Autorizzazione concessa a tre varietà, due
prodotte da Monsanto e una da Bayer CropScience. Parere positivo dell'autorità
Efsa che non rileva alcun rischio per La Commissione europea ha autorizzato la
commercializzazione in Europa di tre varianti di soia Ogm, due prodotte da
Monsanto e una da Bayer CropScience. L’autorizzazione concessa dalla
Commissione europea ha una durata di dieci anni e prevede l’indicazione in
etichetta obbligatoria per ogni prodotto contenente questi tre Ogm.
L’autorizzazione della Commissione segue il
parere scientifico positivo dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare
(Efsa) e l’assenza di opinioni contrarie da parte degli Stati membri sia in
commissione ordinaria che d’appello del Consiglio Ue.
Gli Ogm approvati resistenti al glifosate
Si tratta, nel dettaglio, della soia MON 87708
x MON 89788, MON 87705 x MON 89788 e FG 72. Tra le proprietà di queste sostanze
rientra la capacità di resistere a prodotti a base di glifosate. L'Efsa,
responsabile della valutazione scientifica del rischio sia ambientale sia per
la salute umana e animale, aveva dato parere positivo a tutti e tre i prodotti
negandone eventuali effetti negativi nel corso del 2015 (parere 1, parere 2,
parere 3).
Come funziona oggi l'autorizzazione Ogm in
Europa
Le aziende che vogliono commercializzare
prodotti transgenici in Europa devono presentare domanda in primo luogo
all'autorità competente di uno Stato membro. Questa viene poi trasmessa
all'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). La valutazione del
rischio è effettuata in stretta collaborazione con gli organismi scientifici
degli Stati membri. Successivamente il parere è reso disponibile al pubblico e
viene avviata una consultazione pubblica che rimane aperta per un mese. Entro
tre mesi dal ricevimento del parere dell'Efsa, la Commissione europea prepara
una proposta di decisione di esecuzione per rilasciare o rifiutare l'autorizzazione
che viene trasmesso agli Stati membri e soggetto a votazione a maggioranza
qualificata. Se il comitato permanente e il comitato d'appello non riescono ad
adottare la decisione a maggioranza qualificata entro un determinato periodo di
tempo, spetta alla Commissione adottare la decisione finale.
Gli Stati membri non si oppongono
Non solo i rappresentanti degli Stati membri
non si sono opposti all'autorizzazione dei tre prodotti soia Ogm, ma lo scorso
ottobre avevano bocciato la proposta di vietare la commercializzazione di Ogm
all'interno dei propri confini avanzata dalla Commissione europea - come accade
dall'aprile 2015 per quanto riguarda la coltura degli Ogm.
Glifosate legale in Europa
La Commissione europea ha da poco a rinnovato
di massimo 18 mesi l'autorizzazione del glifosate, la sostanza chimica usata
come erbicida, attraverso degli atti legislativi in attesa del parere
definitivo dell'Agenzia europea per la chimica, l'Echa. L'autorizzazione del
glifosate è scaduta a giugno 2012 ma la Commissione Ue l'ha già prorogata due
volte, nel 2011 e nel 2015. Anche in questo caso la Commissione europa ha
dovuto procedere dopo il mancato accordo tra i Paesi membri in occasione del
voto sul rinnovo dell'autorizzazione. A pesare al momento del voto sul rinnovo
dell'autorizzazione all'uso del glifosate erano state le astensioni di sette
Paesi, fra cui l'Italia, insieme a Francia e Germania, poi Austria, Grecia,
Portogallo e Lussemburgo. Malta è stato l'unico Paese a votare contro, mentre
gli altri 20 Paesi Ue hanno votato a favore.
Che cos'è il glifosate
Presente in oltre 750 diserbanti, il glifosate
è una sostanza attiva brevettata nei primi anni '70 dalla Monsanto ed
utilizzata come erbicida ad ampio spettro ed è presto diventato una delle
sostanze più vendute. Allo scadere del brevetto, nel 2000, il glifosate è stato
commercializzato da molteplici aziende e diverse centinaia di prodotti
fitosanitari contenenti glifosate sono attualmente registrati in Europa per
l'utilizzo nel settore agricolo. Il prodotto è diffuso soprattutto nei Paesi
che permettono la coltivazione degli organismi geneticamente modificati, poiché
le piante Ogm sono resistenti alla sostanza e ne permettono l'utilizzo senza
danni evidenti anche dopo la semina.la salute
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