Vede
i primi mesi di applicazione sul campo il nuovo Progetto nell’ambito
del Programma di Sviluppo Rurale 2014–2020 dal titolo: "Messa a punto
di tecniche di difesa da fitofagi su colture orticole ad elevata
sostenibilità ambientale basate su strategie agroecologiche" (acronimo Ortoambiente),
con la partecipazione del Centro Agricoltura e Ambiente (capofila e
coordinatore del Progetto), Università di Bologna-Distal, Gruppo
Agribologna, Dinamica e le 5 aziende agricole partecipanti al progetto.
Responsabile scientifico del Progetto è il Prof. Giovanni Burgio, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari-Distal, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna.
Il
Progetto, mirato alla difesa agroecologica avanzata delle colture
orticole, è stato attivato nella sua prima fase, come da programma, nei
mesi scorsi ed è in piena attuazione, nonostante la pandemia da
Covid-19. Al centro della Ricerca, in programma fino al prossimo agosto 2022, l’uso di fasce erbose con piante nettarifere, per attrarre insetti utili e la lotta a quelli dannosi, negli ecosistemi aziendali. Premesse del Progetto sono: la numerosità e complessità delle colture orticole da mercato fresco,
ancora tutta da studiare, la rapidità dei loro cicli di produzione,
l’impiego di manodopera specializzata, gli attacchi sempre più dannosi -
anche a causa del cambiamento climatico - dei fitofagi e il conseguente
incremento dei costi di produzione. Le coltivazioni oggetto della
sperimentazione si trovano fra Bologna e Ferrara, e fanno riferimento
alle aziende agricole: Società Agricola Dune S.S. di Finessi Eliseo e C;
Società Agricola Manzoli S.S.; Telloli Tonino; Tonelli Gianni.
L’uso di piante trappola mostra
un elevato potenziale nella lotta contro i fitofagi, come dimostrato da
molti studi ed esperienze in Italia e a livello mondiale. Le strisce di
piante nettarifere costituiscono una tecnica agro ecologica, per
fornire nutrimento agli insetti utili e potenziare servizi eco sistemici
come la lotta biologica. Il Progetto OrtoAmbiente mira, fra i
primi a livello nazionale, a dimostrare la validità di queste tecniche
anche in ambito orticolo, in particolare su colture estensive aziendali,
concepite e valorizzate come ecosistemi, massimizzando i
risultati positivi e contenendo i possibili danni di applicazioni non
mirate e personalizzate. Il progetto prevede anche azioni innovative e
integrate di trappole a feromoni e piante trappola attrattive, come nel caso della difesa della lattuga dal Miride Lygus rugulipennis,
il più dannoso per questa coltura. Si tratta di metodiche di recente
applicate all’estero, ma solo alle primissime fasi di introduzione e
validazione a livello nazionale. Fra le azioni specifiche legate alla
realizzazione del piano, anche la Copertura con tessuto non tessuto agrotessile, integrata alle altre metodiche, in particolare sul cavolo.
Il
progetto mira a verificare e a validare i consistenti vantaggi
ambientali previsti dall’applicazione delle metodiche introdotte. In
particolare, è prevedibile la riduzione dei prodotti fitosanitari
impiegati (dal 20% al 30% fra aziende biologiche e convenzionali); un
risparmio idrico compreso fra il 10% e il 30% fra aziende convenzionali e
biologiche e un consistente miglioramento della qualità delle acque e
del suolo, grazie all’introduzione di fasce erbose. Previsto inoltre un
tangibile incremento della resilienza delle aziende agricole coinvolte
al cambiamento climatico, così come per le potenziali ulteriori
utilizzatrici delle metodiche, in futuro. Le colture oggetto della
ricerca: Lattuga (Lactuca sativa); Zucchino (Cucurbita pepa); Cavolo (Brassica Oleracea). Le piante nettarifere utilizzate: Erba medica; Coriandolo (Coriandrum sativum); Grano saraceno (Fagopirum escolentum). Le piante trappola: Senape (Brassica spp); Colza (Brassica napus); Rafano (Armoracia rusticana). Gli insetti fitofagi bersaglio del Progetto: Miridi (Lygus rugulipennis, fra i fitofagi più dannosi); Afidi (Nasonovia ribisinigri e Aphis gossypii)); Altica (Phillotreta spp).
Gli insetti utili studiati: predatori (Sirfidi; Coccinellidi; Cecidomidi; Crisopidi) e parassitoidi (Braconidi).
