Con un aumento record dell'11%, sono i ceci in scatola a far
registrare il maggior incremento nella spesa degli italiani nel 2015 che fa
segnare anche un deciso ritorno dei legumi a tavola. E' quanto emerge da un'
analisi della Coldiretti sugli acquisti alimentari degli italiani che nell'anno
appena trascorso dopo sette anni di calo tornano a salire dello 0,3%. Un'
inversione di tendenza - aggiunge Coldiretti - che evidenzia però un deciso
orientamento a privilegiare cibi salutari coerentemente con le indicazioni
dell'Onu che ha dichiarato il 2016 Anno Internazionale dei legumi per
incentivarne il consumo e la coltivazione.
Con l'arrivo del maltempo i legumi sono ingredienti basilari
per molti cibi tradizionalmente associati alla stagione, e anche assai gustosi,
come zuppe e minestroni, insieme a cereali come il riso, l'orzo o il farro. Ma
fagioli, ceci, piselli, lenticchie e fave - continua Coldiretti - sono
fondamentali anche perché, oltre ad apportare energia, contengono ferro e sono
ricchi di fibre che aiutano l'organismo a smaltire i sovraccarichi migliorando
le funzionalità intestinali. In più contengono lecitina, fonte di fosforo ed
immunizzante per le infezioni batteriche contro i malanni provocati dal freddo.
Anche per questo gli acquisti di legumi secchi nel 2015 sono
aumentati del 5% in valore - prosegue Coldiretti -, mentre l'incremento della
spesa degli italiani è stato del 3% per quelli in scatola. La produzione
italiana di legumi - conclude Coldiretti - è tornata ad aumentare del 10% negli
ultimi dieci anni e l'Italia può contare su un grande patrimonio di diversità
con la riscoperta di antiche varietà locali, dal cece di Merella del Piemonte
al cece del solco dritto di Valentano nel Lazio fino al cece nero del Fortore.
Ma questa ricchezza é messa a rischio dalla concorrenza sleale di prodotti
importati dall'estero e spacciati come Made in Italy perché nei legumi stranieri
confezionati in scatola in Italia non è obbligatorio indicare l'origine in
etichetta.
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