesa
del mare nella propria vita quotidiana.
«In questa direzione, l’iniziativa di oggi, che vede
coinvolti i ragazzi delle scuole nella pulizia di questo arenile. Un momento di
grande importanza per un’educazione ‘sul campo’ rispetto alla centralità del
tema ambientale, alla sostenibilità e alla necessità di mitigare il nostro
impatto sul mare, tutelandone l’ecosistema e, di conseguenza, salvaguardando la
nostra salute» ha dichiarato l’assessore al Marketing territoriale del Comune
di Genova Barbara Grosso. «Solo dalle nuove generazioni si può ripartire per invertire
la rotta. Voglio quindi ringraziare i ragazzi che questa mattina si sono dati
da fare per raccogliere la plastica abbandonata su questa spiaggia,
Legambiente, Slow Food e tutti gli organizzatori di questa importante
iniziativa».
A Slow Fish, come sempre molti appuntamenti sono dedicati ai
più piccoli perché crediamo che dalle giovani generazioni possa partire quel
movimento profondo per il quale stiamo tutti lavorando e che ci permetterà di
invertire la rotta.
«È stato molto bello vedere quanto questi 130 studenti,
delle scuole elementari e medie, si siano applicati e come si sono stupiti nel
vedere quanti oggetti diversi hanno trovato. Oggi questi studenti hanno fatto
quattro ore di lezione sull’ambiente che a loro rimarranno molto impresse. È
giusto dare l’opportunità di toccare con mano una delle emergenze che
affliggono i mari perché è una sensibilità per l’ambiente che loro hanno già e
che chiedono a noi di approfondire. Sono rimasta molto colpita dai loro
discorsi, una delle giovani studentesse mi ha detto “il futuro siamo noi e
dobbiamo prenderci la responsabilità di tutto questo”. Noi come istituzione
dobbiamo fare in modo che iniziative come queste e come quelle previste dal
prossimo Slow Fish, diventino materia di orientamento permanente, che gli
studenti possano continuare a vivere il tema della tutela dell’ambiente anche
nelle scuole affinché questa consapevolezza continui e cresca. Non a caso
l’ambiente sarà una delle tematiche portanti del prossimo Salone Orientamenti a
novembre», ha aggiunto Ilaria Cavo, assessore alle Politiche giovanili della
Regione Liguria.
A Slow Fish cerchiamo di dare risposte creative alle tante
domande che ogni giorno ci facciamo, incontrando i mestieri del mare, come i
pescatori e i cuochi che sapientemente trasformano il pescato di giornata;
imparando a scegliere il pesce giusto quando siamo in pescheria, e comprendendo
perché dobbiamo preferire le acciughe o le cozze al tonno e al salmone;
rispondendo ai molti dubbi rispetto a quali sono i pesci più sani e gustosi per
la nostra dieta, e tanto altro ancora. Ma anche cercando di approfondire i
problemi degli oceani, come le acque inquinate e le isole di plastica, grazie
ai percorsi interattivi permanenti Fish’n Tips e al gioco di carte Grande Blu,
in Casa Slow Food, per imparare divertendosi quali sono le buone pratiche
amiche del mare.
Per approfondire leggi: EDUCAZIONE – LE ATTIVITÀ PER LE
SCUOLE E PER LE FAMIGLIE
Plastiche e microplastiche
Alla manifestazione organizzata da Slow Food e Regione
Liguria centrale sarà anche il tema dell’inquinamento da plastiche e
microplastiche.
«Nel 2011, quando la manifestazione era ancora organizzata
all’interno della Fiera di Genova, fummo tra i primi in Italia sensibilizzare
sul tema delle grandi isole di plastica che ricoprono vaste aree degli Oceani,
dando vita a una grande installazione piena di rifiuti plastici all’ingresso
dell’area espositiva» ricorda Carla Coccolo, responsabile eventi Slow Food.
