martedì 30 giugno 2020

Bellanova: ruolo delle regioni centrale nello sviluppo rurale

Un ruolo delle Regioni più centrale nell'ambito del Piano strategico, soprattutto per lo sviluppo rurale; la necessità di una nuova Pac più ambiziosa "in materia di ambiente e clima, per privilegiare i processi produttivi più orientati alla sostenibilità".

Sono due dei temi sollevati pochi minuti fa dalla Ministra Teresa Bellanova nel corso del Consiglio Agrifish che si sta svolgendo in modalità videoconferenza con all'ordine del giorno lo stato dell'arte nel negoziato sulla PAC post 2020 a partire dalla Relazione della Presidenza.

"Abbiamo apprezzato lo sforzo volto alla semplificazione di alcuni elementi relativi al modello di governance del futuro Piano strategico come i report, gli indicatori, la flessibilità sulla determinazione degli importi unitari. Tuttavia l'intero sistema appare ancora troppo complesso e di difficile gestione, e ritengo che in questa direzione ci siano ampi margini di miglioramento, per una maggiore semplificazione e sussidiarietà" ha esordito Bellanova evidenziando, nell'ambito degli interventi settoriali, la necessità di attivare misure più incisive a carattere strutturale per il settore dell'olio d'oliva.

La Ministra ha posto, poi, all'ordine del giorno altre questioni di forte rilevanza politica per l'Italia; oltre al ruolo delle Regioni nell'ambito del Piano strategico, la particolare attenzione che deve essere posta all'architettura verde e alla tutela del reddito degli agricoltori. "Nonostante gli sforzi compiuti" - ha affermato infatti Bellanova - "l'attuale formulazione del testo non consente di soddisfare appieno le giuste aspettative delle Regioni, che devono poter svolgere un ruolo più diretto nella gestione delle politiche di sviluppo menzionate".

Quanto all' "architettura verde", Bellanova ha sottolineato: "Come ribadito più volte, la futura PAC dovrà contenere obiettivi ambiziosi in materia di ambiente e clima, per privilegiare i processi produttivi più orientati alla sostenibilità. Tuttavia il livello di ambizione ambientale deve necessariamente tener conto delle risorse a disposizione. I nostri agricoltori saranno in grado di seguire la strada che stiamo tentando di tracciare, solo se gli impegni da mettere in atto saranno adeguatamente compensati. La maggiore ambizione climatico-ambientale deve derivare da una pluralità di interventi su cui occorre garantire maggiore sussidiarietà agli Stati membri, da esplicitare nell'ambito del Piano Strategico della PAC. In questo ambito", ha proseguito, "il settore agricolo ha bisogno, più di altri settori produttivi, di adeguate misure di adattamento, per rimanere competitivi nonostante i problemi provocati dai cambiamenti climatici in atto".

Ed è per questa ragione che la Ministra ha chiesto di prevedere il rafforzamento dei "fondi di mutualizzazione", "cui destinare una quota dei pagamenti diretti come base di intervento sufficientemente ampia per far fronte a rischi di livello catastrofale come le emergenze climatiche o fitosanitarie".

“Commissione italiana Uva da tavola” primo incontro operativo giovedi a Casamassima

Incontro aperto con tutti gli attori della filiera.

 

Progetti, strategie, idee ed iniziative concrete per far recuperare competitività all'uva da tavola, questo l'obiettivo dell'iniziativa.

 

 

La Commissione Italiana Uva da Tavola è lieta di invitare tutti gli attori della filiera al primo incontro pubblico, che si terrà il giorno 2 luglio 2020 alle ore 18:15 presso la sala ricevimenti Cortenova in Casamassima (BA) SS 100 km 23+700 complanare Est.

lunedì 29 giugno 2020

Agricoltura. 15 milioni per il bonus donne in campo 2020 alle imprenditrici agricole: i requisiti

È stato approvato il decreto ministeriale che dà attuazione al bonus “Donne in campo”, previsto nella Legge di Bilancio 2020. Con l’istituzione di un fondo rotativo dalla iniziale dotazione pari a 15 milioni di euro, si concederanno mutui a tasso zero fino a 300.000 euro per la durata massima di quindici anni, comprensiva del periodo di preammortamento, alle donne con qualifica di imprenditore agricolo o coltivatore diretto nonché alle società composte al femminile per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione. I finanziamenti copriranno fino al 95% delle spese ritenute ammissibili.

 

15 milioni per il bonus donne in campo 2020

 

A disposizione del primo obiettivo, per il triennio già in corso, un fondo di 15 milioni di euro sbloccato solo di recente, con l’approvazione del bonus “donne in campo” in Conferenza Stato-Regioni: “Una grande opportunità per sostenere e incentivare la presenza femminile in agricoltura, che in Italia resta uno dei comparti con la più alta percentuale di occupazione rosa”, spiega Pina Terenzi, presidente nazionale dell’associazione Donne in campo. Nel Paese, infatti, si contano oltre 200mila aziende agricole al femminile, e il fondo servirà a incoraggiare l’iniziativa imprenditoriale di altre donne che già gravitano nel comparto, ma vogliono concretizzare le proprie intuizioni e mettersi in proprio.

 

Mutui a tasso zero. Chi può usufruirne

 

Lo stanziamento permetterà allo Stato di garantire mutui a tasso zero fino a 300mila euro per la durata massima di 15 anni (comprensiva del periodo di preammortamento), e il tempismo dell’approvazione potrebbe rivelarsi fondamentale anche per dare respiro alle aziende in difficoltà dopo il lockdown (anche le più solide hanno risentito del lungo periodo di stop). Ai mutui possono accedere le donne con qualifica di imprenditore agricolo o coltivatore diretto, ma anche società composte al femminile per più della metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione. I finanziamenti copriranno fino al 95% delle spese ritenute ammissibili. Le iniziative ritenute tali, nello specifico, dovranno riguardare il miglioramento del rendimento e della sostenibilità dell’azienda agricola (nella direzione tracciata anche in ambito europeo, alla vigilia del New Green Deal), attraverso la riduzione dei costi di produzione o la riconversione delle attività agricole. Ma si potrà accedere al fondo anche per migliorare le condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere animale; e per realizzare infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione dell’agricoltura. Inoltre sarà possibile finanziare l’acquisto di terreni, ma solo per un 10% dell’investimento totale. Richieste ed erogazione del fondo saranno gestite da Ismea.

 

Accesso al credito per le imprese agricole e della pesca

In soli due mesi, 13.163 imprese agricole e della pesca hanno potuto beneficiare della garanzia ISMEA per accedere ai 25.000 euro di credito bancario, per un importo complessivo di 251 milioni di euro impegnati.
 
Numeri importanti che testimoniano, commenta la Ministra Teresa Bellanova, un impegno consapevole della enorme posta in gioco: "dare risposte immediate a un settore strategico per il Paese, e consentire alle imprese quella liquidità necessaria a mantenere il posizionamento di mercato e a garantire i livelli occupazionali".
 
La misura si inserisce infatti nel quadro degli interventi emergenziali adottati dal Governo per assicurare liquidità alle imprese agricole e della pesca in crisi finanziaria a causa del COVID-19. Il Decreto Legge liquidità aveva previsto un primo stanziamento di 100 milioni di euro per il fondo di garanzia ISMEA, che con il Decreto Legge Rilancio è stato potenziato con ulteriori 250 milioni di euro, per complessivi 350milioni.
 
La maggior parte delle richieste di garanzia ha riguardato il settore dell'agriturismo e i settori florovivaistico, ortofrutticolo e vitivinicolo; ma anche zootecnia e pesca hanno potuto beneficiare delle misure di liquidità.
 
