È
almeno dallo scorso anno che il moscerino Drosophyla suzukii, , ha fatto la sua
comparsa come nuovo e temibile fitofago del ciliegio, anche in Italia
meridionale (Puglia in particolare). In pre-invaiatura, quindi, oltre a
monitorare la mosca delle ciliegie (Rhagoletis cerasi), occorrerà verificare
precocemente la presenza del moscerino e intervenire con finalità preventive
per difendere i frutti in maturazione su cui la femmina ovidepone incidendo la
buccia con un robusto ovopositore seghettato. Le uova e le larve ben inserite
nella polpa sono difficilmente raggiungibili e provocano, oltre al danno
diretto, il facile marciume dei frutti maturi.
Trappole artigianali
È importante, pertanto, intervenire con criteri preventivi in presenza dell’insetto in campo, per difendere i frutti prima che raggiungano la fase suscettibile all’ovoposizione. Per monitorare la presenza e la consistenza della popolazione degli adulti, sono disponibili in commercio ma possono anche essere fabbricate artigianalmente trappole per il monitoraggio di D. suzukii attivate con soluzioni alimentari attrattive (es. l’aceto di mele) e un insetticida. Sia le femmine che i maschi sono attratti dalle sostanze zuccherine e dall’odore di aceto delle sostanze contenute nelle trappole nelle quali penetrano e non riescono più a uscire. Gli adulti dell’insetto sono molto simili al comune moscerino della frutta (D. melanogaster) da cui si differenziano nelle femmine per la presenza di un robusto ovopositore (che però può essere osservato solo con una buona lente di ingrandimento) e nei maschi per una macchia circolare nera sul bordo posteriore delle ali, totalmente assente nell’altra specie.
Misure d’emergenza
Nello
scorso anno, per combattere questo insetto, le cui larve sono difficilmente
raggiungibili nei frutti, era stato concesso l’uso per “emergenza
fitosanitaria” da maggio a giugno di un prodotto a base di spinetoram non
ancora registrato sulla coltura. È probabile che tale uso sarà concesso anche quest’anno,
in attesa della definitiva registrazione, come richiesto da alcune associazioni
di produttori. Prima dell’invaiatura delle ciliegie andranno installate le
trappole cromotropiche per cogliere con sicurezza l’inizio dello sfarfallamento
degli adulti della mosca delle ciliegie che hanno trascorso l’inverno nei
pupari. Alle prime catture, si interverrà con un trattamento localizzato sul
lato più soleggiato della chioma distribuendo esche proteiche attivate con un
estere fosforico ammesso sulla coltura. In alternativa si irrorerà a tutta
chioma utilizzando etofenprox, fosmet, thiametoxam o acetamiprid.
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