Il
consueto convegno di Europech, tenutosi a Perpignan il 22 aprile 2015, è stato
come ogni anno, l'occasione per uno scambio di informazioni sulla situazione
delle albicocche in Europa. Le
prime indicazioni fornite al convegno evidenziano una produzione 2015 che si
attesta, a livello europeo, su poco meno di 510.000 tonnellate, in flessione
del 4% sia rispetto allo scorso anno che rispetto alla media 2009-2013. Nel
2014 la produzione di albicocche europea è stata determinata da un inverno
particolarmente mite, con buoni livelli produttivi, in alcuni casi, anche
superiori a quanto preventivato. Per il 2015 le produzioni, a livello europeo,
sembrano, al momento, inferiori a quelle dello scorso anno ma con una certa
eterogeneità in funzione delle varietà e delle diverse zone di produzione. Per
quest'anno la mancanza di freddo invernale e, in alcuni casi anche le piogge in
fase di fioritura, fanno presagire un calo produttivo rispetto al 2014. Al
momento, inoltre, si stima un ritardo di 7-10 giorni rispetto al 2014. In
Italia si stima una produzione inferiore del 7% rispetto all'anno scorso e in
flessione del 12% rispetto alla media 2009-2013. Anche per quanto riguarda la
Grecia i volumi previsti appaiono inferiori al 2014 con un -13%, complici le
avversità climatiche. In Spagna si prevede invece un raccolto di quasi 100.000
tonnellate pari al +12% rispetto al 2014 e +21% rispetto alle produzioni medie
del periodo 2009-2013. In tutti i maggiori areali produttivi spagnoli si
sottolineano le condizioni climatiche favorevoli a cui si aggiunge l'aumento
delle superfici in piena produzione nelle regioni del Nord, Aragona e Catalogna
in particolare. In Francia i volumi previsti si posizionano su -4% rispetto al
2014 e +2% rispetto alla media del quinquennio precedente. La mancanza di
freddo invernale e le frequenti piogge in fase di fioritura hanno influito
negativamente sull'allegagione di numerose varietà nelle diverse aree. Il
ritardo di maturazione rispetto al 2014 evidenziato in tutte le aree produttive
europee rende ad oggi difficoltosa la valutazione complessiva dell'offerta;
pertanto le valutazioni diffuse a Europech dai diversi paesi produttori sono
quindi da considerarsi come una prima stima che sarà poi successivamente
rivista e verificata nell'ambito delle attività di previsione di produzione del
CSO.
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