La ripresa parte dal Sud. Nel Mezzogiorno infatti, dopo
sette anni di cali ininterrotti, il Pil tona a crescere. Sul fronte lavoro sale
anche il numero degli occupati, con un rialzo percentuale di oltre il doppio
rispetto alla mendia nazionale. Parola dell’Istat, che nel rapporto pubblicato
oggi dimostra come l’occupazione sia cresciuta soprattuto nelle regioni
meridionali del Pese. Stessa congiuntura positiva anche per il Nord-ovest e, in
misura minore, per il Centro. Mentre è un anno nero per il Nord-est, dove il
numeri degli occupati è addirittura in calo rispetto all’anno precedente. Pil e occupazione a segno più Il prodotto
interno lordo cresce, anche se di poco. Nel nord-est ha registrato un aumento
in linea con quello nazionale (+0,8%), più modesto nel Centro (+0,2%). Tocca invece
la soglia dell’1% al Sud e nelle regioni più occidentali del Nord Italia.
Stessa tendenza anche per l’occupazione: se infatti l'aumento registrato in
Italia è stato pari allo 0,6%, anche qui il rialzo maggiore lo vediamo nelle
regioni del Mezzogiorno (+1,5%), seguite da quelle del Nord-Ovest e del Centro
(in entrambe +0,5%), mentre il Nord-est segna un calo dello 0,5%. Il boom dell’agricoltura al Sud Complice
della ripresa del Mezzogiorno una sostanziosa crescita del comparto agricolo (+7,3%). Incrementi di
un certo rilievo si osservano però anche nel settore del commercio, dei
pubblici esercizi, dei trasporti, delle telecomunicazioni (+2,6%) e nelle
costruzioni (+1,4%). Non cresce però l'industria in senso stretto, il cui Pil
rimane pressochè congelato. Per quanto riguarda i servizi finanziari,
immobiliari e professionali si registra un calo un calo (-0,6%). Anche al Centro la crescita è spinta
nettamente dall’agricoltura (+5,6%) mentre fatica ad ingranare negli altri
servizi (+0,9%). Diminuisce drasticamente invece nel settore delle costruzioni
(-4,1%) e in maniera più contenuta nei servizi finanziari, immobiliari e
professionali (-0,4%) e nell'industria (-0,2%). Al Nord tiene l’industria A trainare la crescita
del Nord-Ovest è invece l’industria. Qui il settore agricolo è addirittura in
debolezza (-0,9%), mentre a guidare il Pil al +1% è il comparto industriale
(+1,6% il valore aggiunto del settore), insieme alle costruzioni (+1,2%) e i
servizi finanziari, immobiliari e professionali (+1,5%). Ad est non si costruisce più. A segnare
l’andamento negativo delle zone orientali del Nord Italia è proprio il settore
delle costruzioni (-2,7%) che, insieme alla sofferenza dei “servizi”, trascina
l’area in coda alle altre regioni italiane per Pil e occupazione. Qui i
risultati più postivi continuano ad arrivare dall’industria in senso stretto
(+2,6%) e dall’agricoltura, tutto sommato salda al (+1,0)
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