Abbondanza di grano e cereali su scala mondiale è attesa
quest'anno, alla vigilia della raccolta che sul nostro emisfero si concentra a
giugno. Il surplus stimato su scala globale, dovrebbe far scendere ulteriormente
i listini di grano tenero e duro, le principali materie prime di prodotti top
dell'alimentare made in Italy come pane e pasta, osservano dalla Borsa Merci di
Roma che sul tema organizza un meeting internazionale Romacereali, a Roma il 27
maggio presso il Tempio di Adriano, per una previsione ragionata delle stime
produttive su frumento duro, tenero, mais, orzo e soia.
In Italia "il comparto cerealicolo sta vivendo uno dei
suoi momenti più difficili, specie per la fase agricola, che sta lavorando
ormai sottocosto da anni. E' perciò prioritario predisporre un Piano nazionale
di settore, sulla scia di quello licenziato dalla Conferenza Stato Regioni per
l'olio, e proposte per lo sviluppo di una filiera di qualità" ha chiesto
il presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri.
C'è aria di crisi per il pane e pasta sul mercato interno,
con una flessione dei consumi interni che "risulta ormai allarmante"
lamenta Ivano Vacondi, presidente Italmopa. Ma l'industria molitoria guarda con
ottimismo all'export di farine made in Italy per pizza che è in costante
crescita. E i cerealicoltori dell'Emilia Romagna, osserva il direttore della
Borsa Merci di Roma Valentina Canali, "tornano a piantare frumento duro
perché qui i costi altissimi di produzione, tra i più alti d'Europa, vengono
ammortizzati da rese per ettaro che rendono quasi il doppio rispetto a Lazio e
Sud".
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