Come si nota dalle tabelle riassuntive, il 55% delle imprese beneficiarie sono concentrate nelle prime 5 Regioni (Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Puglia e Lombardia).
"Valuterei con attenzione", prosegue Bellanova, "anche la geografia delle imprese beneficiarie, perché restituisce uno spaccato molto interessante, da Nord a Sud, sulla composizione del settore. Soprattutto ci conferma sulla vitalità e determinazione di agricoltura, pesca, filiera alimentare. Anche in questo momento così difficile, le aziende non arretrano e, anzi, con caparbietà e determinazione costruiscono piani di investimento e programmi di futuro. Su 350 milioni disponibili, restano ancora altri 100 milioni di euro da utilizzare che, grazie al lavoro di Ismea, consentiranno ad altre 5.000 imprese di avere accesso al credito bancario".

venerdì 26 giugno 2020

Dl Rilancio: Cia, bene proroga dell’obbligo di denuncia per cisterne gasolio agricolo

 

Primo segnale positivo di sburocratizzazione, ora Governo elimini adempimento troppo gravoso per agricoltori.

 

Primi segnali positivi in direzione della sburocratizzazione in agricoltura, dopo la decisione del Governo di prorogare all’1 gennaio 2021 l’obbligo di denuncia dei depositi di carburante per usi privati, agricoli e industriali. Cia-Agricoltori Italiani commenta con soddisfazione il risultato che premia il lavoro portato avanti in questi mesi dall’organizzazione, riuscendo a ottenere un’importante agevolazione per gli imprenditori agricoli dopo lunghe negoziazioni con i ministeri competenti dell'Economia e delle Politiche Agricole e con il Direttore dell’Agenzia delle Dogane.

 

Cia si impegna nelle prossime settimane a sensibilizzare ulteriormente il Governo e tutte le forze politiche affinché lo slittamento dell’adempimento sia solo un primo passo verso la sua definitiva soppressione con il Decreto Semplificazioni.

 

L'adempimento, contro il quale si sono già pronunciate in sede amministrativa diverse sedi territoriali dell’Agenzia delle Dogane, rappresenta secondo Cia un pesante aggravio burocratico per un comparto che già soffre di un eccesso di norme e cavilli.

Piano rigenerazione olivicola della Puglia120 milioni per il sostegno al reddito delle imprese agricole: firmato il Decreto

120 milioni per il sostegno al reddito delle imprese agricole colpite dalla diffusione della xylella. Sono quelli del Decreto firmato dalla Ministra Teresa Bellanova e condiviso con la Regione Puglia che sarà il soggetto attuatore.

Dopo l'avvio della misura (35 milioni) a regia nazionale destinata ai frantoi e gestita da Agea, si avvia dunque tutta la procedura per gli interventi compensativi a favore degli agricoltori. Le risorse sono infatti finalizzate a ristorare costi e sui danni che saranno riconosciuti, secondo le procedure contemplate nel Decreto e gestite dalla Regione Puglia che dovrà predisporre la proposta di declaratoria da inviare al Ministero delle Politiche Agricole.

"Con il Decreto diamo il via libera ad un altro pezzo importante, direi fondamentale, del Piano di rigenerazione olivicola della Puglia, intervenendo a favore di tutte quelle imprese che hanno subito danni rilevanti dal diffondersi del batterio. Mi auguro naturalmente che la Regione Puglia voglia procedere quanto prima all'attuazione del Decreto, perché gli agricoltori, dopo anni e anni di difficoltà, possano ricevere i contributi dovuti fino a un massimo di tre anni, e in questo modo essere sostenuti anche nella pianificazione di investimenti che guardino al futuro delle attività d'impresa e dell'olivicoltura salentina", dice la Ministra Teresa Bellanova.

giovedì 25 giugno 2020

Biologico: sbloccato il Decreto sui limiti di fosfonato nei prodotti bio

“Alla luce delle indicazioni fornite dal CREA e con un attento confronto tecnico poniamo fine ad una controversa situazione su cui si ingeneravano numerosi falsi positivi e che rischiava, di fatto, di penalizzare le nostre imprese biologiche, rendendo vani i loro sforzi”. Così commenta Giuseppe L’Abbate, Sottosegretario alle Politiche Agricole, in una nota diffusa oggi dal Mipaaf, l’approvazione da parte della conferenza Stato Regioni del testo del Decreto Ministeriale, che fissa il limite massimo di residui di acido fosfonico (sali dell’acido fosforoso) non ammessi in agricoltura biologica. Il nuovo testo, redatto ad integrazione del decreto vigente (DM 309/2011, che stabilisce il limite inferiore pari a 0,01 mg/kg al di sopra del quale un prodotto non può essere certificato come biologico), sta per essere ufficialmente emendato e prevede una deroga per i residui di acido fosfonico a 0,5 mg/kg nei prodotti orticoli e 0,1 mg/kg nei frutticoli, e di acido etilfosfonico fino a 0,05 mg/kg nel vino fino al 31 dicembre 2022.

 

Il provvedimento in atto è il risultato di numerosi approfondimenti scientifici, dal 2016 ad oggi, grazie ai progetti Mipaaf “Strumenti per l’emergenza fosfiti nei prodotti ortofrutticoli biologici” (BIOFOSF) e “Strumenti per l’emergenza fosfiti nei prodotti vitivinicoli biologici” (BIOFOSF-WINE), coordinati da Alessandra Trinchera, ricercatrice del CREA Agricoltura e Ambiente. «Attraverso il confronto tra gestione integrata e gestione biologica – ha spiegato AlessandraTrinchera – abbiamo verificato che il fosfonato non viene mai prodotto spontaneamente dalla pianta, ma deriva esclusivamente da apporti esterni, spesso involontari, a causa dell’uso di mezzi tecnici (fertilizzanti e prodotti a base di rame) ammessi in biologico, ma contaminati da fosfonato. Attraverso uno studio sistemico sugli alberi da frutto, abbiamo dimostrato che gli organi legnosi sono in grado di “stoccare” il fosfonato, inducendo così una contaminazione a lungo termine negli anni successivi. Per il vino, è stato evidenziato come alcuni coadiuvanti enologici possano talora contenere fosfiti, in grado di indurre alla successiva contaminazione del vino biologico, nonché alla formazione di acido etil-fosfonico (<0,05 mg/kg) durante il processo di vinificazione».

 

In tal senso, il CREA, con i risultati fin qui ottenuti, ha fornito la base tecnico-scientifica per la revisione del DM n.309, che di fatto amplia i limiti di ammissibilità di fosfonato nei prodotti bio, tutelando non solo i produttori biologici da contaminazioni involontarie da mezzi tecnici, ma anche i consumatori, che potranno acquisire una maggiore fiducia verso gli operatori del settore.

 

 

Fonte: CREA

Contatto stampa: Micaela Conterio 335 8458589

 

 

mercoledì 24 giugno 2020

Accolte le richieste di Confagricoltura Bari-Bat, Regione autorizza il trasporto dei lavoratori agricoli riducendo la distanza interpersonale a bordo

Accolte dalla Regione Puglia le sollecitazioni di Confagricoltura Bari-Bat sul tema molto sentito da parte delle aziende del trasporto dei lavoratori agricoli: la nostra organizzazione, attraverso una nota trasmessa al governatore Michele Emiliano, aveva chiesto di intervenire autorizzando, in linea con le disposizioni nazionali e nel rispetto delle misure di sicurezza anti Covid, le attività di trasporto per i servizi non di linea.

 

In particolare, Confagricoltura Bari-Bat si era fatta portavoce delle esigenze organizzative delle aziende ortofrutticole. Ieri sera, il presidente Emiliano – accogliendo le istanze di Confagricoltura Bari-Bat – ha emanato l’ordinanza numero 266 che, con decorrenza immediata e sino al 14 luglio 2020​, fermo restando l’obbligo vigente sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi confinati aperti al pubblico inclusi i mezzi di trasporto, ​autorizza il trasporto di gruppi di lavoratori che comunemente condividono lo stesso luogo di lavoro e si muovono su predefinite relazioni casa-lavoro riducendo ​la distanza interpersonale a bordo, ai fini di un maggiore indice di riempimento dei mezzi, nei limiti di quanto consentito dalla carta di circolazione. Una importante vittoria per la quale Confagricoltura Bari-Bat si è spesa nelle ultime settimane.

