E' entrata in vigore la legge n. 154/2016 che
delega il Governo a riformare il settore agricolo e agroalimentare attraverso
azioni dirette alla semplificazione, razionalizzazione e allo sviluppo,
supportando il graduale passaggio ai giovani della gestione dell’attività
d’impresa agricola.
Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 186 del
10 agosto 2016 la legge 28 luglio 2016, n. 154 di conversione del Decreto Legge
n. 1328-B, “Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di
semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e
agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale”.
Il provvedimento agisce su più fronti, non
solo su quello dei controlli e delle semplificazioni ma anche su quello
dell’innovazione e del ricambio generazionale, cercando di incentivare un
settore che da sempre assume una rilevanza fondamentale per l’economia del
nostro Paese. Per una valutazione definitiva della riforma bisognerà attendere
l’emanazione dei successivi decreti attuativi.
La legge porta con se numerose novità, tra cui
spiccano:
l’istituzione presso l’ISMEA della “banca
delle terre agricole” : un inventario completo della domanda/offerta dei
terreni e delle aziende agricole;
l’estensione anche agli IAP (imprenditori
agricoli professionali) della prelazione agraria, precedentemente riservata
solo ai coltivatori diretti del fondo;
la nomina degli amministratori prevedendo che
il riparto degli amministratori da eleggere nei consorzi di tutela, sia
effettuato in base a un criterio che assicuri l’equilibrio tra i sessi;
lo sviluppo di norme ad hoc per specifici
settori (pomodoro, funghicoltura, apicoltura,…)
la nascita del SIB, il Sistema informativo per
il biologico.
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Semplificazione e sicurezza agroalimentare
La legge, che si suddivide in cinque titoli,
definisce e regola diversi ambiti del settore agricolo.
In tema di semplificazione (Titolo I), i temi
rilevanti su cui si è intervenuti, riguardano:
il fascicolo aziendale, escludendo
dall’aggiornamento i produttori di olio destinato esclusivamente
all’autoconsumo la cui produzione non supera 350 kg di olio per campagna di
commercializzazione;
il diritto di prelazione, prevedendo che
spetti all’imprenditore agricolo professionale (IAP) iscritto nella previdenza
agricola, proprietario di terreni confinanti con fondi offerti in vendita,
purché sugli stessi non siano insediati mezzadri, coloni, affittuari,
compartecipanti o enfiteuti coltivatori diretti;
le attività di controllo previste dal decreto
del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 2 marzo 2010,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 103 del 5 maggio 2010, stabilendo che a
decorrere dall’anno 2017, i costi relativi siano sostenuti dai destinatari
degli incentivi;
la nomina degli amministratori prevedendo che
il riparto degli amministratori da eleggere nei consorzi, sia effettuato in
base a un criterio che assicuri l’equilibrio tra i sessi e conseguente
aggiornamenti degli statuti;
l’obbligo per i proprietari di strade private
di consentire il passaggio di tubazioni per l’allacciamento alla rete del gas
di utenze domestiche o aziendali, compresa l’installazione di contatori, nonché
il passaggio di tubazioni per la trasmissione di energia geotermica;
lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile in
agricoltura favorendo i processi di affiancamento economico e gestionale
nell’attività d’impresa agricola, allo scopo del graduale passaggio della
gestione dell’attività d’impresa agricola ai giovani;
lo svincolo delle indennità espropriative
giacenti, autorizzando le ragionerie territoriali dello Stato competenti per
territorio a consentire alle articolazioni provinciali delle organizzazioni
professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, la
consultazione dell’elenco delle indennità e dei dati personali degli aventi
titolo, nonché a rilasciare ad esse copia della relativa documentazione;
la determinazione degli importi del contributo
ambientale da versare al CONOE
(Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi
vegetali e animali esausti) e che devono essere pagati in occasione della prima
immissione del prodotto, sfuso o confezionato, nel mercato nazionale;
l’obbligo per le imprese agricole, singole o
associate, ad aderire ai consorzi e ai sistemi di raccolta previsti dalla parte
IV del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (Testo Unico Ambientale), attraverso le
articolazioni territoriali delle organizzazioni professionali agricole
maggiormente rappresentative a livello nazionale alle quali aderiscono, la cui
iscrizione è efficace nei riguardi di tutti gli associati;
la disciplina dell’esercizio dell’attività di
manutenzione del verde.
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