Questo il titolo dell’”Open Meeting” del Club of Bologna,
che a Expo (e dove, altrimenti?) ha tenuto l’edizione 2015 dei suoi incontri
annuali. Già… Ma che cos’è il “Club of Bologna”? Fondato nel 1989 su iniziativa
e con il supporto di FederUnacoma, è una task-force di autorevoli esperti
provenienti da 49 Paesi diversi, che si riunisce periodicamente per
approfondire argomenti strategici per lo sviluppo della meccanizzazione
agricola a livello mondiale, allo scopo di elaborare conclusioni e
raccomandazioni operative da porre all’attenzione dei governi nazionali, degli
organismi internazionali e degli enti e organizzazioni di ricerca in campo
agricolo. Il meeting di quest’anno, aperto a tutti, è stato finalizzato a
sottolineare l’apporto fondamentale che la meccanizzazione ha fornito, fornisce
oggi e fornirà anche in futuro per assicurare sufficiente nutrimento al mondo e
l’energia necessaria per la vita, ovvero il tema centrale di Expo 2015. Si
parte da una realtà che tutti conosciamo: nonostante le persone in stato di
denutrizione siano diminuite dal 35% degli anni ’60 del secolo scorso all’11%
attuale, ci sono ancora 800 milioni di essere umani che soffrono la fame. La
sfida da vincere è quindi quella di produrre derrate alimentari sufficienti per
tutti, soprattutto in un mondo dove la popolazione sta crescendo
esponenzialmente (dai 7 miliardi attuali si prevede infatti di arrivare a 10
miliardi nel 2050).
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