 

“La Regione – commenta il presidente di Confagricoltura Bari-Bat, Michele Lacenere – ha accolto le richieste che le aziende agricole del territorio hanno avanzato attraverso Confagricoltura. Richieste che, del resto, prevedevano la semplice applicazione del DPCM in materia di trasporto del personale, uniformando la materia a quanto già previsto per i trasporti pubblici, aerei compresi. Ringraziamo chi si è adoperato per riconoscere un’oggettiva necessità delle aziende e dei lavoratori del settore”. L’ordinanza regionale stabilisce alcune regole: uso delle protezioni delle vie respiratorie; divieto di far salire a bordo soggetti con febbre (temperatura >37,5 C°) o sintomi respiratori; garanzia dell’apertura dei finestrini o di altre prese d’aria naturale per il ricambio dell’aria; esclusione del posizionamento dei passeggeri c.d. faccia a faccia, evitando comunque che vengano occupati posti vicino al conducente.

 

Fonte: Confagricoltura Bari

Teppeki®, l’aficida evergreen

Teppeki®, insetticida a base di Flonicamid 50% in formulazione WG, dalla sua entrata in commercio rimane ad oggi punto di riferimento per la difesa delle colture frutticole e orticole dagli afidi e dagli aleurodidi.

 

La sostanza attiva Flonicamid agisce per contatto e per ingestione ed è caratterizzata da una spiccata sistemia che le permette un’azione rapida ed efficace sul target: già ad un’ora dall’applicazione controlla sia gli stadi giovanili che quelli adulti degli insetti bersaglio, provocando un’immediata cessazione dell’attività trofica e la conseguente morte per disidratazione.

 

Sulla pianta, Teppeki® non è dilavabile e l’attività non è condizionata dall’esposizione alla luce o dalle variazioni di temperatura, inoltre è dotato di sistemia acropeta e, applicato per via fogliare su tutte le colture registrate in etichetta o assorbito dall’apparato radicale delle colture orticole, viene traslocato per via xilematica verso l’apice del germoglio fornendo una protezione completa e durevole della coltura in accrescimento

 

Grazie alla sua eccellente selettività nei confronti degli insetti utili, Teppeki® può essere utilizzato sia in serra sia in pieno campo sulle colture registrate in etichetta. Teppeki® si dimostra inoltre selettivo nei confronti degli artropodi utili ed è assolutamente sicuro per gli insetti impollinatori (api e bombi).

 

Teppeki®, grazie alle peculiari caratteristiche della sostanza attiva va posizionato strategicamente in determinate fasi del ciclo colturale.

 

Nel caso delle frutticole diventa fondamentale intervenire nel periodo della prefioritura.

 

Sugli afidi delle drupacee va utilizzato durante la fase dei bottoni rosa (inizio infestazione) alla dose di 0,12-0,14 kg/ha: così facendo si otterrà un completo controllo delle popolazioni degli afidi, agendo sui primi stadi di sviluppo degli insetti (fondatrici).

 

Su pomacee, sempre contro gli afidi, va posizionato durante la prefioritura alla dose di 0,12-0,14 kg/ha.

 

Contro gli afidi degli agrumi, si consiglia un trattamento alla dose di 0,1 kg/ha all’inizio dell’infestazione, ripetendo l’applicazione alla stessa dose dopo 14 giorni.

 

Su orticole (pomodoro, melone, cetriolo, cetriolino, cocomero, zucca, zucchino) sia in campo che in serra, un primo trattamento, volto al controllo degli aleurodidi, va effettuato dopo la messa a dimora della piantina, appena questa abbia superato la crisi di trapianto (da 1 a max 7 giorni), sfruttando la sistemia della molecola ed applicando il prodotto tramite il sistema di irrigazione a goccia (manichetta); il secondo trattamento verrà ripetuto dopo 10-14 giorni dal primo. Per entrambe le applicazioni la dose di utilizzo è di 0,2 kg/ha. Infine, un terzo trattamento, questa volta destinato al controllo degli afidi, può essere effettuato per via fogliare alla dose di 0,1 – 0,12 kg/ha, in base alla coltura da trattare.

 

Teppeki® può contare su diversi punti di forza:

 

- Inserito nei Disciplinari di ProduzioneIntegrata

- Ottimo strumento per la gestione delle resistenze in campo

- Azione completa per contatto e ingestione

- Selettività verso l’artropodofaunautile e insetti pronubi

- Assenza di resistenza incrociata con altri insetticidi

- Profilo tossicologico ed ecotossicologicofavorevole

- Prodotto efficace e flessibile

- Sicuro per l’operatore, l’ambiente, il consumatore e gli insetti utili.

Usare i prodotti fitosanitari con precauzione. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. Si richiama l’attenzione sulle frasi e simboli di pericolo riportati in etichetta.

sabato 20 giugno 2020

Distretti del cibo: successo del primo bando nazionale. Arrivati 20 progetti per oltre 315 milioni di euro di investimenti privati

A DISPOSIZIONE OLTRE TRENTA MILIONI DI EURO DAL MIPAAF

 

20 proposte progettuali per il primo bando nazionale per il finanziamento dei Distretti del cibo, strumento per garantire ulteriori risorse e opportunità per la crescita e il rilancio a livello nazionale di filiere e territori. 3 domande ulteriori per il bando per il finanziamento di contratti di distretto nell'area colpita da Xylella, secondo quanto previsto dalle leggi di bilancio 2018 e 2019. Un totale di oltre 450 milioni di euro di proposte di investimento in dieci regioni.

 

"Un successo di partecipazione - ha dichiarato la Ministra Teresa Bellanova - che va oltre le nostre previsioni iniziali, specialmente in una fase complessa come quella che stiamo vivendo. Le imprese hanno capito quale può essere l'opportunità strategica offerta dai distretti del cibo, proponendoci investimenti per oltre 315 milioni e per ulteriori 135 milioni solo nell'area colpita da Xylella. Le richieste superano le disponibilità e proprio per questo già nel Masterplan degli Stati generali dell'economia, abbiamo indicato come area strategica l'ulteriore supporto a queste iniziative. Il rilancio passa anche da operazioni come questa".

 

I bandi finanziano progetti da 4 a 50 milioni di euro di investimenti con un'ampia tipologia di spese ammissibili. Il Contratto di distretto ha lo scopo di promuovere lo sviluppo, la coesione e l'inclusione sociale, favorire l'integrazione di attività caratterizzate da prossimità, garantire la sicurezza alimentare, diminuire l'impatto ambientale delle produzioni, ridurre lo spreco alimentare e salvaguardare il territorio e il paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari.

Il Contratto di distretto Xylella, oltre quanto previsto sopra, ha lo scopo di realizzare un programma di rigenerazione dell'agricoltura nei territori colpiti dal batterio Xylella fastidiosa, anche attraverso il recupero di colture storiche di qualità.

 

Le risorse disponibili per il finanziamento in conto capitale ammontano a 18 milioni di euro per il bando dei distretti del cibo e a 13 milioni di euro per il distretto Xylella, che utilizza fondi diversi rispetto allo stanziamento di 300 milioni di euro del Piano approvato in Conferenza Stato-Regioni. Nel caso di superamento del budget di risorse a disposizione, è previsto un tetto massimo al contributo a fondo perduto per singolo programma di investimenti pari a 2,5 milioni di euro.

 

I DISTRETTI DEL CIBO

 

La legge definisce Distretti del cibo:

- i distretti rurali e agroalimentari di qualità già riconosciuti o da riconoscere;

- i distretti localizzati in aree urbane o periurbane caratterizzati da una significativa presenza di attività agricole volte alla riqualificazione ambientale e sociale delle aree;

- i distretti caratterizzati dall'integrazione fra attività agricole e attività di prossimità.

- i distretti biologici.

