mercoledì 2 settembre 2020

Fragola, Regina o Pizzutella, ecco le uve da tavola da gustare fino all’autunno

Al Sud, principalmente in Puglia ma non soltanto, trionfano le coltivazioni di varietà bianche più “commerciali”, la Vittoria, l’Italia e la Regina (la più cara delle tre) che sono quelle onnipresenti in ogni mercato del Paese. La Vittoria e l’Italia sono le più economiche, con prezzi che si aggirano sui due euro e cinquanta al chilo.

 

Come accennato il raccolto non ha problemi e la qualità è ottima, le piogge di maggio hanno dato una grande mano. Tra le scure, un poco meno diffuse sono le pur comuni black magic, cardinal, red globe o il moscato d’Amburgo (molto aromatico), uve predilette dal mercato per la loro resistenza ai trasporti e la loro conservabilità.

 

Poi c’è l’uva fragola, che insieme al moscato d’Amburgo è tra le poche che si coltivino bene anche al Nord. I prezzi in questo caso salgono un poco, mentre il massimo si raggiunge con varietà particolari o trattate in modo speciale sulla pianta. Arriviamo a cinque euro al chilo per produzioni di pregio, come a Trani dove la Regina viene resa migliore con una selezione degli acini a mano (quelli piccoli sono sforbiciati nei mesi precedenti il raccolto) o a Mazzarone in Sicilia dove gli acini raggiungono dimensioni sorprendenti.

 

Sempre tra le più costose ci sono la pizzuttella dagli acini piccoli e molto gialli e la panse, anche lei con acini tendenti al giallo carico ma morbidissimi. Quest’anno poi ci sono alcune novità tra le uve da tavola più curiose: per esempio si trova una varietà scura che si chiama uva nera dattero, perché gli acini hanno proprio la forma di un dattero, oppure la cosiddetta chewing gum o zucchero filato – varietà bianca e ibrido di origine francese – perché il suo sapore ricorda esattamente il dolce tipico da luna park.

 

Ma sono tante le uve da tavola che da qui a ottobre ci accompagneranno, varietà anche molto rare e da consumo locale. Per esempio, proprio in autunno, si raccoglierà in Abruzzo l’uva monotonico, che cresce in altitudine. È un Presidio Slow Food, ottima sia fresca che fatta appassire in previsione del Natale.

 

Carlo Bogliotti, c.bogliotti@slowfood.it

Da La Stampa del 22 agosto 2020

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