Tra le produzioni biologiche made in Italy la frutta e la
verdura fresca rappresentano i primi prodotti di esportazione (20%), seguiti a
sorpresa dai prodotti sostitutivi del latte (bevande vegetali, soia etc.) con
il 16%.
E' quanto emerso all'incontro promosso da Confagricoltura su
"Agricoltura biologica: le nuove sfide per un mercato che cresce". Un
settore in continua crescita, con un aumento del consumo del 20% nel 2015 per
un valore superiore ai 2,1 miliardi di euro, e fortemente vocato
all'internazionalizzazione. Al punto che, sottolinea il presidente di
Confagricoltura Mario Guidi, il nostro Paese è il maggior esportatore mondiale
di prodotti biologici ed investe nel bio quasi l'11% della propria superficie
agricola, molto più della Francia (4,1%) e della Germania (6,3%) che pure sono
consumatori di prodotti biologici più di noi. E le aziende biologiche italiane
dimostrano anche di valorizzare al meglio le risorse paesaggistiche e
organizzano con maggiore frequenza attività agrituristiche e di vendita diretta
delle produzioni dei propri campi e alberi da frutto. Sui mercati esteri, in
particolare, oltre il 74% delle aziende che esportano è presente da più di 5
anni; e ben il 24% del fatturato del comparto bio viene dai mercati
internazionali.
I principali mercati sono la Germania (24%), la Francia
(20%) e i paesi del Nord Europa in generale. Il primo mercato extra Ue è quello
degli Usa (4%)
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