Per garantire lo sviluppo di tutto il territorio e non solo delle singole filiere, i Distretti opereranno attraverso programmi di progettazione integrata territoriale.

venerdì 19 giugno 2020

Da Ue 212 milioni di euro a Italia per danni calamità del 2019

Furono colpiti moltissimi agricoltori in 17 Regioni, la soddisfazione degli europarlamentari De Castro e Gualmini

Arrivano, finalmente, i 212 milioni di euro del Fondo di solidarietà europeo per i danni causati da inondazioni, frane, alluvioni che hanno colpito le regioni italiane, da Nord a Sud, nel 2019. A comunicarlo sono gli europarlamentari, Paolo De Castro ed Elisabetta Gualmini, membri della commissione Bilancio del Parlamento europeo, in merito alla proposta di mobilizzazione del Fondo di solidarietà dell'Ue verso Italia, Spagna, Portogallo e Austria, per complessivi 279 milioni di euro.

  

Per l'Italia i fatti risalgono a fine ottobre e a novembre 2019, quando il nostro Paese è stato colpito da eventi climatici estremi che hanno causato gravi danni alle città, all'agricoltura e all'assetto del territorio. I finanziamenti attribuiti all'Italia verranno ora distribuiti da Governo e Protezione civile alle 17 regioni colpite dalle devastazioni e dalle alluvioni dell'autunno 2019. "Data l'emergenza attuale, aggravata dalle conseguenze della crisi del Coronavirus, la nostra preoccupazione come Parlamento europeo è stata quella di accelerare la procedura di decisione per l'erogazione dei finanziamenti. Adesso -continuano De Castro e Gualmini-  l'importante è fare il più velocemente possibile, perché questi soldi servono alle nostre Regioni". "Con il via libera odierno dell'Assemblea plenaria, raggiunto con un voto a grande maggioranza (680 voti a favore, 7 contrari e 1 astensione) -proseguono gli eurodeputati- l'Europa riafferma la volontà di essere ancora una volta a fianco dei suoi cittadini, e invia un forte segnale di solidarietà. Nei prossimi mesi, continueremo a lavorare sulla revisione del Fondo di solidarietà europeo per rafforzarlo ulteriormente dotandolo di maggiori risorse". "Ora -concludono De Castro e Gualmini- grazie all'avallo definitivo dell'Europarlamento e all'approvazione già ottenuta dal Consiglio dei ministri europei, la palla passa al Governo italiano e al dipartimento della Protezione civile che, auspichiamo, possa far giungere in tempi brevissimi i fondi europei destinati alla ricostruzione alla regioni più colpite".

"Donne in Campo": via libera dalla Conferenza Stato-Regioni. Mipaaf, Bellanova: "Sosteniamo il lavoro femminile in agricoltura"

Valorizzare e potenziare il ruolo delle donne in agricoltura, tra i settori con la più alta percentuale di occupazione femminile: è l'obiettivo del Decreto Donne in Campo, approvato oggi in Conferenza Stato Regioni, attuando la misura presente nella Legge di Bilancio 2020.

Il Testo definisce i criteri e le modalità per la concessione di mutui agevolati a tasso zero per sostenere iniziative finalizzate allo sviluppo o al consolidamento di aziende agricole condotte da imprenditrici, attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione dei prodotti relativi.  I mutui sono concessi fino a un massimo 300 mila euro, da un minimo di 5 a un massimo di 15 anni, comprensivi del periodo di preammortamento. 15 milioni di euro la dotazione finanziaria inziale per il 2020, grazie all'istituzione di un fondo rotativo. Soggetto attuatore sarà l'Ismea. Prevista inoltre la possibilità di accettare fideiussioni anche da parte di enti assicurativi e non solo bancari.

 

"Donne in campo è una misura che ho voluto fortemente e che, insieme al sostegno all'imprenditoria giovanile, dice con chiarezza l'importanza di una agricoltura plurale, consapevoli di come proprio donne e nuove generazioni costituiscano la più straordinaria leva di cambiamento e di innovazione su cui il Paese possa contare. Al contempo, è il dovuto riconoscimento al ruolo fondamentale che le donne svolgono da sempre nel settore agricolo, e che oggi proprio in questa misura trova un sostegno adeguato", dichiara la Ministra Bellanova.

 

"Le statistiche ci dicono che sono oltre duecentomila le imprenditrici agricole in Italia", prosegue Bellanova, "circa il 28 per cento del totale. Di queste aziende una parte indicativa è nelle mani di giovani donne under 35. Per non parlare di alcuni settori, come l'ortofrutta, dove l'occupazione femminile sfiora addirittura il 70per cento. Numero significativi, che indicano anche una direzione da perseguire con determinazione.Il futuro dell'agricoltura parla in larga parte la lingua delle donne e delle nuove generazioni donna. Non è uno slogan, è la realtà. Considerato anche come gran parte della nuova agricoltura multifunzionale ruoti proprio intorno alla presenza, al lavoro, alla capacità e alla creatività femminili".

giovedì 18 giugno 2020

ISMEA: per 2020 perdita di 34 miliardi di euro per spesa extra domestica, cresce di 10 miliardi di euro la spesa domestica

Il sistema agroalimentare italiano, inizialmente meno colpito di altri settori dagli effetti del lockdown, potrebbe chiudere il 2020 con una penalizzazione significativa. I dati negativi sono influenzati dalla chiusura pressoché totale, nei mesi precedenti, del canale della ristorazione, così come dai contraccolpi sui flussi di esportazione. Le stime del terzo Rapporto Ismea sulla domanda e l'offerta dei prodotti alimentari nell'emergenza Covid-19 appena pubblicato parlano chiaro e forniscono indicazioni sul cambiamento di alcuni comportamenti d'acquisto: sul fronte del consumo alimentare extradomestico, la spesa delle famiglie, nel 2019, ha sfiorato gli 86 miliardi di euro, con un incremento reale sull'anno precedente dell'1,6%. A fronte di tale andamento decisamente positivo, le prospettive dei consumi extra-domestici per tutto il 2020 sono tutt'altro che incoraggianti: si può stimare prudenzialmente per il canale Horeca un calo pari al 40%, per un ammontare che si aggirerebbe attorno ai 34 miliardi di euro di perdita. D'altro canto, parte di questi consumi sono compensati dalla crescita delle vendite al dettaglio, che autorizzano a prevedere, per il complesso del 2020, un aumento dei consumi domestici del 6% circa rispetto al 2019. Date queste ipotesi, l'impatto complessivo sul totale della spesa agroalimentare domestica ed extradomestica per il 2020 consisterebbe in una riduzione attorno al 10%, pari a un valore di circa 24 miliardi di euro.   Le vendite al dettaglio si mantengono sostenute anche nella prima metà del mese di maggio. Nella settimana dall'11 al 17 maggio, ossia quella in cui i decreti hanno permesso le prime riaperture e un minor contenimento degli spostamenti, l'incremento della spesa per gli alimenti confezionati su base annua segna ancora una crescita del +11% come media nazionale.   Cambiano però le abitudini da parte dei consumatori: cala l'acquisto di farina (da +142% a + 70%), pasta (da +24% a +4%) e uova (da+36% a +17%), mentre gli affettati mantengono un +19%. Crescono invece gli acquisti di "bollicine" che segnano un +20% e i vini a +15%.   Il latte a lunga conservazione rimane preferito a quello fresco e segna un +7% (era a +23%). Torna vigorosa la voglia di risparmio, così gli italiani tornano ai discount + 18% e anche gli ipermercati fanno segnare un +3%.

 

 

 

mercoledì 17 giugno 2020

Anticipi Pac, domande prorogate fino al 30 giugno

Altre due settimane di tempo per presentare le domande di anticipo Pac.

 

Il Ministero delle Politiche agricole proroga al 30 giugno il termine di presentazione delle richieste da parte degli agricoltori per accedere all'anticipazione della Pac per il 2020, pari al 70%per andare incontro alle maggiori esigenze di liquidità delle aziende del settore colpite dalla crisi del Coronavirus.

