Le ciliegie pugliesi si giocano il quarto tie break. Donato
Fanelli, responsabile commerciale della cooperativa Viva Frutta di Rutigliano
(Bari), usa una metafora tennistica per fotografare lo stato della
cerasicoltura di Puglia, colpita duramente dal maltempo.
“Il primo tie break con le Bigarreau è andato male, così
come il secondo con Giorgia, e il terzo con Celeste e Roma: tutti compromessi
dal maltempo che si è accanito nella fase di raccolta”, spiega a Foglie Tv
Fanelli. Ora è la volta della Ferrovia, “la regina di tutte le ciliegie per
numero di piante, l'unica varietà rimasta completamente sana e buona, con la
quale potremo dire la nostra vista la situazione non troppo felice negli altri
areali di produzione italiani”.
Il responsabile commerciale di Viva Frutta indica in una
forbice tra il 50 e il 60% il calo produttivo delle ciliegie pugliesi. “Il
prodotto, sul fronte dei prezzi, risponde bene, ma con questi valori alti i consumi
non sono molto elevati. Tra l'altro la Gdo non è abituata a pagare questi
prezzi: vendere merce a 7 euro il chilo è un miracolo, ma la situazione è
pesante, le forniture vengono rese per un nonnulla, basta un'etichetta storta
in confezione".
"Il caso della ciliegia è emblematico del distacco che
c'è tra i produttori e il mondo della distribuzione – prosegue Fanelli – un
nostro cliente aveva programmato per questa settimana un'offerta col prodotto a
2,99 quando lui lo paga 3,30. Promozioni come queste sono organizzate in base a
prospetti storici che non hanno riferimenti e non ragionano sulle condizioni
reali che ci sono sul campo. Alcune catene non stanno tenendo le ciliegie in
assortimento e con le altre drupacee comprano prodotto spagnolo perché quello
italiano è più caro e i quantitativi sono ancora modesti. Tra una settimana, e
questa è una nostra grande preoccupazione, arriverà la Turchia con le sue
ciliegie, quest'anno in anticipo e con prezzi da paura, almeno la metà dei
nostri: per i cerasicoltori italiani è la minaccia più grossa, finirà per
spezzarci le gambe. E magari dalla prossima settimana quelle catene che sinora
non hanno tenuto le ciliegie le inseriranno nei loro reparti ortofrutta. Mi
chiedo se i turchi sono iscritti alla rete qualità lavoro...”.
A proposito di Turchia, nella zona di Afyonkarahisar, dove
le ciliegie hanno un anticipo di circa due settimane, si sono registrate delle
gelate fuori stagione che potrebbero determinare un calo produttivo del 30%.
Viva Frutta si è dotata di un macchinario per la calibratura
delle ciliegie di nuovissima generazione, una tecnologia vista in Cile che la
cooperativa ha voluto inserire nella sua linea produttiva. “Distingue calibro e
colore - commenta Fanelli - e il colore è legato alla consistenza della polpa;
possiamo così capire quali prodotti hanno una shelf life maggiore. Questo
macchinario ci ha permesso di essere più efficienti, di ridurre la manodopera
per la cernita dopo la calibratura. Abbiamo quindi abbattuto i costi e siamo in
grado di soddisfare il cliente”.
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