Interventi di trasformazione delle aree boschive: firmato dalla Ministra
Teresa Bellanova il Decreto che adotta le Linee guida tese a definire i
"criteri minimi nazionali per l'esonero degli interventi compensativi
conseguenti alla trasformazione del bosco".
"In una materia così delicata come quella che riguarda il patrimonio
forestale del nostro Paese è necessaria la massima chiarezza della norma
e l'armonizzazione delle procedure applicate nelle diverse Regioni",
afferma la Ministra Bellanova. "Il decreto firmato, in applicazione
dell'articolo 8 del Testo Unico in materia di foreste e filiere
forestali, è un passaggio importante che definisce in maniera condivisa
gli interventi che le Regioni possono esentare dall'obbligo di
provvedere ad opere compensative, evitando comportamenti difformi con
possibili effetti distorsivi a carico degli operatori che operano in
diverse aree. Completiamo così la procedura che aveva visto nella
normativa di riferimento, il Testo unico delle foreste e delle filiere
forestali, rafforzare gli strumenti di tutela delle foreste da
cambiamenti permanenti dello stato dei luoghi, prevedendo per ogni
procedimento di questo tipo non solo l'autorizzazione paesaggistica, già
contemplata, ma anche la valutazione di assenza di danni e danni
ambientali".
Il decreto recepisce le indicazioni del Tavolo di concertazione
permanente del settore forestale con i rappresentanti delle Regioni e
delle Province autonome, ed ha ricevuto l'intesa della Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province
autonome di Trento e Bolzano lo scorso 10 settembre.
In linea con il Testo unico in materia di foreste e filiere forestali,
le Linee guida danno la priorità alla salvaguardia del patrimonio
forestale ed individuano un elenco ristretto di interventi esentabili.
Tra questi, di particolare importanza, è l'esenzione prevista per le
trasformazioni richieste dagli imprenditori agricoli per ricavare aree
ad uso agricolo e pastorale, purché l'attività agricola sia condotta
continuativamente per almeno 10 anni. Analoga esenzione è prevista in
caso di conversione di boschi di castagno in castagneti da frutto e per
il ripristino di habitat di interesse comunitario o riconosciuti dalla
Rete Natura 2000.
"Continuiamo a lavorare per lo sviluppo del settore forestale, a
valorizzare e rafforzare la tutela, la resistenza e la resilienza delle
nostre foreste, polmone verde di tutti gli ecosistemi, e delle diverse
componenti delle filiere che lo caratterizzano", prosegue la Ministra.
Che sottolinea: "La filiera bosco-legno è strategica per investire
nell'economia circolare. Un investimento importante considerato che un
terzo del territorio nazionale è ricoperto da foreste e boschi, radicati
soprattutto in collina ed in montagna: un patrimonio nazionale
strategico, anche grazie alla biodiversità che la identifica. Il nostro
lavoro in questa direzione proseguirà con particolare impegno anche
nell'ambito della definizione del PNRR con la Strategia nazionale per un
sistema agricolo, agroalimentare, forestale, della pesca e
dell'acquacoltura inclusivo e sostenibile che contempla azioni
strategiche mirate a prevenire il dissesto idrogeologico, rafforzare la
resilienza dell'agroecosistema irriguo, attuare una gestione forestale
sostenibile".
NOTA TECNICA
Punto centrale della Linee Guida è l'elenco degli interventi che le Regioni possono esentare dalle opere compensative.
L'indicazione è esaustiva e le Regioni possono esclusivamente prevedere condizioni maggiormente restrittive.
L'elenco include:
a) le trasformazioni del bosco autorizzate per il ripristino di habitat
di interesse comunitario o riconosciuti dalla Rete Natura 2000, laddove
ciò sia previsto negli strumenti di gestione o pianificazione vigenti
per i siti Natura 2000, i Parchi nazionali, e le altre aree protette o
di interesse naturalistico;
b) le trasformazioni del bosco autorizzate in aree di interfaccia
urbano-rurale al fine di garantire la sicurezza pubblica e la
prevenzione antincendio, a condizione che l'eventuale rimanente porzione
di soprassuolo conservi le caratteristiche di bosco e che nella
porzione trasformata non vengano realizzate edificazioni o ampliate
quelle esistenti;
c) le trasformazioni del bosco autorizzate in aree di pertinenza di
immobili esistenti per riduzioni di superfici boscate non superiori a
2000 metri quadri a condizione che la rimanente porzione di soprassuolo
conservi le caratteristiche di bosco e che nella porzione trasformata
non vengano realizzate edificazioni o ampliate quelle esistenti;
d) le trasformazioni del bosco autorizzate, quando richieste da un
imprenditore agricolo ai sensi dell'art. 2135 del codice civile per
ricavare aree ad uso agricolo e pastorale. L'esonero dalla compensazione
può essere concesso a condizione che le attività agricole e pastorali
non cessino prima che siano decorsi almeno 10 anni dall'inizio delle
attività stesse. Nel caso di cessazione delle attività prima di tale
termine, cessa anche l'esonero di cui al presente decreto e il terreno
conserva a tutti gli effetti la destinazione a bosco; i titolari delle
autorizzazioni sono tenuti alle compensazioni previste ai commi 4 e 6
dell'articolo 8 del decreto legislativo 3 aprile 2018, n. 34;
e) le trasformazioni autorizzate per il recupero di aree dichiarate di interesse archeologico e storico artistico;
f) le trasformazioni autorizzate volte alla conversione di boschi di
castagno in castagneti da frutto, con l'obbligo di ritorno alla
destinazione originaria nel caso in cui cessi l'attività di coltura
castanicola. L'esonero dalla compensazione può essere concesso a
condizione che l'attività castanicola non cessi prima che siano decorsi
almeno 10 anni dall'inizio delle attività stesse. Nel caso di cessazione
delle attività prima di tale termine, cessa anche l'esonero di cui al
presente decreto, il terreno conserva a tutti gli effetti la
destinazione a bosco e i titolari delle autorizzazioni sono tenuti alle
compensazioni previste ai commi 4 e 6 dell'articolo 8 del decreto
legislativo 3 aprile 2018, n. 34;
g) le trasformazioni autorizzate per la realizzazione o adeguamento di
opere di interesse pubblico e lotta dagli incendi boschivi nonché di
opere pubbliche individuate dalle Regioni, se previste dalla normativa o
dagli strumenti di gestione o pianificazione di dettaglio vigenti;
h) le trasformazioni che interessano una superficie forestale inferiore a 1000 metri quadrati.
Ufficio Stampa Mipaaf
venerdì 9 ottobre 2020
Firmato decreto linee guida per interventi compensativi forestali
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