 

Le domande scadevano il 15 giugno ma il Mipaaf, con il decreto n.6476 firmato lo stesso giorno dalla ministra Teresa Bellanova e subito recepito da Agea, ora allunga i tempi fino alla fine del mese.  

Stati Generali, Bellanova: "Proposte importanti per un'Italia forte, sostenibile e moderna. Filiera agroalimentare al centro"

 

"E' l'avvio di un percorso, importante e necessario perché il Paese ha bisogno di una strategia lungo cui orientare tutti i segmenti e che avrà nel confronto parlamentare uno degli epicentri di discussione e costruzione. Già nel Masterplan alcune priorità sono indicate e sono soddisfatta della centralità riconosciuta alla filiera agroalimentare e alla sua strategicità. In questo lavoro c'è un'idea di Paese, ci sono proposte utili per rendere l'Italia forte, sostenibile e moderna. Possiamo essere un'avanguardia nel mondo per come sapremo affrontare il rilancio post Covid e per la transizione ecologica". Così la Ministra Teresa Bellanova a proposito del Masterplan "Progettiamo il rilancio".

 

"Lo avevamo detto presentando le Linee programmatiche nell'ottobre scorso: Agricoltura, Foreste, Pesca e Agroalimentare al centro dell'Agenda politica e sociale del Paese", prosegue la Ministra Bellanova, "non abbiamo dunque dovuto aspettare la drammatica emergenza - prima potentemente sanitaria adesso anche produttiva, economica e sociale - determinata dal Covid 19 per aver ben chiare la strategicità di questa filiera per il nostro Paese. Lo dicono i fatti: dalle risorse e misure presenti nella Legge di bilancio agli interventi emergenziali. Doveroso riconoscimento alla filiera della vita che anche nelle difficoltà ha sempre garantito l'approvvigionamento di cibo.

Che questo settore rappresenti una parte rilevante dell'interesse nazionale è indubbio, e così il suo essere determinante in molti degli snodi che dovremo affrontare, dal rilancio economico al futuro verde come lo stesso Masterplan restituisce.

Una filiera determinante, lo voglio ribadire, cruciale in termini produttivi ed economici, corrispondendo al 14 per cento del Prodotto Interno Lordo. E in termini di sovranità, qualità e sicurezza alimentare, tutela e salvaguardia del territorio, del paesaggio, e di risorse preziosissime come suolo, acqua e aria.

La Strategia Nazionale per il Sistema Agricolo, Agroalimentare, Forestale, della Pesca e dell'Acquacoltura, presentata al Governo e ripresa nel Masterplan, guarda al futuro del settore e del Paese. La illustreremo nelle sue linee essenziali nei prossimi giorni, convinti che da qui passa davvero la strada per lo sviluppo dell'economia circolare e di un nuovo modello di società. Dove inclusione, competizione e cooperazione possano essere parole di pratica quotidiana".

lunedì 15 giugno 2020

Confagricoltura e Reale Mutua lanciano “AGRIcoltura100”, il progetto che premia le imprese agricole sostenibili

AGRIcoltura100 è la nuova iniziativa di Confagricoltura e Reale Mutua che ha l'obiettivo di promuovere il contributo dell'agricoltura alla crescita sostenibile e al rilancio del Paese. Il settore primario può infatti dare un significativo apporto alla rinascita dell’economia nazionale dopo l'emergenza Coronavirus, avendo dimostrato anche durante la pandemia di essere un comparto essenziale per la tenuta del sistema.

 

AGRIcoltura100 vuole premiare le imprese agricole che hanno adottato soluzioni o promosso iniziative finalizzate a migliorare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica della propria attività e della comunità in cui operano.

 

Non esiste un modello unico di sostenibilità: le aziende agricole sono molto differenti per comparti, dimensioni, specializzazioni, contesti locali e sfide da affrontare. AGRIcoltura100 tiene conto di tutto questo e, a tal fine, ha predisposto un'indagine per misurare il grado di sostenibilità delle imprese, in tutte le possibili declinazioni: dalle buone pratiche agronomiche al rispetto dell’ecosistema; dalle iniziative per la salute dei lavoratori alla formazione e valorizzazione del capitale umano; dall’inclusione sociale all’integrazione lavorativa; dal sistema di governance ai rapporti con la comunità locale e i consumatori.

 

Il manifesto dell’iniziativa è scaricabile qui.

 

“Confagricoltura - afferma il direttore generale Francesco Postorino – crede e continua a investire nella promozione di un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità e l’innovazione, che consentono alle imprese agricole di essere più virtuose e competitive in un contesto economico e sociale in grande evoluzione. Con Reale Mutua condividiamo questi valori e ci impegniamo nella loro diffusione per la crescita delle aziende e della collettività”.

 

“Nonostante la crisi sanitaria del periodo, l’agricoltura italiana non si è mai fermata: continua a garantire il funzionamento dell’intera filiera alimentare ed è in prima linea nello sforzo di rinascita del Paese – dichiara Andrea Bertalot, Vice Direttore Generale di Reale Mutua – Con AGRIcoltura100, Reale Mutua vuole condurre una seria valutazione delle dinamiche economiche del rischio agricolo per innovare i prodotti con misure di intervento ispirate a criteri di efficacia, efficienza e sostenibilità. Ringrazio Confagricoltura, perché insieme riusciamo a promuovere un modello di sviluppo sostenibile, basato sui valori dell’equilibrio ambientale, della tutela della salute, della qualità della vita e della coesione sociale.”

 

 

 

Fondata a Torino nel 1828, la Società Reale Mutua di Assicurazioni è la più importante Compagnia di assicurazioni italiana in forma di mutua. È capofila di Reale Group, un Gruppo internazionale nel quale operano oltre 3.700 dipendenti per tutelare circa 5 milioni di Clienti. Reale Mutua offre una gamma molto ampia di prodotti, sia nei rami Danni sia nei rami Vita. I suoi Soci/Assicurati sono più di 1,4 milioni, facenti capo a 354 agenzie presenti su tutto il territorio italiano. La Società evidenzia un’elevata solidità, testimoniata da un Indice di Solvibilità (Solvency II), calcolato con il Modello interno Parziale, che si attesta al 363% (Year End 2019).

 

 

 

 

 

Confagricoltura è la più antica Organizzazione di tutela e di rappresentanza delle imprese agricole. E’ presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale, attraverso le Federazioni regionali, le Unioni provinciali, gli Uffici zona e le Delegazioni comunali.

 

Ha una sede a Bruxelles ed è attiva in tutte le principali sedi istituzionali, nazionali e internazionali, direttamente collegate all'agricoltura o attinenti al settore.

 

E’ la prima Organizzazione per numero di imprese agricole assuntrici di manodopera, con 41 milioni di giornate di lavoro e 520.000 lavoratori contrattualizzati.

Rappresenta oltre il 45% della produzione lorda vendibile.

 

Per ulteriori informazioni e approfondimenti:

 

 

 

www.confagricoltura.it

 

Ufficio Stampa - 06.6852.410

 

Anna Gagliardi – 345.0291869

 

immagine@confagricoltura.it

 

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Giulia Altea – 331 6338429

 

ufficiostampa@realegroup.eu

sabato 13 giugno 2020

Xylella: Ue propone misure eradicazione meno severe

Dimezzamento, da 100 a 50 metri, del raggio entro cui andrebbero tagliate anche le piante non infette da Xylella fastidiosa, riduzione delle aree 'cuscinetto' e rimozione della vite dalla lista delle piante suscettibili di infezione. Sono alcune delle novità della bozza di regolamento per prevenire l'introduzione e la diffusione del batterio Xylella fastidiosa nel territorio Ue.

 

Il documento è stato pubblicato dalla Commissione europea per una consultazione pubblica che terminerà il 7 luglio.

