Si chiama “Pin”, acronimo di “Pugliesi Innovativi”, il
progetto che la Regione Puglia ha presentato il 17 giugno 2016 a Bari. Con un
primo budget da ben 10 milioni di euro per una misura strutturale che
caratterizzerà le politiche regionali pugliesi fino al 2020, andrà a finanziare
progetti imprenditoriali innovativi.
Si potranno finanziare, con un contributo a fondo perduto al
100%, idee imprenditoriali innovative, purché proposte da giovani imprenditori
anche nel settore agricolo, e secondo una struttura modulare: con contributi
variabili, a seconda dell'entità del progetto sviluppabile, da 10mila a 30mila
euro. Il bando non avrà scadenza e i progetti, una volta approvati, saranno
finanziati a seconda dello stato di avanzamento dell’idea. Un progetto Pin può
essere integrato dal contributo di finanziamenti comunitari, nel caso dei
progetti del settore agricolo con le misure a investimento del Programma di
sviluppo rurale Puglia 2014-2020.
“La Puglia ricomincia da se stessa con le politiche giovanili,
ricomincia dal tentativo di ricostruire una cultura d’impresa nelle nuove
generazioni, nella speranza che questo dia un contributo a tutta la Regione e
soprattutto ai nostri giovani che in questo modo possono trovare il loro
futuro. Pin – Pugliesi innovativi, è ovviamente un’allusione al Pin telefonico
che consente l’accesso allo strumento, ed è soprattutto un modo per sbloccare
il futuro di tutti noi: il futuro dei giovani è la questione politicamente più
rilevante all’attenzione della Regione Puglia" ha dichiarato il presidente
della Regione Puglia, Michele Emiliano.
Coldiretti Puglia tira fuori il profilo dei giovani
imprenditori agricoli pugliesi: molto attenti all'informatizzazione, utile a
rendere più efficace ed efficiente la commercializzazione dei prodotti, alla
contabilità e alla comunicazione esterna. Ben il 73% sceglie già in prima
battuta di avviare l'attività imprenditoriale sempre più complessa e innovativa
facendo ricorso ai finanziamenti pubblici.
"C'è una forte attesa da parte di tanti giovani che
vedono nei progetti innovativi un'opportunità di sviluppo economico e
occupazionale. A crescere è la domanda di livelli più elevati di
professionalità con particolare riguardo a figure specializzate in grado di
seguire lo sviluppo di specifiche coltivazioni, la conduzione di macchinari o
la gestione di attività che oggi si sono integrate con quella agricola
all'interno dell'azienda, apportando innovazione di prodotto o di
processo" commenta il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele.
Buona attitudine alla multifunzionalità in agricoltura, con
il 47% dei giovani imprenditori agricoli pugliesi concentrato sulla
diversificazione aziendale, con particolare attenzione alla vendita diretta
(35%), alla trasformazione agroalimentare (30%) e all'agriturismo (22%).
"Si tratta di un concreto sostegno alla competitività –
aggiunge il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - dove le aziende
condotte da giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per
cento alla media, hanno il 50 per cento di occupati per azienda in più e un
fatturato più elevato del 75 per cento della media. Parallelamente va prestata
grande attenzione alla semplificazione amministrativa e al mancato accesso al
credito: in un Paese dove per definizione danno i soldi a chi già li ha oppure
a chi sa già di poterli restituire".
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