Il Ministero delle politiche agricole
alimentari e forestali rende noto che il Senato ha approvato oggi il disegno di
legge per il contrasto al caporalato e al lavoro nero in agricoltura. Il
provvedimento ha l'obiettivo di rafforzare l'azione di contrasto alla
diffusione del fenomeno criminale dello sfruttamento dei lavoratori con un
intervento organico e coordinato delle Istituzioni. Ora la norma passa
all'esame della Camera dei deputati.
"È una legge cruciale - ha affermato il
Ministro Maurizio Martina - per sradicare una piaga inaccettabile come il
caporalato. Con l'approvazione di oggi in Senato del disegno di legge avanziamo
in questa battaglia che non è solo di civiltà, ma di giustizia. Ora mi auguro
che la Camera faccia presto e renda definitivo il provvedimento. La nuova legge
rafforza gli strumenti di contrasto civili e penali, colpendo i patrimoni con
la confisca e rendendo più forte la Rete del lavoro agricolo di qualità. È una
battaglia che ci riguarda tutti, a partire dal mondo agricolo che si mette alla
guida del cambiamento".
"Negli ultimi dodici mesi - prosegue
Martina - abbiamo alzato il livello di risposta dello Stato contro i caporali.
I controlli sono aumentati del 59% in un anno, sono operative task force nei
territori a rischio dove le ispezioni vengono portate avanti da ispettori del
Lavoro insieme a Carabinieri e Corpo forestale. Nelle prefetture abbiamo creato
specifiche cabine di regia che con la collaborazione del terzo settore stanno
gestendo azioni di accoglienza e assistenza ai lavoratori immigrati. C'è tanto
da fare, ma da parte nostra la determinazione è massima".
"Abbiamo lavorato molto in questi mesi -
dichiara il Viceministro Andrea Olivero -
per arrivare all'approvazione di una legge necessaria come questa. E' un
passo fondamentale - prosegue Olivero - per la tutela dei tanti lavoratori che
fino ad oggi non hanno avuto voce. Lo Stato rafforza i suoi strumenti di lotta,
a partire da una più semplice applicabilità del reato di caporalato,
all'inasprimento delle sanzioni e all'azione decisiva della Rete del lavoro
agricolo nei territori. Sono certo che anche alla Camera sapranno dare una
corsia preferenziale a questo provvedimento.
Un ringraziamento particolare va alla
Senatrice Maria Grazia Gatti per il
lavoro svolto e per l'attenzione dimostrata su questo tema."
LE PRINCIPALI NOVITA' DEL DDL
INASPRIMENTO DEGLI STRUMENTI PENALI: CONFISCA
DEI BENI E RESPONSABILITA' DEL DATORE DI LAVORO
Con l'intervento normativo si stabiliscono
nuovi strumenti penali per la lotta al caporalato come la confisca dei beni
come avviene con le organizzazioni criminali mafiose, l'arresto in flagranza,
l'estensione della responsabilità degli enti. In Senato è stato introdotto
l'allargamento del reato anche attraverso l'eliminazione della violenza come
elemento necessario e che rendeva più complessa l'applicazione effettiva della
norma. La nuova legge prevede anche la responsabilità del datore di lavoro, il
controllo giudiziario sull'azienda che consentirà di non interrompere
l'attività agricola e la semplificazione degli indici di sfruttamento.
INDENNIZZI PER LE VITTIME
Per la prima volta si decide di estendere le
finalità del Fondo antitratta anche alle vittime del delitto di caporalato,
considerata la omogeneità dell'offesa e la frequenza dei casi registrati in cui
la vittima di tratta è anche vittima di sfruttamento del lavoro.
RAFFORZATA LA RETE DEL LAVORO AGRICOLO DI
QUALITA'
Viene rafforzata la operatività della Rete del
lavoro agricolo di qualità, creata nel 2014 con il provvedimento Campolibero e
attiva dal 1 settembre 2015. Con la norma si estende l'ambito dei soggetti che
possono aderire alla Rete, includendovi gli sportelli unici per l'immigrazione,
le istituzioni locali, i centri per l'impiego, i soggetti abilitati al
trasporto dei lavoratori agricoli e gli enti bilaterali costituiti dalle
organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori in agricoltura. Allo
stesso tempo si stabilisce l'estensione dell'ambito delle funzioni svolte dalla
Cabina di regia della Rete stessa, che è presieduta dall'Inps e composta da
rappresentanti di sindacati, organizzazioni agricole e Istituzioni.
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