Nel comparto lattiero-caseario solo le aziende big sembrano
essere competitive sui prezzi rispetto ai principali competitors europei,
Francia e Germania. Per le Pmi e le stalle di montagna è forte il divario sui
costi di produzione. A fare il punto sui costi produttivi del latte è Fabio Del
Bravo, direttore dei Servizi per lo sviluppo rurale di Ismea, intervenuto a
Fieragricola, 112/ma edizione che chiude a Veronafiere con 130mila visitatori.
Secondo le stime aggiornate al dicembre 2015, ha precisato il direttore Ismea,
"i costi variabili di produzione del latte in Italia oscillano da un
minimo di 31,56 euro per 100 litri nei casi delle stalle più grandi e di
pianura, fino a un massimo stimato di 55,09 euro per 100 litri, con riferimento
alle stalle di montagna e alle realtà di dimensioni minori. A queste cifre
bisogna aggiungere un 10-15% di costi fissi, dati dall'ammortamento degli
investimenti e dalla remunerazione del capitale fondiario».
Oltralpe, secondo le analisi di Mélanie Richard
dell'Institut de l'Elevage di Parigi, «in Francia i costi di produzione medi
nel 2015 sono stati pari a 46 euro per 100 litri di latte, mentre il prezzo di
vendita alla stalla si è fermato di 31,8 euro per 100 litri. Gli allevatori
sono riusciti, complessivamente, ad arrivare a 40 euro di remunerazione
complessiva, quindi al di sotto dei costi produttivi, grazie alle macellazioni
e agli aiuti europei per il settore». In deficit anche la Germania, secondo
dati Fieragricola-Veronafiere, "a dimostrazione di una crisi che coinvolge
l'Europa nel suo complesso". Jürgen Held, allevatore di Ulm, nel
Baden-Württemberg, ha evidenziato costi medi del latte pari a 41,5 euro per 100
litri, con un prezzo del latte assicurato dalla propria latteria, in cui si
trasforma la materia prima anche in formaggi di pregio, a 38,5 euro.
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