
La spremitura di queste olive, una molitura anticipata
grazie al clima, si è svolta alla presenza di frantoiani, agricoltori,
consumatori e rappresentanti del mondo della ricerca, all'interno dell'azienda
agricola di Giovanni Melcarne. Al 'battesimo' della prima spremitura, che ha
aperto idealmente la raccolta in Puglia, erano presenti anche i vertici
regionali di Coldiretti: "E' un segnale di rinascita per la provincia di
Lecce che grazie alle varietà resistenti dovrà recuperare un patrimonio
inestimabile, perso - afferma Savino Muraglia, presidente Coldiretti Puglia -
per ritardi, scaricabarile e mancata determinazione nella lotta al batterio che
ha causato danni da 1,2 miliardi di euro".
In Puglia si produce oltre la metà dell'olio Made in Italy,
con un extra vergine stimato nel 2019 in aumento del 70-80% dopo il drastico
crollo dell'anno scorso a causa delle calamità - spiega Coldiretti - e grazie
alla ripresa straordinaria delle aree di Bari, Bat e Foggia, con ottime
performance di Taranto e Brindisi ma con uno scenario produttivo a Lecce che
stima "un calo del 90-95% rispetto alle medie storiche, perché sia
nell'area Ionica che nell'Adriatica la produzione di cellina e ogliarola è
azzerata - riferisce Coldiretti - e risultano produttive solo le piante di
leccino".
Nessun commento:
Posta un commento