«Oggi per fortuna invece il tema è arrivato in cima alle preoccupazioni dell’opinione
pubblica, ma anche il problema si è acuito se è vero che, dagli anni Cinquanta
a oggi, 6,3 degli oltre 8 miliardi di tonnellate di plastica prodotta, pari a
120.436 Titanic, sono diventati spazzatura. Con questo ritmo nel 2050 la
quantità di plastica supererà quella dei pesci».
Inoltre, la plastica in mare costituisce una problematica
particolare, perché è qui che c’è il passaggio da macro- a micro- e a
nano-plastiche, in forme sempre più piccole che poi ritroviamo all’interno
degli organismi che lo abitano. Non ci possiamo più sconvolgere solo per le
buste di plastica che uccidono le tartarughe, dobbiamo pensare anche ai piccoli
frammenti di plastica che gli organismi marini scambiano per plancton.
Per approfondire leggi: 158.670 TITANIC DI PLASTICA: IL
PROBLEMA AMBIENTALE DEL NOSTRO TEMPO
«Ringraziamo Slow Food per averci coinvolto in questo
percorso e gli enti locali che hanno partecipato – dichiara Federico Borromeo
direttore di Legambiente Liguria – quello dei rifiuti in mare è un’emergenza a
cui possiamo solo far fronte unendo le forze e coinvolgendo le giovani
generazioni in laboratori ed esperienze educative. Oggi abbiamo monitorato
circa 100 metri lineari di spiaggia e abbiamo raccolto quasi sei quintali di
plastica, quattro quintali di indifferenziata, meno di un quintale di carta e
70 kg di vetro. L’auspicio, conclude il direttore dell’associazione
ambientalista – è avere sempre più comuni plastic free.In Liguria al momento
sono solo due, Vernazza e Bordighera».
A monte, come sempre, la responsabilità sta a noi: la
soluzione è cercare il più possibile di evitare forme di inquinamento che
peggiorino queste situazioni, senza dimenticare che alla fine qualsiasi
sostanza disperdiamo nell’ambiente finisce in mare prima o poi.
Durante l’ultimo congresso internazionale, i delegati di
Slow Food riuniti a Chengdu, in Cina, hanno approvato la posizione ufficiale
dell’associazione della Chiocciola sulla plastica, ribadendo l’importanza di
dare ogni giorno il giusto valore a questo materiale e non considerarlo come un
prodotto di scarto. E quindi cosa possiamo fare noi a partire da oggi? Ad
esempio non utilizzare prodotti monouso, come cannucce o bastoncini cotonati,
piatti e posate, ancor prima del bando dell’Unione europea in atto dal 2021 e
preferire prodotti con imballaggi ridotti o nulli.
A Slow Fish portiamo alcune novità grazie ad aziende che si
mettono in gioco, sperimentando soluzioni per ridurre il loro (e il nostro)
utilizzo di plastica. Tra gli esempi Apepack che presenta un involucro
riutilizzabile per conservare i cibi, prodotto con cotone biologico certificato
e cera d’api; sostenibile sia nella formulazione che nel packaging è l’ultima
novità di Bioclin, un detergente capelli e corpo biodegradabile realizzato, tra
le altre sostanze, con arance rosse biologiche recuperate dalla lavorazione
industriale per la produzione di succhi di frutta.
Per approfondire leggi: SEA IDEAS: PROGETTI INNOVATIVI PER
DIRE NO ALLA PLASTICA E SÌ ALL’ECO-SOSTENIBILITÀ
Ma questo è solo un piccolo assaggio di quello che ci
aspetta nell’Arena Slow Food, il luogo in cui i protagonisti di Slow Fish,
pescatori, cuochi, artigiani e aziende, si raccontano in un dialogo aperto e
informale con il pubblico.
Per approfondire leggi: GUIDE SLOW FISH – LA SLOW FISH
ARENA: IL PROGRAMMA
Fonte: Slowfood
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