“Negli
anni più recenti è stata prestata scarsa attenzione al trasferimento
delle tecniche agroecologiche nel comparto Orticolo. Tematica molto
complessa in particolare se si pensa all’applicazione di queste
metodiche sulle colture estensive, uno degli elementi più innovativi di
OrtoAmbiente”. È il commento del Prof. Giovanni Burgio, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari-Distal, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna.
“Le tecniche agroecologiche avanzate tendono a essere infatti molto
influenzate dall’ambiente ricevente e dalla realtà locale. Ogni
applicazione a un nuovo paesaggio agrario richiede uno specifico
progetto e una nuova strategia in cui il fattore tempo è spesso
centrale. La selezione delle piante da seminare a protezione della
coltura deve essere accuratamente definita, in base a: fattori
climatici, stagionalità e tempistica di applicazione; insetti che si
vogliono combattere e quelli che si vogliono invece valorizzare.
Contiamo che la messa a punto di strategie di difesa dagli insetti
dannosi, innovative e ad alta sostenibilità ambientale, potrà consentire
la razionalizzazione delle risorse idriche e il contenimento di
prodotti fitosanitari.”
“Le piante nettarifere offrono cibo sotto forma di polline e nettare agli insetti utili e, agendo da fasce tampone, offrono loro anche un rifugio duraturo.” Commenta Valentino Chiarini, Responsabile assistenza tecnica e agronomica di Agribologna “Si
tratta di tecniche dal grande potenziale, che hanno avuto qualche
applicazione in Italia, ma non sono ancora valorizzate come tecniche di
routine. Alcuni aspetti pratici hanno limitato e condizionato la
diffusione delle piante trappola. La superficie da destinare alla pianta trappola non
deve infatti essere superiore al 10-15%, rispetto alla coltura, per
evitare perdite di produzione. OrtoAmbiente mira a fornire dati e
pratiche utili alla più ampia diffusione dell’uso di piante trappola,
che mostrano una notevole potenzialità nella difesa da insetti dannosi,
in particolare se integrate ad altre metodiche. Come Agribologna, siamo
orgogliosi e molto motivati di mettere le nostre esperienze, i tecnici
specializzati e nostre coltivazioni a disposizione del Progetto, che è
del tutto in linea con le esigenze manifestate dai consumatori e le
strategie innovative e di tutela dell’ambiente portate avanti dal
Consorzio. Intendiamo guardare sempre più alle nostre aziende come
ecosistemi integrati. Stimiamo che le realtà che in un futuro molto
vicino applicheranno queste metodiche potranno riscontrare importanti
risultati, in termini ambientali, di resilienza al cambiamento climatico
ed economici.”
“Fra gli obiettivi del Progetto, assume una particolare rilevanza la definizione di vere e proprie best practices mirate
ad aziende biologiche, in conversione e in produzione integrata, che
mettano gli operatori agricoli in grado di fronteggiare le conseguenze
del cambiamento climatico sulla gestione fitosanitaria delle colture
orticole.” È il commento di Roberto Ferrari, Responsabile Agricoltura Sostenibile e Gestione Verde Urbano, Centro Agricoltura e Ambiente.
“Una particolare attenzione viene infatti posta sugli effetti che
stagioni sempre più calde hanno sul prolungamento del ciclo biologico di
numerosi parassiti tradizionali e sul sempre più frequente insediamento
di pericolosi organismi esotici. Attendiamo il completamento del
progetto, ma, nel frattempo, i primi risultati appaiono interessanti.”
I
macro-obiettivi del Progetto sono in linea con gli ambiti di intervento
specifici del Psr 2014-2020: controllo delle avversità con metodi a
basso impatto; riduzione dei rilasci di sostanze inquinanti e
miglioramento della qualità delle acque e del suolo; verifica e
adattamento dei sistemi colturali agricoli ai cambiamenti climatici.
OrtoAmbiente è inoltre in piena sintonia con gli obiettivi, le finalità e
le tematiche del Pei-Agri, Partnerariato Europeo per l’Innovazione,
‘Produttività e sostenibilità dell’Agricoltura’. Ats–OrtoAmbiente: fanno
parte dell’Associazione Temporanea di scopo OrtoAmbiente: Centro
Agricoltura e Ambiente Giorgio Nicoli srl (capofila del Progetto);
Università di Bologna-Distal; Consorzio Agribologna Sca; Dinamica
Società consortile; Coltivare Fraternità, Cooperativa Agricola e
Sociale, Società Agricola Dune S.S. di Finessi Eliseo e C; Societa'
Agricola Manzoli S.S.; Telloli Tonino, Tonelli Gianni.
Fonte: Ufficio stampa Agribologna
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