L’Italia può contare su 504 varietà iscritte al registro
viti contro le 278 dei francesi e su 533 varietà di olive contro le 70 spagnole
ma sono state salvate da estinzione anche 130 razze allevate tra le quale ben
38 razze di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10
di avicoli e 7 di asini, sulla base dei Piani di sviluppo rurale della
precedente programmazione.
E’ quanto ha affermato la Coldiretti lo scorso 22 maggio in
occasione della Giornata mondiale della biodiversità proclamata dalle Nazioni
Unite, sottolineando che l’Italia detiene il record europeo della biodiversità,
con 55.600 specie animali pari al 30% delle specie europee e 7.636 specie
vegetali.
Un primato raggiunto anche grazie al fatto che - ha
continuato la Coldiretti - l’Italia può contare su ben 871 parchi e aree
naturali protette che coprono il 10% del territorio nazionale.
L’Italia è l’unico Paese al mondo con 4886 prodotti
alimentari tradizionali censiti dalle Regioni ottenuti secondo regole
tradizionali protratte nel tempo per almeno venticinque anni, 282 specialità
Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma ha
conquistato anche il primato green con quasi 50mila aziende agricole biologiche
in Europa ed ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni Ogm a tutela del
patrimonio di biodiversità.
Un’azione di recupero importante - ha proseguito la
Coldiretti - si deve ai nuovi sbocchi commerciali creati dai mercati degli
agricoltori e dalle fattorie di Campagna amica attivi in tutte le Regioni e che
hanno offerto opportunità economiche agli allevatori ed ai coltivatori di
varietà e razze a rischio di estinzione che altrimenti non sarebbero mai
sopravvissute alle regole delle moderne forme di distribuzione.
“E’ questo il risultato del lavoro di intere generazioni di
agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le
tradizioni alimentari” ha affermato Roberto Moncalvo, presidente della
Coldiretti, il quale ha poi sottolineato che “da quest’anno una nuova tutela
viene dalla definitiva approvazione della proposta di legge per la
valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare avvenuta
il 19 novembre 2015”.
La nuova legge - ha spiegato la Coldiretti - prevede
l’istituzione di un Sistema nazionale della biodiversità agraria ed alimentare,
l’avvio di un Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo,
l’istituzione di un Fondo di tutela per sostenere le azioni degli agricoltori e
degli allevatori.
Inoltre all’interno del piano triennale di attività del
Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria
(Crea) sono previsti interventi per la ricerca sulla biodiversità agraria ed
alimentare, sulle tecniche necessarie per favorirla, tutelarla e svilupparla.
Investire sulla biodiversità - ha concluso la Coldiretti - è
infatti una condizione necessaria per le imprese agricole di distinguersi in
termini di qualità delle produzioni ed affrontare così il mercato globalizzato
salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore
del cibo.
Del resto l’agroalimentare italiano si fonda sui saperi
delle nostre comunità e si sviluppa grazie alla ricerca che offre strumenti
sempre nuovi di conoscenza della biodoversità.
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