 

Dopo la consultazione, il regolamento sarà sottoposto all'approvazione degli Stati membri nelle settimane successive per una decisione definitiva che è attesa prima dell'estate. Gli Stati membri dovrebbero istituire aree delimitate costituite da una zona infetta e una zona cuscinetto e applicare misure di eradicazione. La larghezza delle zone cuscinetto dovrebbe essere proporzionata al livello di rischio e alla capacità di diffusione del vettore.

 

L'ampiezza della zona cuscinetto sarà ridotta rispetto a oggi, saranno da almeno 2,5 km per le misure di eradicazione e da almeno 5 km quando sia necessario il solo contenimento. In queste ultime aree sarà possibile, a fini scientifici, non rimuovere le piante nei siti di piante con un particolare valore culturale e sociale. La rimozione della vite nella lista di piante suscettibili di infezione dovrebbe facilitare l'attività dei vivai.

venerdì 12 giugno 2020

Il dramma del Psr pugliese. La misura 4.1 naufragata per via dell'IPE

Il Psr Puglia, nello specifico la misura 4.1.A, è naufragato sul criterio dell’IPE.

 

Una misura strutturale importantissima che prevedeva, tra i diversi criteri di selezione delle domande di sostegno, l’indice di performance economica.

 

Nello specifico il bando pubblicato con la determinazione 249 della Regione Puglia stabiliva, all’art. 14, dei criteri selettivi a cui veniva assegnato un punteggio; L’IPE rappresenta un indice attraverso il quale la Regione Puglia, in qualità di ente istruttore, assegnava un punteggio compreso tra 5 e 25 punti.

 

L’azienda con l’IPE avrebbe dovuto dimostrare, in buona sostanza, la quantità di incremento economico che attraverso i soldi erogati dalla misura sarebbe riuscita a produrre.

 

Il punto che le aziende hanno dimostrato tale criterio attraverso una mera autodichiarazione senza verifica preventiva da parte della Regione Puglia. In tale contesto tante aziende hanno dichiarato dati aziendali non conformi alla realtà sostanziale per garantirsi un maggior punteggio.

 

Basti pensare che nel 2018, nel lungo travaglio di questa misura, l’ente regionale su richiesta del TAR Puglia rilevava come su 652 aziende selezionate ed ammesse in graduatoria, circa 447 aziende aveva presentato dati non conformi.

 

Questo accadeva nel settembre 2018 allorquando il TAR con ordinanza cautelare n. 380/2018 imponeva alla Regione di stilare nuovamente le graduatorie della misura in oggetto. A questo punto l’ente commette l’errore fatale.

 

Infatti, in esecuzione dell’ordinanza di cui sopra, la Regione procedeva al ricalcolo del valore di performance medio ma senza estendere le verifiche a tutte le domande presentate prendendo in considerazione soltanto le aziende ammesse alla fase successiva.

 

Tale nuova graduatoria è stata impugnata e la sentenza n. 644/2020 emessa dal TAR PUGLIA ha stabilito la nullità della nuova graduatoria.

 

A questo punto la frittata è fatta.

 

Si torna alla fase iniziale della domanda, nel mentre, diverse aziende hanno già iniziato lavori e contratto mutui.

 

Il danno è incalcolabile. Lo strumento per risolvere il problema passa, adesso, attraverso un grosso impegno di concertazione dove bisognerà trovare la quadra fra le 652 aziende ammesse e quelle escluse che hanno impugnato le graduatorie.

 

Ad ogni buon conto è stato disgustoso vedere persone, animate solo da intenti speculatori politici o interessi di bottega, festeggiare per questo tracollo; in mezzo ci sono le storie ed i drammi dei produttori pugliesi che hanno ricevuto un grandissimo danno economico.

 

Più in generale è il sistema agricolo pugliese che ha ricevuto un cazzotto dritto nel muso. Dalle colonne di questo giornale non possiamo che augurarci la risoluzione di questo delicatissimo problema e fare il tifo per i nostri produttori.


Autore: Avvocato Gabriele Romagnuolo

Xylella in Puglia: altri 18 ulivi infetti nel focolaio di Locorotondo

Pubblicato sul sito istituzionale "Emergenza Xylella" un ulteriore aggiornamento dei risultati della campagna di monitoraggio (comunicazioni Selge n. 127 e 129 del 2020) con 19 nuovi ulivi positivi, ben 18 dei quali in agro di Locorotondo (Bari) ed uno a Ostuni.

 

Come si può vedere dall’immagine, il focolaio di Locorotondo, a cavallo della provinciale che porta a Cisternino si distende per almeno 250 metri lungo un asse con direttrice nord-sud che interseca la strada provinciale. Tuttavia, poiché sono state individuate piante infette anche ai bordi dell’area campionata, per comprendere la reale estensione del focolaio bisognerà attendere i risultati di ulteriori accertamenti nelle aree immediatamente adiacenti.

Ricordiamo che l’agro di Locorotondo è demarcato come “zona di contenimento”, pertanto dovranno essere abbatture solo le piante positive alle analisi e non quelle negative presenti nel raggio di 100 metri.

giovedì 11 giugno 2020

Confagricoltura a fianco delle imprese con nuovi programmi di formazione a distanza

La pandemia ha inciso profondamente anche nelle modalità di lavoro e di apprendimento. E al tempo stesso ha dimostrato quanto sia importante la formazione. Questo vale per tutti i settori, compreso quello agricolo.

 

Per questo Confagricoltura si è mobilitata da subito anche su questo fronte, ampliando e innovando ulteriormente l’offerta formativa on line per le sue imprese. E’ nata così #CondividiamoCompetenze, nuova proposta di Enapra, l’ente di formazione della Confederazione, disponibile all’interno della già esistente piattaforma di e-learning.

 

Si tratta di una vera e propria biblioteca digitale, contenente brevi video di approfondimento sui principali temi di interesse per il settore agricolo, realizzati da docenti universitari ed esperti selezionati.

 

Aggiornata e implementata costantemente, questa library è consultabile gratuitamente (dal sito dell’Enapra www.enapra.it) fino a marzo 2021.

 

Il successo dell’iniziativa è stato eclatante: più di 500 imprese hanno aderito nel giro di pochi giorni. Ad usufruire del materiale didattico sono stati soprattutto titolari d’azienda e dipendenti, che hanno manifestato interesse in particolare per materie quali agricoltura di precisione e innovazione, a conferma che questa sia la strada che il settore deve percorrere nel prossimo futuro.

 

Vista la massiccia partecipazione al programma formativo, Confagricoltura ha intenzione di proseguire su questo fronte, incrementando l’offerta formativa per le sue imprese, oggi sempre più determinante per affrontare la crisi e favorire la ripresa economica del nostro Paese.

12 mila femmine samurai pronte per entrare in 40 siti trentini: parte in campo la grande lotta alla cimice asiatica

Con l’adozione ieri del Decreto del Ministero dell’ambiente della tutela del territorio e del mare che autorizza l’immissione in deroga di Trissolcus japonicus, quale agente di controllo biologico della cimice asiatica, nelle regioni e province che ne avevano fatto formale istanza si dà avvio di fatto ai lanci del parassitoide. In Trentino avverranno ad opera della Fondazione Edmund Mach già la prossima settimana.

I rilasci della vespa samurai per contrastare la cimice asiatica partiranno nei prossimi giorni in oltre 40 siti trentini. Si tratta di un totale di 12.000 femmine, ovvero 100 femmine per ogni sito, che saranno immesse nell’ambiente naturale per tre volte a distanza di 20 giorni l’una dall’altra. Un’operazione preparata nel dettaglio dal gruppo di lavoro della Fondazione Edmund Mach da anni in prima linea per affrontare questa emergenza e che ora grazie all’apertura normativa che contente l’uso dei parassitoidi intravvede un concreto inizio, anche se per raggiungere una situazione di equilibrio ci vorrà qualche anno.

