Sono quasi 1.700 su un totale di 2.200 i terreni agricoli
confiscati alle organizzazioni criminali gestiti dall'Agenzia nazionale di
riferimento che verranno valorizzati e resi produttivi grazie alle competenze
tecniche messe a disposizione dal Ministero delle Politiche Agricole. E'
l'accordo siglato oggi dal ministro Maurizio Martina con il vice ministro
Andrea Olivero e il prefetto Umberto Postiglione, direttore dell'Agenzia
nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e
confiscati alla criminalità organizzata. ''Un bene su quattro tra quelli
confiscati - ha detto Martina - è un terreno agricolo, per questo puntiamo a un
lavoro più continuativo con l'Agenzia per riportare alla legalità e
all'agricoltura, magari a carattere sociale, queste terre; ogni ettaro
strappato ai criminali e restituito alle comunità è un simbolo''.
Operativamente verranno creati gruppi di lavoro con l'Agenzia e il
coinvolgimento di soggetti che già oggi hanno dimostrato di saper gestire con
integrità ed efficacia i beni.
''Penso a Libera di Don Ciotti - ha aggiunto Martina - con
cui il Mipaaf ha già un accordo in essere, potremo lavorare a incrociare queste
due esperienze''. Secondo Olivero la collaborazione con l'Agenzia è una reale
risposta alla società civile per riportare a valore della collettività i beni
confiscati e sequestrati, grazie all'impegno profuso dalle Forze dell'Ordine e
dalle Autorità giudiziarie''. Si tratta del primo accordo che l'Agenzia ha
siglato con un ministero, ha precisato il Prefetto, ricordando che i terreni
confiscati si trovano in tutta Italia, in particolare 717 in Sicilia, 470 in
Calabria, 306 in Puglia sia in Campania, ma anche 45 in Lombardia e 202 nel
Lazio; in Toscana invece sono 22 con un'azienda di ben 700 ettari in provincia
di Siena.
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