Gli ambienti identificati sono aree caratterizzate dalla presenza di colture agrarie (frutteti), margini boschivi e a ridotto input chimico che permetteranno alla specie antagonista di insediarsi nel territorio. I punti sono stati distribuiti in tutte le zone a maggior presenza della cimice asiatica, cercando di garantire rilasci in Val di Non, Piana Rotaliana, Val di Cembra, Val d’Adige, Valsugana, Vallagarina, Alto Garda e Valle Laghi.

L’attività di rilascio, che durerà un paio di mesi si inserisce nell’ambito dello specifico progetto per la lotta biologica SWAT, finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, e che vede la collaborazione del Centro Agricoltura Alimenti Ambiente (UniTrento-FEM) che ha previsto nelle settimane scorse l’allevamento del Trissolcus japonicus specializzato nel parassitizzare le uova di cimice.

“I lanci verranno effettuati in concomitanza con il picco della deposizione delle uova da parte della cimice asiatica quindi nei mesi di giugno-luglio in modo da massimizzare il successo dell’operazione” spiegano i ricercatori e tecnici della FEM, i quali assicurano che la vespina, che si riproduce a spese del suo ospite deponendo le proprie uova all'interno delle uova della cimice asiatica, è assolutamente innocua per l'uomo e per gli altri organismi. Per allevare la vespina è stato necessario raccogliere migliaia di esemplari di cimice asiatica e grazie alla collaborazione della cittadinanza il piano di raccolta ha portato a circa 20 mila esemplari che hanno già prodotto oltre 2100 ovature, di cui circa il 90% è idoneo per l'allevamento.

Online un sito tutto dedicato alla lotta contro la cimice asiatica

Per fornire ai cittadini informazioni precise e aggiornate sugli sviluppi della lotta biologica in provincia di Trento nei confronti della cimice asiatica e di altre specie aliene invasive tramite rilasci della vespina samurai ed altri antagonisti esotici è stato creato un sito web dedicato (https://lottabiologica.fmach.it). Il sito descrive gli obiettivi ed i contenuti del progetto e fornisce informazioni anche sulla biologia degli insetti e sulle strategie di contenimento attualmente a disposizione. Una sezione specifica è dedicata anche al moscerino dei piccoli frutti, Drosophila suzukii. Viene inoltre illustrata l’iniziativa di citizen science BugMap per il monitoraggio degli insetti alieni nella Provincia di Trento. Il sito web è stato creato con il contributo del progetto E-STaR nell’ambito del bando PAT “I comunicatori STAR della scienza”.

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Qui sotto il link al sito dedicato alla lotta contro la cimice

https://lottabiologica.fmach.it 

 

 

 

mercoledì 10 giugno 2020

Termina il monitoraggio dei prezzi della ciliegia targato Foglie Tv. Grande soddisfazione tra gli agricoltori che hanno seguito l’iniziativa

“Il florovivaismo sta lentamente tornando alle attività precedenti alla crisi causata dal Coronavirus, anche se ancora molti sono i nodi che restano da sciogliere, primo fra tutti quello legato alla mancanza di liquidità per le imprese che hanno subito gravi danni per le chiusure durante il lockdown; nonostante le rassicurazioni, infatti, molte criticità relative al credito restano irrisolte e continua a pesare l’assenza di risposte per un settore che chiede di poter investire e programmare le prossime produzioni”. Lo sottolinea il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, in occasione del varo dei decreti attuativi previsti dal cosiddetto DL Rilancio, che recano interventi per le filiere in crisi e, fra gli altri, anche per il florovivaismo.

 

“Occorre migliorare le misure per il credito, poiché le imprese florovivaistiche, indipendentemente dal fatturato, faticano ad accedere alle garanzie dello Stato e gli istituti bancari continuano a segnalare difficoltà nella valutazione del merito creditizio delle aziende”, segnala Agrinsieme, secondo cui “serve inoltre un energico intervento in materia di sospensione dei pagamenti di oneri fiscali e contributivi, in misura ben più ampia di quanto è stato sinora disposto, prevedendo, ad esempio, uno sgravio previdenziale”.

 

“Il DL Rilancio va certamente nella giusta direzione, anche se diversi interventi vanno tarati sulle reali necessità delle imprese: si devono pertanto migliorare la tempistica e l’impatto del contributo a fondo perduto, prevedendo un indennizzo maggiore e la copertura di tutti i mesi di chiusura delle imprese”, aggiunge il Coordinamento, ad avviso del quale “è poi necessario un intervento di ristoro per tutte le imprese del comparto, singole o associate, che hanno subito danni e cali di fatturato riconducibili alla chiusura per l’emergenza sanitaria, a valere sul fondo di emergenza per le filiere in crisi, per cui va adeguatamente riservata una quota specifica del medesimo fondo. Prendendo a riferimento il fatturato dell’anno precedente, e calcolando la perdita subita rispetto allo stesso, il fondo dovrebbe coprire almeno il 50% del danno occorso ai produttori singoli e alle cooperative”.

 

“È necessario anche un intervento in sede comunitaria per ottenere risorse per il florovivaismo, che non ha mai usufruito di misure di sostegno. Vanno superati i limiti attualmente previsti in termini di gestione degli aiuti di Stato, che rischiano di contingentare eccessivamente il supporto agli operatori agricoli e alle loro cooperative. Un importante contributo allo sviluppo del settore può venire inoltre dal ‘bonus verde’, anche in collegamento al Superbonus 110%, magari aumentando la percentuale di credito di imposta, raddoppiando il massimale ammissibile e dimezzando gli anni di beneficio della misura, nonché da una migliore pianificazione del verde urbano ed extraurbano che favorisca gli investimenti pubblici, migliorando la qualità dell’aria a beneficio della collettività. È auspicabile, infine, che nelle linee di intervento per la promozione dell’export trovi spazio anche il florovivaismo, elemento cruciale del primario”, conclude Agrinsieme.

 

Fonte: Agrinsieme

Termina il monitoraggio dei prezzi della ciliegia targato Foglie Tv. Grande soddisfazione tra gli agricoltori che hanno seguito l’iniziativa

Volge al termine la raccolta dei prezzi per la campagna cerasicola 2020 (non ancora terminata) targata Foglie TV.

 

Molta soddisfazione tra gli agricoltori che hanno contribuito a questa iniziativa, i quali hanno trovato molto utile questo strumento, poiché nel momento in cui si recavano nei vari magazzini avevano già un’idea di quale poteva essere il prezzo di vendita del prodotto.

 

Oltre 200 agricoltori hanno comunicato quotidianamente il loro prezzo di vendita, il paese dove hanno conferito il prodotto e, nel massimo della trasparenza, hanno documentato  la qualità del prodotto tramite fotografie.

 

Questo strumento è servito a fare rete tra i produttori del nord est barese e sud est barese (i maggiori produttori di ciliegie), infatti hanno aderito agricoltori dei comuni di Conversano, Turi, Bisceglie, Acquaviva delle Fonti, Gioia del Colle, Andria, Corato, Putignano, Toritto, ma abbiamo ricevuto prezzi anche da agricoltori provenienti da città non pugliesi, quali Fondi e Catanzaro.

 

Con l’intenzione di rendere migliore il servizio per i nostri amici agricoltori abbiamo accolto loro proposte per il prossimo anno (ma non è detto che questa iniziativa non sia presto utilizzata anche per altri frutti, come l’uva da tavola).

 

Tra le proposte pervenute ci sono:

 

- quelle di estendere l’iniziativa direttamente ai magazzini o ai comuni interessati

 

- diversificare le varietà da quotare

 

- avere un collegamento con i prezzi della grande distribuzione

 

 

 

Foglie ringrazia tutti i produttori che hanno partecipato e vi aspetta sempre più numerosi per fare rete, che è l’unico modo per poter crescere..

 

Buona campagna cerasicola a chi non l’ha ancora terminata, per ulteriori suggerimenti o informazioni contattare la pagina fb Foglie TV o il form disponibile su www.foglie.tv .

 

Donatello Fanelli Foglie Tv

Anticipazione semplificata per la liquidita' delle aziende agricole: al via la presentazione delle domande

Possono essere presentate da oggi, da parte delle aziende agricole beneficiarie, le domande di anticipazione in forma semplificata per ricevere un importo pari al 70 per cento del valore del portafoglio titoli dell'azienda, come risultante dal Registro nazionale titoli per il 2019. Sul sito di Agea, a seguito del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali n. 6250 del 5 giugno u.s., sono già state pubblicate la circolare di Coordinamento e le Istruzioni Operative. Le domande sono disponibili in forma precompilata sulla base delle informazioni presenti nel SIAN. Le aziende agricole interessate dovranno esclusivamente confermare entro il prossimo 15 giugno la richiesta di anticipazione agli sportelli CAA abilitati.

La misura corrisponde alla necessità di fornire liquidità immediata alle aziende agricole tenuto conto del periodo emergenziale derivante dal Covid-19.

 

Allegato 1 - Modello anticipazione 2020

martedì 9 giugno 2020

Il mondo delle sementi sposa Macfrut Digital

Cesena (4 giugno 2020) - Il mondo delle sementi sposa Macfrut Digital. Accordo di partnership tra la fiera digitale dell’ortofrutta e Assosementi, l’associazione in rappresentanza dell’intera filiera (ricerca, produzione, commercio) forte di 160 aziende italiane associate per un fatturato che oltrepassa il miliardo di euro.

La fiera digitale in programma dall’8 al 10 settembre prossimo, attraverso la piattaforma Natlive, ospiterà una area “virtuale” con ditte sementiere e operatori dell’indotto in rappresentanza dell’intero comparto. Una presenza che non si limita a una semplice adesione, bensì è parte di un accordo strategico di settore che guarda al futuro attraverso la fiera internazionale dell’ortofrutta, per rafforzare l’immagine delle produzioni italiane e consolidare le filiere produttive nazionali. Non solo. Assosementi oltre ad aderire all’evento, offre anche il supporto e l’assistenza agli associati interessati a prendere parte a Macfrut Digital.

 

“L’emergenza sanitaria di questi mesi ha reso evidente un fatto: la centralità del sistema sementiero quale asset strategico dell’agroalimentare con una responsabilità sociale – afferma Roberto Morelato Presidente di Assosementi sezione Orto – Tanti eventi sono stati annullati in giro per il mondo, non possiamo aspettare che la situazione si normalizzi, è fondamentale cogliere le novità e gli strumenti al servizio della nostra filiera. Macfrut Digital rappresenta un’occasione fondamentale in questa direzione, un’opportunità per ricompattare il settore sementiero italiano intorno a un evento unico nel panorama internazionale dell’ortofrutta”.

 

Concorda anche Alberto Lipparini Direttore di Assosementi che sottolinea le opportunità per il settore offerte da Macfrut Digital. “Il settore sementiero rappresenta il primo anello, insostituibile, delle filiere produttive. Le nostre aziende sono vocate alla ricerca, hanno un respiro internazionale, e lo sguardo aperto all’innovazione. Questi tre elementi (ricerca, internazionalità e innovazione) ben si sposano con Macfrut Digital, fiera che in maniera semplice ed efficace apre spazi di business con tutto il mondo attraverso un semplice device. L’evento infatti si prospetta di particolare interesse per tutti gli operatori del settore, non solo per la sua originalità in quanto primo evento fieristico online con possibilità di sviluppare attività di B2B, ma anche perché si rivolge ad un pubblico molto più vasto rispetto alle precedenti edizioni ‘fisiche’ essendo in pratica aperto ad una platea di fatto mondiale”.

 

Soddisfatto della partnership il Presidente di Macfrut Renzo Piraccini. “Assosementi ha compreso al volo le opportunità che un evento di questo tipo offre al comparto, e gli indubbi vantaggi di business per i propri associati a costi accessibili. Ricompattare l’intera filiera sementiera intorno a Macfrut Digital è la grande sfida di un settore aperto all’innovazione”.

 

Cos’è Macfrut Digital.

Prima fiera digitale della filiera ortofrutticola, si svolgerà dall’8 al 10 settembre 2020 sulla piattaforma Natlive. Ogni visitatore potrà collegarsi durante i tre giorni di fiera virtuale e partecipare utilizzando il proprio device (Pc, tablet o smartphone).

Macfrut Digital consta di due aree: Exhibition e Forum. Per entrare è necessario registrarsi gratuitamente sul sito macfrutdigital.com. Entrati nella fiera on line il visitatore vedrà una mappa interattiva suddivisa per settori merceologici e potrà esplorare tutti gli “stand” virtuali scoprendo l’offerta dell’espositore, richiedere informazioni e realizzare incontri B2B in live streaming.

La parte “Exhibition” offre agli espositori un video, di presentazione, cataloghi o brochure, un’agenda di appuntamenti prefissata con i buyers e la possibilità di interconnettersi, anche visivamente in diretta streaming, con operatori provenienti da tutto il mondo. Indubbi i vantaggi di Macfrut Digital: efficace, in quanto consente di raggiungere un numero elevato di clienti e mercati direttamente da una propria postazione; semplice, grazie a una piattaforma studiata anche per persone non esperte in informatica; poco costoso, gratuito per i visitatori e a costi bassi per gli espositori.

 

 

 

 

Ufficio Stampa Macfrut

PrimaPagina Cesena

(Filippo Fabbri – Giulia Fellini)

Tel. 3471567681 – 0547.24284

 

Xylella: Puglia, abbattuti 5 ulivi infetti nel Barese

Sono stati eradicati sabato mattina (6 giugno) i cinque ulivi infetti scoperti sulla strada provinciale che collega Locorotondo a Cisternino, primi testimoni del fatto che il batterio della xylella continua ad avanzare, raggiungendo la provincia di Bari. Lo rende noto l'Arif, l' Agenzia Regionale per le Attività Irrigue e Forestali della Puglia.

 

"Doloroso è dire poco. Per chi vive in Valle d'Itria, il legame con la terra e con gli ulivi è particolarissimo, per cui subire questo dolore non è semplice. Ed è inaspettato, perché non prevedevamo che la Xylella arrivasse così velocemente a Locorotondo, e purtroppo in uno dei nostri fondi", ha commentato Giovanni Mutinati, proprietario del terreno dove sorgevano 4 dei 5 ulivi abbattuti oggi.

 

"Vedere cadere sotto le ruspe i nostri ulivi ci ha creato non pochi scompensi affettivi - continua Mutinati -, perché ogni albero rappresenta un piccolo ricordo della nostra infanzia e della nostra adolescenza. Però ci è sembrato indispensabile procedere a quello che prevede la norma".

 

Ma "l'Arif c'è non solo per abbattere - precisa nella nota il Commissario straordinario Gennaro Ranieri, che ha assistito in campo alle operazioni -. L'Arif ci deve essere perché la Comunità europea impone che ciò avvenga immediatamente, non appena venga rilevato un albero infetto. Ma l'Arif c'è anche prima, perché bisogna adottare tutte le misure di prevenzione, durante l'attività di monitoraggio, e infatti a fine maggio è partito il monitoraggio 2020. Fondamentali sono anche le buone pratiche che i proprietari terrieri devono osservare per far in modo che la sputacchina non sia agevolata nel suo compito di vettore della Xylella".

 

"Massima attenzione, massima allerta - sottolinea Donato Pentassuglia, presidente della Commissione consiliare Regionale Agricoltura e Foreste -, perché non possiamo consentire un avanzamento repentino del batterio. Devo dire che il campionamento voluto dall'Osservatorio fitosanitario regionale con il grande lavoro che l'Arif sta facendo (nel giro di 4 giorni sono state eseguite tutte le pratiche necessarie ad abbattere) dimostrano che c'è un'azione sinergica delle istituzioni per bloccare l'avanzata del batterio e combatterlo".

 

Fonte: Ansa